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Procedura

Caregiver e medicazione della tracheostomia a domicilio

di Sara Di Santo

La dimissione di un paziente con tracheostomia rappresenta un evento di forte impatto per la famiglia che si trova a dover gestire una condizione molto complessa. L’educazione terapeutica riguardante il cambio medicazione della tracheostomia è un intervento infermieristico fondamentale per accompagnare assistito e caregiver lungo una corretta gestione domiciliare.

Il ruolo dell’infermiere nella formazione del familiare o dell’assistente sanitario

Trachestomia

Tracheostomia

Il ruolo dell’infermiere nella formazione del familiare o dell’assistente sanitarioCon tracheostomia si intende la creazione per via chirurgica di un’apertura (da “stoma”, “bocca”) a livello del 2°-3° anello cartilagineo della trachea all’interno della quale viene inserita una cannula che crea una comunicazione diretta tra aria ambiente e vie aeree inferiori, riduce lo spazio morto anatomico e migliora la ventilazione polmonare.

In vista della dimissione di un paziente tracheostomizzato è necessario individuare per tempo il caregiver in grado di prendersi in carico la gestione domiciliare della stomia ed impostare il percorso di educazione terapeutica tarandolo in base al suo livello di comprensione.

Tracheostomia e caregiver

L’educazione terapeutica è parte integrante del processo di assistenza infermieristica e in un contesto come quello appena introdotto sono innumerevoli gli interventi educativi da attuare; qui prendiamo in considerazione la medicazione della tracheostomia e vediamo i passaggi sui quali l’infermiere educherà il caregiver:

  • aver chiaro lo scopo della manovra: conoscere lo scopo della manovra (prevenire le infezioni delle vie aeree, garantire la pervietà delle vie aeree e un’efficace ventilazione, prevenire lesioni cutanee nell’area peristomale, evitare la dislocazione della cannula) permette al caregiver di dare un senso alle azioni che mette in pratica;
  • posizionare l’assistito in posizione semi-seduta: è un fattore che facilita, da un lato, la respirazione e il confort del paziente e, dall’altro, l’esecuzione dell’intera manovra;
  • igienizzarsi le mani: è fondamentale che il caregiver comprenda quanto le mani possano essere veicolo di trasmissione di infezioni e quanto sia indispensabile igienizzarsi le mani prima di toccare la tracheostomia ed ogni sua componente per limitare il rischio di trasmissione di microrganismi infettanti;
  • conoscere e preparare il materiale necessario: sapere cosa occorre e come reperire il materiale permette di eseguire la manovra senza tempi morti riducendo l’esposizione al rischio di infezione;
  • medicare la tracheostomia una volta ogni 24 ore e all’occorrenza, quando sporca:

      • predisporre una zona pulita sulla quale riporre il materiale sterile;
      • rimuovere la medicazione precedente osservando le caratteristiche delle eventuali secrezioni;
      • ispezionare lo stoma per valutare la presenza di eventuali segni e sintomi di infezione (ad es. pus, stati insoliti di rossore, calore, edema);
      • allentare leggermente la fascetta di fissaggio;
      • lavare la controcannula con acqua del rubinetto e l’ausilio di scovolini dalle setole morbide per poi riposizionarla in sede;
      • con garze sterili imbevute di soluzione fisiologica procedere alla detersione della zona circostante la cannula (sotto la flangia) mediante movimenti rotatori e centrifughi, senza
      • passare sulla stessa zona con la medesima garza;
      • con garze sterili asciutte procedere all’asciugatura dell’area detersa evitando sfregamenti e trazioni;
      • posizionare la nuova medicazione sterile a coda di rondine;
      • sostituire la fascetta di fissaggio avendo cura di tenere ferma la cannula durante la manovra e in caso di attacchi di tosse del paziente;
      • controllare il livello di cuffiatura mediante il palloncino esterno alla cannula che dovrà
      • risultare teso ed elastico (i valori di aria da immettere per la cuffiatura, per mezzo di una siringa senza ago, sono dai 5 ai 7 cc di aria);
  • garantire aria umidificata: umidificare l’aria permette di rendere le secrezioni più fluide ed evitare sedimentazioni di secrezioni rafferme che potrebbero ostacolare la ventilazione;
  • numeri utili: è fondamentale che il caregiver conosca e riconosca le figure sanitarie di riferimento da contattare in caso di emergenza o per la risoluzione di dubbi e problematiche di più lieve entità.
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