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Editoriale

Quel paradosso del bonus Covid per i sanitari

di Sara Di Santo

La scelta di non riconoscere una specifica indennità Covid nazionale sta creando importanti disomogeneità di trattamento tra i sanitari delle varie Regioni, sia dal punto di vista degli importi che delle regole di distribuzione. Poi c'è chi, nonostante abbia combattuto la stessa battaglia, si vede rifiutare in toto il premio: gli interinali, ad esempio. Oppure i dipendenti privati. E chi invece, dipendente pubblico, busta paga alla mano si vede sfumare tutto il bonus in trattenute.

Interinali e privati infermieri di serie B: esclusi dal bonus Covid-19

Cedolini del Veneto, interinale e dipendente pubblico

Il decreto rilancio è legge e, tra le altre misure, prevede che agli operatori della sanità impegnati sul fronte Covid potrà essere riconosciuto dalle regioni e province autonome un premio commisurato al servizio effettivamente prestato nel corso dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri il 31 gennaio 2020, di importo non superiore a 2.000 euro al lordo dei contributi previdenziali ed assistenziali e degli oneri fiscali a carico del dipendente e comunque per una spesa complessiva, al lordo dei contributi ed oneri a carico dell'amministrazione non superiore all'ammontare delle risorse destinate ad incrementare i fondi incentivanti.

Allora c’è chi ha diviso i premi in 2 fasce, chi in 3 e chi in 5. Chi ha stanziato le risorse per le aziende delegando però sui criteri e poi c’è chi paga in base ai turni lavorati e chi invece eroga il bonus secco. Ci sono aziende che promettono un bonus ulteriore che si va ad aggiungere a quelli previsti dalla normativa statale e dagli accordi regionali e poi c'è chi rimane fuori da qualsiasi bonus, come gli interinali.

Ma i paradossi, si sa, hanno più sfaccettature, perché sono oggetto di diversi punti di vista. Basta prendere la busta paga di un dipende pubblico a tempo indeterminato per vedere che da nord a sud un po’ ovunque il bonus Covid è sfumato in tasse. Quindi, di fatto, gli infermieri rimangono con un pugno di mosche in mano.

L’idea di un premio una tantum aveva spaccato in due la categoria: chi la vedeva di buon occhio (pochi) e chi, invece, nasava la beffa e rivendicava, piuttosto, un aumento di stipendio concreto e un riconoscimento reale che si aspetta da tanti anni, troppi. Insomma, sul bonus Covid punti di vista diversi, che però convergono in un sentimento comune: anche questa volta ci hanno fatto le scarpe.

Commenti (2)

bellio.susanna

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Infermieri RSA

#2

Gli infermieri delle RSA sono sti completamente dimenticati!. Quando si parla di infermieri e sanità ci si riferisce sempre ai colleghi che lavorano nella sanità privata o pubblica ( come anche lo stesso articolo) : gli infermieri delle RSA sono degli invisibili nonostante siano stati "chiusi" dentro le strutture ( solo entrata e uscita per lavorare ) e tutt'ora le strutture siano ancora chiuse . La èaura di ortare a casa "qualcosa" è la stessa che hanno i colleghi degli ospedali o delle case di cura.

Vito Marchitelli

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2 commenti

Infermieri mai valorizzati.

#1

Sono un Infermiere, abituato da sempre a non ricevere la giusta considerazione per quello che l'esercizio della mia professione garantisce in maniera concreta alla mia società….non mi aspettavo nessun riconoscimento neanche in questa occasione!!!
Per noi Infermieri, infatti, se consideriamo il percorso di studi necessario, gli oneri derivanti dall'esercizio della professione (aggiornamento continuo, iscrizione all'ordine e assicurazione per colpa grave obbligatori), il continuo incremento delle prestazioni da svolgere e della loro complessità, lo stress per la responsabilità che deriva dai soggetti su cui si opera (esseri umani), le implicazioni psicologiche dovuto al continuo contatto con la sofferenza, i rischi ai quali si è esposti e il disagio degli orari di lavoro (per lo più a turni), l’attuale retribuzione non ci premia assolutamente: soprattutto se paragonata a quella di altre categorie.
Invece di essere chiamato eroe preferirei che mi venisse riconosciuto il giusto compenso per quello che garantisco da sempre e non solo durante questa emergenza.