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Ecco ioSocCORRO, l’App che salva la vita grazie a Salvamento Academy

di Redazione

iosoccorro

Nasce dall’esperienza maturata da Stefano Mazzei nell’ambito del primo soccorso e salvataggio, con l’obiettivo principale quello di contribuire a diffondere la cultura del primo soccorso nella comunità, coinvolgendo le Organizzazioni che operano in ambienti universitari, medico-sanitari, del volontariato di protezione civile, del soccorso professionale, dello sport e della cultura.

persona-in-arresto-cardiaco-300x194LIVORNO. Ci sono situazioni di emergenza in occasione delle quali sapere cosa fare può fare la differenza tra la vita e la morte. Una di queste circostanze è rappresentata dall’arresto cardiaco nel quale il pronto intervento di chi è testimone con una manovra semplice ed efficace come la Rianimazione Cardio Polmonare (RCP) e l’utilizzo del defibrillatore (AED) può mantenere in sopravvivenza la vittima e far guadagnare tempo per l’arrivo utile dei soccorsi, costituendo uno degli anelli della catena della sopravvivenza.

L’idea imprenditoriale “ioSocCORRO – l’App che salva la vita”, presentata in maniera informale a Nurse24.it, nasce dall’esperienza maturata da Stefano Mazzei nell’ambito del primo soccorso e salvataggio, con l’obiettivo principale quello di contribuire a diffondere la cultura del primo soccorso nella comunità, coinvolgendo le Organizzazioni che operano in ambienti universitari, medico-sanitari, del volontariato di protezione civile, del soccorso professionale, dello sport e della cultura.

In questa situazione si inserisce l’applicazione “ioSocCORRO – l’app che ti salva la vita” la quale si pone come obiettivo quello di allertare “il soccorritore” esperto che ha i requisiti operativi per poter agire, comunicandogli la posizione della vittima per intervenire tempestivamente e fornire una maggiore speranza di sopravvivenza in attesa dell’arrivo del soccorso avanzato.
PREMESSA
Nel nostro paese l’arresto cardiaco extra ospedaliero è responsabile del 60-70% di tutte le cause di morte cardiovascolare e secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore della Sanità (08/2010), ogni anno i decessi per arresto cardiaco improvviso sono circa 73.000, con un ritmo di 200 vittime al giorno, una ogni 7,2 minuti, praticamente un intero stadio olimpico che ogni anno scompare.

Molte di queste persone possono essere salvate se soccorse in tempo.

L’80% dei casi di arresto cardiaco avviene in ambiente extraospedaliero: a casa, in ufficio, a scuola, per strada e spesso alla presenza di testimoni.

 

ARRESTO CARDIACO IMPROVVISO
La possibilità di sopravvivenza si riduce del 10/12% per ogni minuto che trascorre prima della defibrillazione.

Raggiunti i dieci minuti dall’arresto cardio-circolatorio la sopravvivenza è in pratica nulla.

Il sistema di emergenza 118 raramente è in grado di arrivare sul posto prima di 8-10 minuti, per cui la sopravvivenza rimane molto bassa (circa 1-5%).

La RCP precoce aumenta la percentuale di sopravvivenza di tre volte e insieme alla defibrillazione sono gli unici interventi che si sono dimostrati efficaci nel migliorare la sopravvivenza dei pazienti in arresto cardiaco.

Si stima che più del 75% degli adulti potrebbe sopravvivere a un arresto cardiaco se assistito con un defibrillatore.

 

L'IDEA
Il dramma è che, senza alcun intervento, dopo quattro minuti dall’arresto cardiaco inizia un danno cerebrale che diventa in pratica irreversibile dopo dieci minuti.

Quindi se è probabile che un testimone non sia in condizione di prestare efficacemente un primo soccorso, è altrettanto probabile che nelle immediate vicinanze ci sia invece qualcuno che sia stato addestrato a farlo.

Basterebbe solo allertarlo, comunicandogli la posizione della vittima per intervenire tempestivamente e fornire una maggiore speranza di sopravvivenza in attesa dell’arrivo del soccorso sanitario avanzato.

Il progetto è risultato vincitore del concorso “Idee innovative per il Paese” indetto da ITALIACAMP ed. 2012 , ed è stato presentato al Consiglio dei Ministri nel 2014.

 

L'IDEATORE
Stefano Mazzei, classe 1963 è nato e risiede a Portoferraio (Isola d’Elba). Appassionato di fotografia e videoriprese, dal 1991 è iscritto all’ordine dei giornalisti, ruolo con il quale per molti anni ha seguito il mondo della subacquea sportiva, firmando numerosi reportage che sono stati pubblicati sulle pagine delle maggiori riviste specializzate sia nazionali che internazionali.

Nel 2012 fonda la Salvamento Academy (www.salvamentoacademy.it) una rete nazionale che oggi conta oltre 1.000 istruttori BLSD, che ha come obiettivo principale quello di contribuire a diffondere la cultura del Primo Soccorso, attraverso l’organizzazione di eventi di sensibilizzazione rivolti alla popolazione e l’erogazione corsi di alta formazione sulle manovre salvavita per personale laico e sanitario. Tutti gli istruttori operano secondo quanto previsto dalle nuove linee guida internazionali ILCOR. Molti i progetti e corsi svolti con importanti Enti pubblici e Società private, tra cui Ministeri, Università e Multinazionali.

 

IL TEAM DI SVILUPPO
Sarà interno alla PulseLab srl (di prossima costituzione) che conterà su un team di professionisti costituito da esperti del settore informatico, guidato dall’Ing. Enrico Zanardo.

 

COME FUNZIONA
L’applicazione da scaricarsi gratuitamente sarà inizialmente disponibile per smartphone con sistema operativo iOS e Android, consente agli utenti che hanno indicato sul proprio profilo di essere addestrati nella rianimazione cardiopolmonare (RCP) di ricevere in tempo reale la notifica se qualcuno vicino ha bisogno di aiuto per un’emergenza sanitaria che può richiedere la RCP. Se l’emergenza cardiaca è in un luogo pubblico, l’applicazione, usando degli algoritmi specifici legati alla tecnologia GPS, avviserà gli utenti registrati che nelle vicinanze c’è una richiesta di aiuto e la necessità di prestare il primo soccorso.

L’applicazione che sarà collegata e gestita dalla locale centrale operativa del servizio medico d’emergenza, invia sul display del dispositivo mobile appartenente al soccorritore localizzato nelle vicinanze dell’incidente, oltre che l’esatta ubicazione del luogo dell’emergenza, anche quella della più vicina postazione con Defibrillatore semiAutomatico Esterno (AED), che consente di fornire assistenza alle vittime di arresto cardiaco improvviso.

 

PIANO OPERATIVO E ORGANIZZATIVO:
L’architettura organizzativa del sistema è composta dai seguenti blocchi principali:

- Interfaccia verso 118;
- Sistema di ricezione geo-localizzata posizione soccorritori;
- Sistema centrale di segnalazione;
- APP sviluppate per i vari sistemi operativi;
- Database;
- Sito internet / social network tematico.

 

L'INNOVAZIONE

Il progetto intende perseguire anche i seguenti obiettivi:
a) Educazione e sensibilizzazione rivolta alla prevenzione e alla sicurezza nella comunità;
b) Formazione a riconoscere una persona in stato di incoscienza e gestire l’emergenza dal semplice allertamento del 118, alla pratica delle manovre di primo soccorso per garantire soccorsi tempestivi, anche con l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico per verificarne la semplicità dell’apprendimento;
c) Riduzione della mortalità e dei rischi di danni permanenti dovuti all’arresto cardiaco;
d) Educazione e sensibilizzazione alla cultura del volontariato di Protezione Civile che possa stimolare un coinvolgimento ed una responsabilizzazione dei giovani e degli adulti;
e) Raccolta dati sulla validità del progetto attraverso gli interventi di soccorso prestati valutando anche il risultato post-decorso del paziente.
Gli stakeholders a cui il progetto si rivolge:
I soggetti che beneficiano dei risultati che scaturiranno dall’utilizzo dell’applicazione sono:

 

PRESENTAZIONE DEL PROTOTIPO
Dopo il Consiglio dei Ministri, il prototipo è stato presentato il 30 ottobre 2014 presso il Ministero della Salute in occasione del 2° Meeting nazionale “Rianimare 2014” della Salvamento Academy. In data 19 gennaio 2015 il progetto è stato valutato dalla Commissione dell’Ufficio Prevenzione del Ministero della Salute, che con lettera del 3 marzo 2015 invita la Salvamento Academy srl a relazionare l’Ufficio Prevenzione dei risultati ottenuti durante il corso della sperimentazione effettuata con le Centrali Operative del 118 coinvolte.

 

LA SPERIMENTAZIONE
Il progetto è composto da tre distinte macro fasi:

- Realizzazione del prototipo;
- Interfacciamento con il sistema di soccorso nazionale (118/112) per il Test: Arezzo. Non è escluso l’eventuale coinvolgimento di altre Centrale operative del 118/112 del servizio sanitario d’emergenza nazionale;
- Implementazione delle successive funzionalità per migliorare e meglio adattare il prodotto alle esigenze del soccorritore.
Nella prima fase del progetto si arriverà alla realizzazione di un sistema che sarà in grado di raccogliere le informazioni relative ai soccorritori e le informazioni relative ai singoli interventi. Tale sistema funzionerà sia come applicazione per smartphone sia attraverso la realizzazione di un portale web del soccorritore. Esso sarà inoltre in grado di raccogliere tutte le statistiche relative alle funzionalità che saranno implementate.

La seconda fase prevede l’integrazione di questo sistema con quello utilizzato dal 118 per prestare soccorso e prevede di espandere la rete dei soccorritori in modo capillare in tutto il territorio nazionale tenendo costantemente collegati e aggiornati gli iscritti tramite piattaforma social network.

La terza fase prevede la continua realizzazione di nuove funzionalità e di aggiornamenti che derivano dall’esperienza maturata nel tempo e dallo studio dei risultati ottenuti attraverso questo sistema di soccorso. In tutte e tre le fasi si seguiranno le tecniche di sviluppo Lean ed in particolar modo i metodi Agile coinvolgendo fin dall’inizio gli stakeholders.

L’applicazione avrà inizialmente le seguenti principali caratteristiche:

- Compatibilità con i drive dei più diffusi smartphone;
- Scaricabile gratuitamente;
. Configurazione profilo utente avanzato (BLS, BLSD, Medico, Vigile del fuoco, Volontario del soccorso, semplice cittadino, ecc.);
- Possibilità di ricevere o no le notifiche di soccorso e rispondere a queste;
- Tracciamento posizione con GPS;
- Comunicazione audio con Centrale operative del servizio sanitario d’emergenza;
- Chiamata rapida emergenza e invio coordinate GPS;
- Aggiornamento tecniche primo soccorso;
a. Ripasso tecnica RCP;
b. Elenco Centri di formazione con contatti;
- Inviti a seminari e corsi di primo soccorso;
- Mappa postazioni AED:
a. Localizzazione più vicina;
b. Censimento nuova postazione AED (coordinate GPS, Foto, descrizione).

 

CASE HISTORY
RCP-BLSDUn progetto simile è stato intrapreso già nel 2007 in Svizzera nel Canton Ticino, ma a differenza di iosoccorro, prevede l’invio di SMS a tutti i soccorritori registrati a prescindere dalla loro posizione geografica.

Nonostante ciò i dati rilevato nel 2013 evidenziano che nel 78% dei casi, si è attivato almeno un soccorritore e per 1/3 degli interventi si è utilizzato un defibrillatore.

Durante i 42 mesi di studio, il personale EMS ha tentato di rianimare 1693 pazienti in arresto cardiaco nell’area di sistema TM-alert, e 893 volte è stato attivato il sistema. Il tempo mediano dalla chiamata di emergenza al soccorso è stato significativamente più lungo quando il dispatcher non ha attivato il sistema TM-allarme.

Anche in Olanda hanno sperimentato un sistema specifico di allerta. Questo sistema avvisa i primi soccorritori che in fase di registrazione hanno indicato dove abitualmente vivono e sono vicini ad una persona in arresto cardiaco, gli indica dov’è posizionato il defibrillatore e li indirizza dalla vittima. Nello studio (ARREST: Amsterdam Resuscitation Study) è stato analizzato il funzionamento di questo sistema con l’attenzione per i tempi di risposta.

Nel 52% dei casi un AED era stato collegato prima dell’arrivo EMS, soprattutto se l’arresto cardiaco non era avvenuto in un luogo pubblico: in 176 di questi 184 casi (95,7%), l’ECG è stata recuperato e un ritmo defibrillabile era presente in 76 di questi (43,2%). Tutti i 76 casi sono stati defibrillati dai TM-responder. I TM-responder consentono una significativa diminuzione del tempo di intervento e defibrillazione 02:54 (min: sec).

Questi dati confermano la fattibilità e il sicuro successo dell’app iRescue, la quale a differenza dei sistemi precedentemente illustrati, geolocalizza il soccorritore e può gestire il team di soccorso in base al profilo di chi risponde alla notifica.

 

RISULTATI ATTESI
maratona-di-romaI casi di arresto cardiaco in Italia sono circa 73.000 per anno, uno ogni 7,2 minuti, dovuti a malattie cardiovascolari ed in particolare ad attacco cardiaco (dati Istituto Superiore Sanità 08/2010) e solo il 2% di questi riescono a sopravvivere.

Questi eventi si verificano per l’80% dei casi in sede extraospedaliera, rappresentando la 1° causa di morte di persone, risultando la patologia con i costi sociali più elevati. Va inoltre rilevato che la mortalità generale nel nostro paese è per il 43% legata alle malattie cardiovascolari, malattie di tipo cronico-degenerativo il cui danno da eventi acuti può essere limitato da interventi precoci e tempestivi con grande vantaggio per l’individuo e per la comunità.

a. Considerato che:
per il decesso è stato calcolato un costo medio della vita umana pari a 1.502.025 euro (come somma di 940.291 euro per mancata produttività e di 561.734 euro per danno morale) fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Studio di valutazione dei Costi Sociali dell’incidentalità stradale 2011 (http://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=2307).

b. il costo medio giornaliero per una persona in terapia intensiva è di 3.500 euro;

c. la percentuale di sopravvivenza di una persona in arresto cardiaco con la sola chiamata al 118 è molto bassa (tra l’1 e il 5%), mentre se il paziente è assistito con una RCP e una defibrillazione precoce, la possibilità che venga rianimato può raggiungere il 65%.

Questo significa che: ogni anno almeno il 25% delle persone colpite da arresto potrebbero essere salvate, cioè oltre 18.000 vite umane, praticamente tanti quanti i partecipanti della maratona di Roma, che in termini di costi sociali equivalgono a oltre 27 miliardi di euro risparmiati ogni anno, stima che non tiene conto delle spese sanitarie per la degenza in terapia intensiva.

Ulteriori informazioni su: http://www.iosoccorro.it

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