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Enpapi: contribuzione volontaria e riscatto periodi studio

di Redazione

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Anche chi non ha più la P.Iva può decidere di versare l'obolo in maniera volontaristica. Riscattabili anni diploma Universitario, Laurea, Magistrale e Master.

La cassa previdenziale degli Infermieri, Enpapi, annuncia novità importanti per quanto concerne la contribuzione volontaria e il riscatto del periodo di studio universitario e post-universitario.

L’iscritto all’Ente che cessi l’attività, libero professionale, può conseguire il requisito contributivo minimo per il diritto a pensione mediante il versamento di contributi volontari.

Tale facoltà è concessa a condizione che:

a) possa far valere almeno un contributo annuale obbligatorio nel quinquennio precedente la data della domanda, ovvero almeno tre contributi annuali obbligatori qualunque sia l’epoca del versamento;

b) continui a possedere i requisiti per l’esercizio professionale.

L’iscritto che si avvale di tale facoltà deve inviare domanda con le modalità stabilite dall’Ente e corrispondere, entro il 31 dicembre di ciascun anno, almeno la contribuzione soggettiva ed integrativa minima obbligatoria prevista per l’anno stesso. È facoltà dell’assicurato aumentare l’importo del contributo soggettivo versato, a titolo di contribuzione volontaria, fino al limite di massimale stabilito dall’art. 2, comma 18, della Legge 8 agosto 1995, n. 335.
Le somme versate a titolo di contribuzione volontaria saranno aggiunte al montante contributivo individuale e rivalutate a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo al versamento.

Possono, invece, accedere al riscatto dei periodi di studio, gli iscritti contribuenti, in regola con gli adempimenti dichiarativi e contributivi, che al momento della presentazione della domanda abbiano maturato almeno 5 anni di contribuzione effettiva.

Sono riscattabili i periodi di studio relativi al conseguimento:

• del diploma Universitario (art. 6, comma 3, D.Lgs. 30/12/1992 n.502 e successive modificazioni), ovvero di diplomi ed attestati equipollenti;

• della Laurea in Infermieristica e della Laurea Magistrale;

• del Master di Primo e/o Secondo livello.

I periodi oggetto di riscatto non potranno in ogni caso superare la durata legale del corso di studi e dovranno essere privi di copertura previdenziale. Per ogni anno o frazione di anno riscattato, si potrà, alternativamente, versare una somma pari al contributo soggettivo minimo, vigente nell’anno di presentazione della domanda, ovvero un importo determinato applicando alla media dei redditi professionali netti da lavoro autonomo, conseguiti nel quinquennio antecedente la data di presentazione della domanda, ivi compresi i periodi di contribuzione volontaria, le percentuali del contributo soggettivo vigente. L’importo calcolato non dovrà, in ogni caso, essere inferiore alla misura del contributo soggettivo minimo annuale di competenza, eventualmente frazionato.

Il versamento potrà avvenire nelle seguenti modalità:

• unica soluzione, entro sei mesi dalla ricezione del provvedimento di delibera del Consiglio di Amministrazione;

• secondo un piano di rateizzazione (mensile, bimestrale o trimestrale) non superiore a 5 anni.

La scelta dovrà essere effettuata in sede di presentazione della domanda.

I contributi versati a titolo di riscatto avranno effetto sia sull’anzianità contributiva sia ai fini della determinazione del montante individuale dei contributi, necessario per il calcolo della prestazione pensionistica.

Sandro Tranquilli - Enpapi

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