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Giulia, Medico in Lombardia: "non usate Tinder, porta ad infezioni e a psicosi serie"

di Angelo

Tinder

Sotto accusa l'App dell'amore che sta facendo "godere" tutta l'Italia e che mette di fronte a seri pericoli per la salute. Abbiamo intervistato un professionista sanitario che la usa regolarmente, vediamo cosa ne pensa...

MILANO. Ecco Tinder, la App della perdizione sotto accusa per il pericolo di infezioni e malattie veneree. Possibile praticare sesso libero e con sconosciuti in tutta Italia e negli Stati esteri dove la stessa è abilitata. L’applicativo è stato creato per uno scopo essenziale, facilitare gli incontri occasionali tra persone che amano la passione del momento e che spesso non usano protezioni per il gusto di non farlo.

Questo atteggiamento, spesso consapevole ma ugualmente incosciente, mette di fronte a rischi molto pesanti:

- infezioni;
- malattie veneree;
- psicosi;
- dipendenza dal sesso;
- possibili abusi e violenze sessuali.


Attorno a Tinder è nato anche in Italia il turismo della “libera passione” e tra gli iscritti ci sono soprattutto donne tra i 18 e i 50 anni. A dimostrazione che la voglia di trasgredire non è solo nella testa o nei tubuli peninei dell’uomo.

L’App per fare l’amore, come è stata ribattezzata, ha fatto breccia anche tra chi l’amore non può permetterselo per vocazione, quel mondo ecclesiastico che costringe spesso a privarsi di molti piaceri della vita.

Tinder2

Su Tinder la "disponibilità" è immediata, ma quanti e quali sono i pericoli per la salute?

Dai 2 ai 160 Km di distanza, gratis o a pagamento, è possibile dare il proprio “like” al probabile o alla probabile partner del momento. La risposta al “like” è un chiaro segnale del “ci sto, facciamo sesso”. Scatta poi tutto quello che non staremo qui a scrivere e che immaginate.

Per farvi capire cosa sia Tinder abbiamo contattato una collega che oramai non ne può più fare a meno. Si chiama Giulia G., lavora in Lombardia come Medico ed è stata anche Infermiera.

 

Come ti sei trovata a scaricare e ad usare questa App?

"E’ stato molto semplice. Una mia collega la usava già da tempo, era ed è sposata, con tre figli, ma ama il sesso libero e una sera si e una no esce con sconosciuti. All’inizio sono stata un po’ combattuta sullo scaricare o meno l’applicativo per il mio Android, ma poi mi sono lasciata tentare e da allora non ne riesco più a fare a meno. Avrò frequentato in due mesi più di 15 persone diverse e di varie estrazioni sociali e culturali. Il cliché era ed è sempre lo stesso: cena, cinema e poi via a letto, anche in macchina va bene. Ma poi mi sento sporca…"

 

Cerchi l’amore e non lo trovi nel sesso?

"Esattamente, dopo una delusione avuta qualche tempo fa non mi sono più ripresa, fino a cercare qualcosa che so bene di non ottenere mai."

 

Hai detto che è diventata ormai una dipendenza…

"Si lo è e nemmeno l’essermi trovata ad affrontare infezioni vaginali mi impedisce di farlo. E’ vero è una droga, diventi schiava del nulla assoluto, ma sei costretta a farlo e di continuo. Ho provato anche a rivolgermi ad uno specialista, non è servito, ci sono ricascata."

 

Vuoi dare un consiglio a chi ancora non usa Tinder?

"Non lo usate, evitate, la felicità e l’amore si trovano altrove. Io mi sento meretrice dentro e quando mi guardo allo specchio vedo solo vuoto nei miei occhi."

 

Grazie Giulia...

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