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Oltre la professione

Angelo Ianzano, l’Infermiere più suffragato d’Italia alle ultime Amministrative

di Angelo

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Dal Servizio 118 alla poltrona di vice-sindaco passando per le esperienze di spettacolo nella Compagnia teatrale del suo paese. Ha totalizzato il 10% dei consensi complessivi.

E' percentualmente uno dei politici più suffragati d'Italia alle ultime elezioni comunali. E' pugliese di San Marco in Lamis ed è stato appena eletto vice-sindaco dopo aver ottenuto un numero impressionante  di voti, totalizzando il 10% dei consensi complessivi. Lui è Angelo Ianzano, 49 anni, Infermiere iscritto al Collegio Ipasvi di Foggia.

Oltre ad essere un bravo e conosciuto professionista della salute da qualche giorno, dicevamo, è stato nominato vice-sindaco nella città d'origine ed è entrato a far parte a tutti gli effetti della giunta del nuovo primo cittadino Michele Merla (PD) dopo le elezioni comunali vinte qualche settimana fa.

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Ianzano in costume durante uno spettacolo teatrale.

Ianzano si è diplomato Infermiere Professionale nel 1988 presso la scuola “San Giovanni di Dio” degli Ospedali Riuniti di Foggia. Attualmente lavora presso il servizio di Pronto Soccorso e 118 - DEA di II LIV dell’IRCCS “Casa sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo. È sposato con Annamaria, pure lei Infermiera nell’Ospedale di Padre Pio (DH Di Ematologia) e ha tre figli (Carla, Cristina e Antonio).

È stato parte attiva nel Collegio IPASVI di Foggia per un ventennio, inizialmente come revisore di conti supplente, poi come Presidente dei Revisori dei conti (nel triennio della carica si è proceduto all’acquisto della sede del collegio in Viale Giotto); ha ricoperto per quattro mandati la carica di membro del consiglio direttivo.

“Oltre all’Infermieristica la mia passione è la corsa e gli spettacoli con la Compagnia teatrale ACLI, gruppo molto affiatato, costituito 13 anni fa del quale da circa 3 anni sono presidente; non ultima, l’attività politica” – ci spiega il neo-vice sindaco di una delle cittadine più ‘difficili’ della Puglia.

Dopo una lunga intervista telefonica lo abbiamo conosciuto meglio. Vediamo cosa e come ha risposto alle nostre domande.

Quanti voti hai preso alle ultime elezioni comunali e in che percentuale?

Nella recente competizione elettorale ho avuto il consenso alla carica di consigliere comunale da parte di circa 800 elettori (il 10% dell’elettorato) su 8000 votanti. Una grande e bella soddisfazione sentirsi dire “il consigliere più suffragato d’Italia” … un infermiere.

Che incarico ti è stato assegnato dal sindaco Merla?

L’incarico che il sindaco Michele Merla e, oserei dire, i cittadini di San Marco in Lamis mi hanno assegnato è quello di vice-sindaco con delega all’arredo urbano, all’ecologia, al cimitero e all’agricoltura e foreste.

Come può un Infermiere “osare” sfidare i politici più blasonati della città e addirittura aggiudicarsi un risultato “bulgaro” alle ultime amministrative?

Penso che non solo l’Infermiere, ma ogni persona che intende proporsi per rappresentare una comunità di circa 15000 anime deve dimostrare serietà, concretezza, capacità di ascolto e propositiva nella ricerca della risoluzione dei problemi comunitari. Negli ultimi 10 anni di attività politica tra i banchi dell’opposizione ho sempre dimostrato con la mia moderazione di essere una persona seria e disponibile, qualità che la gente ha sempre apprezzato e premiato.

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Angelo Ianzano in divisa da Infermiere a Casa Sollievo della Sofferenza.

Nella tua città ci sono tanti colleghi e tra essi tanti Infermieri disoccupati. Nella vicina Rignano Garganico il sindaco Vito Di Carlo ha proposto all’Asl di Foggia e alla Regione Puglia di pensare ai territori più depressi e di costituire delle cooperative infermieristiche per dare lavoro a chi non lo ha, ma soprattutto per occuparsi più fattivamente e a domicilio dei problemi di anziani e disabili. Cosa ne pensi di questa idea?

L’idea mi sembra buona, ma poco concreta e realizzabile per motivazioni correlate alle problematiche caratteristiche del sud-Italia. Nella nostra Italia la sanità è affidata alle Regioni e, a mio parere, la nostra Regione ha spesso operato in maniera scellerata con risultati ormai sotto gli occhi di tutti: lunghe liste di attesa per esami clinici e strumentali, lunghe ore di attesa nei vari Dipartimenti di Emergenza, medicina territoriale allo sbaraglio, turnover dei pazienti ricoverati legato soltanto al DRG, ecc.

La proposta del sindaco Di Carlo è volta a risolvere la disoccupazione infermieristica, nel nostro territorio altissima, per la quale occorrerebbe stimolare i medici a associarsi in poliambulatori polispecialistici che necessitano obbligatoriamente di una o più figure infermieristiche; occorrerebbe inoltre sviluppare meglio il ruolo e le competenze dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e obbligare le associazioni sanitarie che gestiscono le ambulanze alla presenza dell’infermiere professionale. In molti casi i presidi territoriali mobili hanno molto poco di sanitario… se non il mezzo.

Queste osservazioni dimostrano come i servizi di assistenza qualificata, infermieristica e non, potrebbero contribuire a migliorare l’organizzazione sanitaria. Ecco perché il modo di vedere infermieristico dovrebbe “entrare” nei luoghi in cui si decide la politica sanitaria del territorio.

Sono questi gli argomenti su cui ragionare e sui quali costruire un futuro sanitario e assistenziale diverso da quello attuale.

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Angelo Ianzano nei panni di un altro personaggio interpretato nei suoi spettacoli. Nella politica e nella professione infermieristica ci ha messo sempre la stessa identica passione...

Sei un Infermiere atipico. Ti occupi di teatro e di politica. Come riesci a coniugare i tre aspetti professionali della tua vita?

Penso che non sia difficile coltivare diverse passioni e non credo di essere atipico. Credo in quello che faccio e la vita di relazione mi permette di manifestare nuove idee, qualità nascoste e uno stile di vita a volte singolare.

In Italia sempre più Infermieri sono entrati in politica ed alcuni sono approdati in Parlamento. Pensi che sia questo un momento storico per la professione di coalizzarsi e di diventare una categoria unica e indivisa?

Penso che gli infermieri debbano far valere le proprie idee nei palazzi del potere. Non solo nel consiglio comunale o in parlamento ma anche presso l’ente Regione dove, in ragione della peculiare struttura legislativa, gli infermieri dovrebbero osare di più non tanto per coalizzarsi quanto, piuttosto, per parlare un linguaggio comune soprattutto riguardo all’assistenza sanitaria.

Consiglieresti ai tuoi cari di fare l’Infermiere o l’Infermiera?

È meraviglioso prodigarsi per il prossimo. Per il mio lavoro e, soprattutto, durante il servizio quotidiano in emergenza/urgenza è una gratificazione indescrivibile vedere soddisfatto il bisogno di salute e la richiesta di aiuto di una persona sofferente. Che grande emozione ricevere il “grazie” della stessa persona che a distanza di tempo ti riconosce e ti avvicina in circostanze e luoghi i più disparati… Come si fa a non consigliare a chi conosci di intraprendere la stessa missione?

Da sempre, il mio motto è: con la gente, per la gente, tra la gente, in teatro, in politica, nella vita professionale.

Grazie Angelo e in bocca al lupo per il tuo nuovo incarico!

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