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editoriale

Il Partito Democratico vuole declassare gli Infermieri Italiani?

di Angelo

On. Vittoria D’Incecco

Una proposta di legge dell'On. D'Incecco e di altri deputati PD punta a demansionare la nostra professione e a ripristinare il vecchio mansionario. Appello di Nurse24.it a Mangiacavalli e Silvestro

ROMA. Altro che competenze avanzate e nuove professionalità tanto decantate durante l'ultimo congresso della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi, svoltosi qualche settimana fa a Roma. Per gli Infermieri Italiani si profila un futuro pieno di sorprese e novità negative che ledono dal profondo l'immagine e la dignità di tutti i colleghi di ieri, di oggi e di domani.

È di oggi, infatti, la notizia - anticipata dai colleghi di "Quotidiano Sanità" - della presentazione di una Proposta di Legge da parte dell'On. Vittoria D'Incecco, 59 anni, medico reumatologo e dal 2008 deputato pescarese del Partito Democratico (e quindi espressione del Governo Renzi), che con un colpo di spugna vorrebbe di fatto abolire i profili professionali in ambito sanitario e ridare esclusivo potere decisionale in ambito clinico e assistenziale ai medici.

Per la D'Incecco, membro della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, sorretta da un'altra decina di onorevoli targati PD o para-PD, deve essere "in capo al medico la titolarità e la responsabilità di tutte le decisioni relative alla salute del paziente, la conseguente e necessaria unitarietà dei percorsi clinico-assistenziali che esse comportano, i correlati assetti organizzativi." (Art. 3 della PdL)

Tradotto dal politichese all'italiano corrente: "i medici tornino a fare i baroni e tutti gli altri Infermieri e Tecnici Sanitari tornino ad eseguire, muti e in silenzio!!!" (nostra interpretazione del pensiero dincecchiano)

Come Infermieri Italiani e come testata giornalista di rappresentanza della classe infermieristica dello Stivale Italico ci sentiamo indignati da questa Proposta di Legge che, se passasse, riporterebbe in vigore di fatto il vecchio e ormai sepolto "Mansionario degli Infermieri", ovvero le 20 regole da eseguire pedissequamente e a capo chino, ubbidendo agli ordini del medico di turno. Niente più dignità professionale, niente più capacita di discernere, niente più opportunità decisionali, niente più progetti assistenziali. Nulla di nulla!!!

È una vergogna ed è arrivato il momento che il Partito Democratico torni ad occuparsi della politica reale e la smetta di prendere in giro gli Infermieri Italiani, già bistrattati da sovraccarichi di lavoro e da una disoccupazione senza precedenti che colpisce il 10% dei colleghi.

Chiediamo da queste pagine un urgente intervento della neo-presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, Barbara Mangiacavalli, e dell'ex-presidente della stessa FNC, Annalisa Silvestro, senatrice di quel Partito Democratico che vorrebbe colpire mortalmente alla nuca l'Infermieristica nostrana.

 

Ecco la Proposta di legge della D'Incecco 

 

Art. 1

 

L'atto medico ricomprende tutte le attività professionali di carattere scientifico, di insegnamento, di formazione, educative, organizzative, cliniche e di tecnologia medica, svolte al fine di promuovere la salute, prevenire le malattie, effettuare diagnosi e prescrivere cure terapeutiche o riabilitative nei confronti di pazienti, individui, gruppi o comunità, nel quadro delle norme etiche e deontologiche.

L'atto medico è una responsabilità del medico abilitato e deve essere eseguito dal medico o sotto la sua diretta supervisione e/o prescrizione.

 

Art. 2

 

Nell'ottica della promozione della salute spettano alla competenza esclusiva del medico la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle malattie, ottenibili sulla base di un'attenta valutazione clinica e di una ragionata e documentata prescrizione di esami diagnostici e procedure terapeutiche o riabilitative utili alla gestione ottimale del quadro clinico in atto e finalizzato alla possibilità di guarigione.
L'attuazione di tale principio è di fatto strettamente collegata a contenuti disciplinari che sono oggetto di abilitazione alla professione di medico- chirurgo e/o di odontoiatra e che sono previsti negli obiettivi formativi degli Ordinamenti didattici dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e/o in Odontoiatria e Protesi Dentaria.

 

Art. 3

Sono in capo al medico la titolarità e la responsabilità di tutte le decisioni relative alla salute del paziente, la conseguente e necessaria unitarietà dei percorsi clinico-assistenziali che esse comportano, i correlati assetti organizzativi.

 

Hanno aderito alla proposta i deputati:

Di Maio M.
Dell’Ariga C.
Iori V.
Oliverio N.
Giulietti Giampiero
Carloni A.
Venittelli L.
Casati E.
Magorno E.
Capone S.
Preziosi E.

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