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Emotrasfusione, assistenza infermieristica al paziente

di Sara Di Santo

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L’emotrasfusione è una procedura terapeutica complessa e delicata che richiede un percorso preciso di collaborazione tra la figura medica e quella infermieristica. Per definizione la trasfusione di sangue è un atto medico, ma l’infermiere svolge un ruolo di primaria importanza nella gestione del paziente sottoposto ad emotrasfusione.

Infermiere nell'infusione di emocomponenti: prima, durante e dopo

Con emotrasfusione si indica l’infusione di sangue (intero o di alcuni suoi componenti) da un soggetto donatore ad un soggetto ricevente, come risposta a specifiche esigenze cliniche.

Si tratta di un vero e proprio trapianto di tessuto, per questo la si statuisce come atto medico.

L’emotrasfusione si definisce eterologa quando donatore e ricevente sono due soggetti diversi, autologa se il donatore e il ricevente sono lo stesso soggetto (utilizzata soprattutto nei casi di autotrasfusione post-operatoria). 

Il sangue ad uso trasfusionale è esclusivamente di origine umana ed è una risorsa terapeutica importantissima, ma dalla disponibilità limitata e altamente deperibile. 

Per queste motivazioni e per ridurre la possibilità di complicanze, l’emotrasfusione deve essere utilizzata a fronte di una precisa indicazione e con l’impiego dell’emocomponente specifico per il deficit che si vuole ripristinare.

Con emocomponenti si intendono i costituenti terapeutici del sangue che, attraverso mezzi fisici che ne ottengono la reciproca separazione, possono essere predisposti anche singolarmente. Oltre al sangue intero, utilizzato principalmente nei casi di trasfusione massiva ed exsanguinotrasfusione, fra gli emocomponenti distribuiti per uso clinico troviamo le emazie concentrate, il plasma fresco congelato e i concentrati piastrinici.

Emocomponenti
Emazie concentrate Indicate per aumentare rapidamente l’apporto di ossigeno ai tessuti
Plasma fresco congelato Indicato nel trattamento dell’emorragia o nel pre-intervento chirurgico, in stati deficitari di vitamina K e fattori della coagulazione, porpora trombotica trombocitopenica e sindrome uermico-emolitica
Concentrati piastrinici Indicati in caso di piastrinopenia o di deficit qualitativo delle piastrine

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Commenti (2)

Vit K

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Tempistica di sostituzione del set d'infusione.

#2

Salve, esiste una regola che detta le tempistiche di sostituzione dei set d'infusione (deflussori) tra le varie unità? Mi focalizzo nella categoria degli emocomponenti?
Per monitorare al meglio le reazioni averse alla trasfusione personalmente mi verrebbe da cambiare il deflussore ad ogni unità, ma c'è chi non è d'accordo e sostituisce ogni 2 unità.
Io sostituendo ad ogni unità so per certo che non vi è alcuna contaminazione dell'unità precedente; il rischio e il dubbio compare quando con lo stesso deflussore si somministrano più sacche.

Grazie. Vitaliy K.

Palombec

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Alimentazione e Trasfusione

#1

Durante una trasfusione il paziente può alimentarsi?