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Scala di valutazione

La Scala MEWS: Modified Early Warning Score

di Chiara Vannini

L’ospedale nasce per accogliere i pazienti acuti, ovvero coloro che hanno condizioni cliniche instabili, che potrebbero evolvere e peggiorare.

MEWS: valutazione del grado di instabilità clinica

Monitoraggio paziente

MEWS Monitoraggio infermieristico

L’obiettivo di ogni operatore sanitario è quello non solo di curare la persona, ma anche prevedere le complicanze e l’aggravamento delle condizioni generali. Questo è importante non solo al fine di salvaguardare le condizioni dei degenti, ma anche per contenere i costi ospedalieri, diminuendo le giornate di degenza e l’utilizzo di farmaci o indagini diagnostiche aggiuntive.

Il monitoraggio clinico e un’adeguata assistenza sono sicuramente elementi che aiutano a migliorare e preservare le condizioni del paziente; a questi due fattori si associa spesso l’utilizzo di scale validate, in grado di “fotografare” le condizioni della persona e di evidenziare l’evoluzione clinica, mettendone in luce tempestivamente un miglioramento o un peggioramento.

L’obiettivo della maggior parte delle scale che utilizziamo quotidianamente, dalla Braden, alla Conley, fino ad arrivare alla Glasgow Coma Scale, hanno come obiettivo quello di mettere in luce i più svariati aspetti propri dei pazienti.

Fra queste, la scala Mews (Modified Early Warning Score) è uno strumento validato che, attraverso una serie di parametri, è in grado di identificare il grado di instabilità clinica del paziente.

Nata nel Regno Unito agli inizi degli anni ’90 con il nome di EWS (Early Warning Score) e poi rivista e validata in uno studio di Subbe et al. nel 2001, è utilizzata anche in Italia poiché è in grado di determinare la gravità e la criticità della persona assistita.

Lo scopo dell’utilizzo di questo strumento è quello di riuscire a prevedere l’instabilità del paziente, cercando di prevenire un peggioramento, o una condizione irreversibile, segnalando all’operatore la necessità di implementare e intensificare le cure.

Il punteggio di questa scala viene anche utilizzato come fattore predittivo della durata della degenza e del rischio di mortalità del paziente.

Nasce come strumento ad uso principalmente infermieristico e nel corso degli anni è stato studiato sulle più svariate tipologie di pazienti: dall’internistico al chirurgico, fino al paziente di pronto soccorso.

In particolare, uno degli obiettivi primari di questa scala è tuttora quello di aiutare gli infermieri a comprendere quando le condizioni cliniche del paziente stanno cambiando ed è necessario allertare il medico.

La scala è utilizzata nei più diversi ambiti clinici e numerosi studi mostrano come essa sia efficace nelle U.O. più diverse: lo studio di Rocha et al. (2016), ad esempio, evidenzia l’efficacia di questo strumento sui pazienti traumatizzati, mostrando come all’aumentare del valore della scala aumenti anche l’instabilità clinica del paziente.

Lo studio di Hammond et al. (2013) mette invece in luce come l’aumento del valore di questa scala, utilizzata alla dimissione dai reparti di terapia intensiva, sia direttamente proporzionale alla frequenza di un re-ricovero in rianimazione.

Infine, anche lo studio di Koksal et al. (2016) evidenzia l’efficacia dello strumento utilizzato per il monitoraggio dei pazienti in pronto soccorso.

La Scala MEWS

3 2 1 0 1 2 3 Punteggio
Pressione arteriosa sistolica (PAS) ≤70 mmHg 71-80 mmHg 81-100 mmHg 101-199 mmHg ≥200 mmHg
Frequenza cardiaca (FC) <40 b/m 41/50 b/m 51/100 b/m 101-110 b/m 111-129 b/m ≥130 b/m
Frequenza respiratoria (FR) <9 atti/min 9-14 atti/min 15/20 atti/min 21/29 atti/min ≥30 atti/min
Temperatura (TC) <35°C 35-38.4°C ≥38.5°C
AVPU Alert - paziente sveglio Verbal - Risponde allo stimolo verbale Pain - risponde allo stimolo doloroso Non risponde
Totale

Il punteggio che si ottiene dalla scala va da un minimo di 0 ad un massimo di 14.

Gli studi mostrano che un punteggio uguale o superiore a 5 identifica un paziente critico ed instabile, le cui condizioni possono velocemente evolvere verso un ricovero in terapia intensiva o addirittura alla morte.

Per tutti gli altri pazienti con valori nella norma, il MEWS è comunque uno strumento importante per evidenziare tempestivamente un peggioramento delle condizioni cliniche.

La scala può essere in forma cartacea o informatizzata. Oggi, con l’avvento della tecnologia in ambito ospedaliero, questa scala viene spesso inserita all’interno della cartella infermieristica informatizzata, ed è in grado di calcolare automaticamente il punteggio. Inoltre, il punteggio ottenuto è spesso associato ad un alert che indica se il paziente è “a rischio”, richiamando così l’attenzione dell’infermiere che l’ha compilata.

Questo strumento, per essere realmente utile nella pratica clinica, prevede che venga utilizzato quotidianamente e anche più volte al giorno se il paziente ha un punteggio medio–alto, poiché necessita di un monitoraggio più frequente.

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