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Influenza, anziani a rischio e pochi vaccini

di Redazione

Tra gli adulti è riconosciuta l’importanza della vaccinazione, ma emerge una sfiducia tra gli over 65. L’influenza è una della patologie più conosciute, eppure tra gli italiani over 50 non c’è ancora una piena consapevolezza sulle sue possibili conseguenze e sull’esistenza di specifiche condizioni di rischio: solo il 43% pensa che l’influenza può avere complicanze che possono portare alla morte.

Censis: Influenza, solo il 43% sa che può essere letale

Il 96,8% degli italiani over 50 sa che è possibile vaccinarsi contro l’influenza stagionale. Il 93% riconosce che la vaccinazione è consigliabile per i soggetti affetti da patologie dell’apparato respiratorio, l’88% per le persone che vivono in ambienti dove è più facile il contagio, l’86% per il personale sanitario, l’85,4% per le persone con più di 65 anni, l’81,2% per i soggetti affetti da patologie dell’apparato cardio-circolatorio o da malattie croniche (80%). Il 59,1% considera la vaccinazione antinfluenzale consigliabile a tutte le persone che vogliono evitare di ammalarsi. Il 52,3% fa riferimento ai soggetti affetti da diabete, il 49,3% ai bambini e il 36,2% alle donne in gravidanza.

Si riduce la copertura vaccinale tra gli anziani

È quanto emerge dalla ricerca del Censis sulle conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti degli italiani over 50 sull’influenza e sulla propensione alla vaccinazione antinfluenzale, condotta su un campione di mille persone provenienti da tutta Italia. L’indagine, realizzata con il supporto non condizionato di Sanofi Pasteur, è stata presentata oggi a Roma nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. Secondo il Censis, inoltre, si riduce la copertura vaccinale tra gli anziani. La copertura vaccinale tra gli over 65 (per i quali la vaccinazione è offerta gratuitamente e somministrata dal medico di famiglia) ha raggiunto un picco massimo nella stagione 2005-2006 (68,3%), ma poi si è progressivamente ridotta fino a 16 punti percentuali in meno: nella scorsa stagione 2016-2017, infatti, ha raggiunto solo il 52%. La riduzione della tendenza a vaccinarsi può essere dipesa dal grado di fiducia: il 32,9% degli italiani over 50 afferma di fidarsi ‘molto’ delle vaccinazioni (e la fiducia aumenta al 41,3% tra gli ultrasettantenni e al 40,7% tra i laureati). Il 51,2% si fida abbastanza, poco o per nulla il 15,9%. Tra questi ultimi, ci sono soprattutto abitanti del sud (19%) e persone meno istruite (26,6%).

L’influenza è una della patologie più conosciute, eppure tra gli italiani over 50 non c’è ancora una piena consapevolezza sulle sue possibili conseguenze e sull’esistenza di specifiche condizioni di rischio. Il 48,9% pensa che può essere una malattia anche molto grave, ma solo il 43% sa che sono possibili complicanze anche letali. Il 96,8% conosce la vaccinazione antinfluenzale e il 93% ritiene che sia consigliabile per i soggetti affetti da patologie dell’apparato respiratorio. Ma solo il 59,1% pensa che sia indicata per tutte le persone che non vogliono ammalarsi.

Scarsa informazione sulle possibili conseguenze dell’influenza, dunque, alla quale possono essere associate diverse complicanze, di cui gli italiani over 50 sono a conoscenza in diversa misura: la bronchite (lo sa l’89,6%), la compromissione di alcune funzionalità respiratorie (85,6%), la polmonite (78,7%), la lunghezza dei tempi di recupero (74,4%), sinusiti e otiti (70,7%). L’influenza può comportare anche un aggravamento delle malattie preesistenti: il 57,7% sa che può dar luogo a complicanze cardiocircolatorie. Il 43%, secondo l’indagine del Censis, pensa quindi che l’influenza può avere complicanze che possono portare alla morte (il dato sale al 48,5% tra i più istruiti). Ma solo il 3,4% ammette di avere molta paura dell’influenza. Quando ci si accorge di aver preso l’influenza, solo il 16% contatta immediatamente il medico, il 45,8% si rivolge al medico solo se i sintomi non migliorano, il 24,4% si cura autonomamente con farmaci da banco e il 13,8% lascia che l’influenza faccia il suo corso senza prendere farmaci. Tra gli over 50, però, c’è una buona conoscenza dell’influenza. Il 90,9% di loro, sempre secondo il Censis, sa che è causata da virus che ogni anno subiscono una mutazione, dando vita a diverse forme di influenza stagionali. L’87,7% pensa che è molto contagiosa perché si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie (tosse e starnuti). Il 71,7% sa che si trasmette anche attraverso il contatto con oggetti contaminati. Ma solo il 45,7% sa che può rimanere contagiosa per diverso tempo sin dal periodo di incubazione. Ed è diffusa la percezione della gravità della malattia: solo il 14,7% tende a minimizzare i rischi, mentre il 48,9% è consapevole che a certe condizioni, come per i malati cronici e le persone anziane, può essere molto grave.

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