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Complicanze acute e croniche di una sindrome metabolica

di Daniela Berardinelli

Diabete

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Il diabete, se curato male o trascurato, soprattutto nelle persone predisposte, determina danni che colpiscono diversi distretti. Danni più o meno gravi, tra gli altri, sono osservabili nell’occhio (retinopatia), nel rene (nefropatia), nei nervi (neuropatia), nelle arterie (vasculopatia) e nel cuore (cardiopatia).

Diabete, le complicanze di una patologia sistemica

Il diabete può essere definito una malattia sistemica (di tutto l’organismo). La malattia e le sue complicanze sono però curabili e questi danni possono essere minimi se vengono attuati i programmi di cura appropriati.

Il diabete non deve essere trascurato, perché le complicanze croniche della malattia - sia che si parli di diabete tipo 1 o diabete tipo 2 - possono essere lievi, moderate ma anche gravi, disabilitanti e fatali.

Il diabete è la principale causa di cecità, di insufficienza renale con necessità di dialisi o trapianto, di amputazione non traumatica di un arto e una delle principali cause di infarto del cuore e ictus cerebrale.

In certi casi le complicanze sono clinicamente presenti già al momento della diagnosi per il fatto che la stessa è posta mediamente con un ritardo di 5-10 anni rispetto al reale inizio dell’iperglicemia.

Per evitare questo problema è necessario anticipare la diagnosi di diabete con controlli frequenti della glicemia soprattutto nei soggetti a maggiore rischio (predisposti alla malattia), anche mediante automonitoraggio glicemico.

Anche le infezioni sono complicanze acute del diabete e possono contribuire alla comparsa di scompenso metabolico e al suo aggravamento fino alla chetoacidosi o alla sindrome iperosmolare non chetosica, oltre che meritare una particolare attenzione in quanto possono evolvere sfavorevolmente.

Monitorare le complicanze del diabete

Complicanze acute Complicanze croniche
Ipoglicemia Aterosclerosi
Iperglicemia Retinopatie
Chetoacidosi (diabete tipo 1) Nefropatie
Sindrome iperosmolare non chetosica (diabete tipo 2) Neuropatie
Ulcere diabetiche
Aumentata suscettibilità alle infezioni

Diabete, le complicanze acute

In alcune circostanze lo scompenso del diabete è tale da evolvere in disturbi metabolici severi come la chetoacidosi nel diabete tipo 1 e la sindrome iperosmolare non chetosica nel diabete tipo 2.

Tali complicanze acute, per quanto abbastanza rare, sono temibili, perché mettono a repentaglio la vita del paziente e devono essere affrontate rapidamente e in maniera intensiva in regime di ricovero ospedaliero da parte di personale addestrato ed esperto.

Un’altra complicanza acuta del diabete, tanto più frequente quanto più il paziente è trattato in maniera intensiva, è l’ipoglicemia, una condizione che determina un notevole malessere al paziente e, in alcuni casi, richiede l’assistenza di altri e talora l’ospedalizzazione. Una severa ipoglicemia, nel soggetto fragile e con altre malattie, può risultare fatale. Da qui la necessità di addestrare il paziente ed i suoi familiari a riconoscere l’ipoglicemia e a correggerla prontamente.

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