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Wound Care

Caratteristiche dell’essudato nella cura delle ulcere cutanee

di Rosa Colella

L’essudato è un liquido prodotto dal corpo come risultato di un processo infiammatorio, che fuoriesce dai vasi sanguigni e rappresenta il risultato di una intensa attività cellulare. L’essudato rappresenta un vero e proprio indicatore dello stato dell’ulcera; saperne osservare le caratteristiche ci aiuta a saper osservare la ferita e a decidere quale trattamento idoneo applicare.

Essudato di una ferita, cos’è e cosa indica

Un corretto assessment delle ulcere cutanee prevede una valutazione olistica del paziente e della ferita. Gli infermieri esperti del wound care prendono in considerazione tutti i fattori che indicano lo stato dell’ulcera al fine di attuare l’approccio terapeutico più idoneo.

L’essudato rappresenta un vero e proprio indicatore dello stato dell’ulcera; saperne osservare le caratteristiche ci aiuta a saper osservare la ferita e a decidere quale trattamento idoneo applicare.

L’essudato è un liquido prodotto dal corpo come risultato di un processo infiammatorio, che fuoriesce dai vasi sanguigni e rappresenta il risultato di una intensa attività cellulare.

In condizioni fisiologiche è una risposta del corpo ai processi infiammatori e all’attività cellulare delle cellule bianche (leucociti, neutrofili etc.), attraverso un processo chiamato stravaso dei leucociti.

Durante l’infiammazione si verificano i segni di Celsio: calor (calore dovuto all’aumento del metabolismo cellulare), rubor, (arrossamento) tumor (gonfiore), dolor (dolore), functio laesa (compromissione della funzione cellulare).

Dopo il danno tissutale e l’emostasi, vengono liberate nel letto della ferita chemochine e fattori proinfiammatori, che richiamano liquidi e cellule per riparare la ferita. La formazione e accumulo di liquidi può essere dunque sia fisiologico che patologico avendo la formazione di edema.

Il gonfiore (tumor) o edema, dato dalla presenza di essudato, è dunque conseguente allo stravaso delle cellule della fase infiammatoria.

Essudato Linforrea Trasudato
  • Materiale liquido (chiamato anche "acqua lucida") che si raccoglie nel contesto dei tessuti in conseguenza di un processo infiammatorio
  • Fuoriesce dai piccoli vasi sanguigni dell’area colpita dall’infiammazione provocandone il caratteristico turgore
  • Perdita di linfa che si nota spesso nelle ulcere flebolinfostatiche degli arti inferiori
  • Si riconosce proprio da una perdita costante di una goccia di liquido trasparente, che fuoriesce dal vaso linfatico non sempre evidente nel letto dell’ulcera
  • Stravaso di liquidi
  • Non si forma in seguito a processi infiammatori e come tale risulta privo di proteine e cellule
  • Deriva dall'aumento della pressione venosa (quindi capillare), in assenza di aumentata permeabilità vasale (ad es. edema posturale)

In una ferita in via di guarigione, dunque in condizioni fisiologiche normali, l’essudato diminuisce nel tempo, mentre in una ferita che non guarisce, la quantità di essudato può aumentare e diventare eccessiva, in quanto indica la permanenza di uno processo infiammatorio, dunque una ferita che tende a diventare cronica o di altro tipo.

Per gli esperti del settore l’essudato è considerato come un vero e proprio “indicatore” dello stato della ferita.

Sebbene un ambiente umido sia necessario per una guarigione ottimale, il processo di riparazione, può essere compromesso da condizioni di umidità eccessiva o secchezza estrema.

Caratteristiche essudato Esempio
Purulento
  • Essudato giallognolo di consistenza cremosa tipico delle ferite infette
  • Costituito soprattutto da batteri e globuli bianchi in disfacimento
  • A seconda del batterio prevalente causa del processo infettivo, può assumere colorito verdastro (tipico della presenza di Pseudomonas aeruginosa)

Sieroso
  • Tipico dei processi infiammatori più lievi e povero di proteine
  • La sua consistenza è simile a quella del siero

Sieroematico
  • Diluito, acquoso, plasma pallido dal rosso al rosa con globuli rossi
  • Piccole quantità possono essere viste nelle fasi infiammatorie acute o di guarigione proliferativa

Ematico
  • Presente nelle ferite a spessore parziale o totale, solitamente deterse
  • Fisiologico nella fase acuta dell’infiammazione e della fase di granulazione
  • Indica un processo attivo di angiogenesi nel letto dell’ulcera

Maleodorante

L’odore è un elemento caratterizzante, che può dare dati importanti sull’ulcera:

  • Medicazione semiocclusiva: in particolare con l’uso di idrogel o idrocolloidi, si ottiene un odore tipico di “cipolla marcia”
  • Lesione infetta: pungente, che “prende alla gola” e pervade l’aria
  • Da infezione da Pseudomonas Aeruginosa, di solito “dolciastro e nauseante”

Definizione dell'essudato in base alla quantità

Per definirne la quantità, si possono utilizzare i termini:

  • abbondante/elevato
  • moderato
  • scarso.

L’umidità eccessiva conduce a conseguente macerazione dei tessuti cioè la presenza di tessuti biancastri e translucidi, dall’aspetto molle e bagnato e possibili cause di disepitelizzazione. La cute perilesionale macerata indica elevati livelli di essudato. La secchezza si manifesta con cute squamosa, fissurata, con possibili lesioni da grattamento (si parla anche di ipo/anidrosi).

Riassumendo l’essudazione patologica di un tessuto/ferita, può essere causato da:

  • Colonizzazione/infezione della ferita (se associato ad altri segni tipici dell’infezione)
  • Ferita che tende verso la cronicizzazione, quindi stato infiammatorio persistente
  • Essudato da postura: si verifica per i pazienti con malattia venosa cronica agli arti inferiori. L’accumulo di liquidi, conseguente all’immobilità, può causare e innescare un aumento dello stato infiammatorio tissutale

Gestione dell’essudato

Da più di 50 anni, precisamente nel 1962, grazie agli studi di George Winter eseguiti sui suini, si è sperimentata l’efficacia della guarigione in ambiente umido. Contrariamente alla saggezza convenzionale secondo cui le ferite dovevano essere asciugate e formavano croste per favorire la guarigione, G. Winter, medico inglese, sperimentò che l’ambiente umido e una temperatura di circa 32°C, favorissero la riattivazione della proliferazione cellulare e una più rapida guarigione.

La medicazione ottimale, tende a ripristinare tutte le condizioni tali da favorire il fisiologico microambiente presente all’interno dei tessuti, considerando la giusta umidità e la temperatura interna che permette alle cellule di rigenerarsi.

Il termine corretto quindi per ripristinare il processo riparativo è “modulare” il processo di riparazione, utilizzando medicazioni corrette, al fine di aiutare, innescare, stimolare i fisiologici step della riparazione, ma non sopprimerli.

Quantità di essudato Trattamento consigliato
Essudato abbondante

Si consigliano medicazioni ad alta assorbenza:

  • garze a idrofibra
  • schiume in poliuretano
  • poliacrilati
  • alginati di calcio
Essudato moderato

Si consiglia di interfacciare le medicazioni ad alta assorbenza con medicaizoni umide in garza:

Essudato scarso

Si consiglia di usare medicazioni che favoriscono l'ambiente umido:

  • idrogeli
  • garza/crema con acido ialuronico

Un aumento dell’essudato per un periodo prolungato di tempo può essere associato quindi o a una cronicizzazione della ferita oppure, se si notano segni di infezione, abbondante fibrina o presenza di necrosi, si tratta di un indice di importante colonizzazione batterica, per cui una risposta dell’organismo all’aumentata attività cellulare locale per combattere l’infezione.

In questi casi, secondo i principi del Time, occorre applicare medicazioni antibatteriche e se occorrono anche assorbenti, che combattono il processo infettivo; diminuendo la carica batterica, diminuisce la sofferenza tissutale e si tende a ripristinare il regolare processo infiammatorio e riparativo.

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