Andprosan, per un adeguato CCNL per la Dirigenza Professioni sanitarie

Pari dignità retributiva ed allineamento alle altre Dirigenze Sanitarie. E ancora: reale riconoscimento professionale di tutti gli infermieri. Sono questi due dei capisaldi dell'Associazione Nazionale Dirigenti Professioni Sanitarie (ANDPROSAN), sindacato di categoria nato nel gennaio di quest'anno e con l'obiettivo di sedere fin da subito al tavolo delle trattative per il nuovo CCNL.

Laquintana: Chiederemo dignità retributiva al pari di altre Dirigenze

Andprosan, il sindacato degli Infermieri Dirigenti

A 18 anni dall'emanazione della legge 251/2000 e a 14 anni dalla pubblicazione del CCNL i Dirigenti delle Professioni sanitarie vivono ancora una realtà schizofrenica: sono dirigenti apicali per le responsabilità dirette e la gestione delle risorse umane, ma sono considerati meno dell'ultimo neoassunto dirigente medico, chimico, fisico o farmacista se si parla di retribuzione. 

Così si apre l'appello che ANDPROSAN - Associazione Nazionale Dirigenti Professioni Sanitarie - rivolge a tutti i dirigenti infermieri d'Italia. ANDPROSAN nasce a gennaio di quest'anno, come sindacato di categoria consociata a COSMED, la principale Confederazione sindacale della dirigenza del pubblico impiego. 

Per saperne di più abbiamo intervistato uno dei firmatari dell’appello, Dario Laquintana 

Perché i Dirigenti d'Italia dovrebbero aderire e sostenere l'associazione Nazionale Dirigenti delle Professioni Sanitarie?

Nessuna organizzazione sindacale si è caratterizzata per sostenerci, difenderci e ribadire la nostra dignità di dirigenti sanitari. Siamo stati lasciati soli. 

ANDPROSAN nasce in modo indipendente, proponendosi come sindacato di categoria che si affilia a COSMED per essere, fin da subito, presente al tavolo delle trattative del nuovo CCNL della Dirigenza. Inoltre la nascita di associazioni professionali di rappresentanza è uno degli elementi che caratterizzano il processo di professionalizzazione delle professioni.

I Dirigenti sono lavoratori e l’iscrizione ad un sindacato è un diritto costituzionalmente garantito

Iscriversi o sostenerci significa portare la nostra voce al tavolo con l'Aran e rilanciare il nostro ruolo, troppe volte dimenticato. Agiremo sulle leve collegate al riconoscimento professionale, allo status sociale della categoria e sul piano del riconoscimento economico. 

Siamo considerati direttori di dipartimento quando si tratta di assumerci le responsabilità in collegio di direzione e meno dell'ultimo neoassunto dirigente di qualsiasi profilo al momento dell’erogazione delle risorse.

Se vogliamo essere veramente una classe dirigente e non solo una testimonianza dobbiamo agire per far accadere quello che in 18 anni non è successo e far uscire i dirigenti dalla “riserva indiana” in cui il contratto fino ad ora li ha chiusi e che impedisce l’istituzione di nuovi posti.

Quali sono le richieste che porterete avanti al tavolo delle trattative?

Chiederemo pari dignità retributiva ed allineamento alle altre Dirigenze Sanitarie. Chiederemo anche di ripristinare i meccanismi che consentano l’incremento dei fondi in caso di trasformazione di posti, che sono al momento il primo (vero o millantato) ostacolo alla creazione di nuovi posti da Dirigenti. 

Vogliamo che tutti gli infermieri siano riconosciuti come professionisti sanitari a tutti gli effetti, cosa che i cittadini già fanno. La Ricerca Censis-Ipasvi-Enpapi del 2017 dimostra che i cittadini chiedono prestazioni sanitarie private soprattutto al personale ospedaliero, riconoscendone la competenza.

Riconoscere la possibilità di svolgere attività libero professionale in un mondo caratterizzato dalla cronicità e dalla richiesta in costante aumento di prestazioni assistenziali vuol dire dare al paziente la libertà di scelta e riportare alla legalità migliaia di professionisti.