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Manovra Finanziaria

In Sanità niente di nuovo: tagli

di Giordano Cotichelli

Varata all'ultimo minuto la legge finanziaria del governo giallo-verde fra polemiche, ripensamenti, e malumori. E qualche espulsione eccellente: Gregorio De falco, il comandante che riprese Schettino nella drammatica vicenda del naufragio della Costa Concordia. Per quel gesto, fermo e autorevole divenne l'eroe del M5S, e per un altrettanto gesto fermo e autorevole, fatto contro un'altra manovra, quella finanziaria, è oggi espulso dal Movimento 5 stelle. Eppure il parlamentare, da tecnico e da politico coerente, ha visto anche in questo caso un rischio naufragio: quello del paese stesso. Difficile entrare nelle dinamiche interne delle forze politiche, men che meno in quelle che stanno al potere, ma qualcosa in merito al Def appena approvato e alle ricadute sul welfare italiano può essere evidenziata.

Il ministro Grillo si dice soddisfatta delle tante novità presenti che: … porteranno servizi migliori per i cittadini. Buona cosa, ed osservando i vari elenchi pubblicati in giro molte sono le voci che lasciano ben sperare e forse non confermare le perplessità precedenti all'approvazione: riduzione delle liste di attesa, ammodernamento e ristrutturazione degli ospedali, borse di studio, contratti di formazione specialistica per i medici, e tanto altro ancora. Il ministro dice che ci sarà un aumento di 4,5 mld. nei prossimi tre anni.

Manovra finanziaria, le cifre stanziate e le discrepanze

Nei dettagli gli aumenti previsti parlano di due miliardi per il prossimo anno e di 1,5 per il 2021. La somma corrisponde quindi a 3,5 mld., a meno che non vengano inclusi negli aumenti di questo governo anche il miliardo di euro già stanziato dal precedente governo1. In questo caso allora il quadro è abbastanza trasparente, come il testo della legge che mostra uno stanziamento di 114,439 mld. mentre sul sito del ministero si parla di 114,4512.

A prima vista si tratta di pochi numeri, ma dentro queste discrepanze ci sono tante situazioni che possono vedere o meno ridotte le ristrettezze quotidiane.

Al di là di qualsiasi ragionamento specifico, un dato su tutti appare chiaro. La manovra del governo, come nel suo insieme, anche in tema di sanità, rivela un carattere fortemente regressivo. Il complesso dei soldi stanziati appare una miseria rispetto alle previsioni fatte in precedenza, ma soprattutto alle reali esigenze di un servizio sanitario nazionale che si vuole sorretto e finanziato in termini espansivi.

In merito può essere utile un confronto con gli impegni di cifra stanziati in passato, considerando ridefinizioni e proiezioni di vario tipo, sia dei governi precedenti sia di quello in carica.

Una tabella a tal proposito può rendere il colpo d'occhio. È stata costruita con i dati disponibili da fonti quali: un articolo di Nerina Dirindin su Salute Internazionale del 2016 e due articoli del Sole 24 ore Sanità, rispettivamente dei mesi di settembre ed ottobre scorsi.

Spesa sanitaria in mln. di euro
2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
DEF aprile 2014* 113.703 113.703 116.149 118.680 121.316 - -
DEF aprile 2015* 11.289 11.289 113.372 115.509 117.709 - -
DEF 2016* 112.406 112.406 113.376 114.509 116.179 - -
Previsione settembre 2017** - - - 114.138 115.068 116.105 118.570

La percentuale dei soldi stanziati in relazione al Pil mostra immediatamente un andamento negativo, con un iniziale 6,9% del 2014 contro un previsionale del 6,4% (alcuni parlano di 6,3%) riferito al 2021. Una perdita di mezzo punto percentuale al cui interno si dispiega tutto il depauperamento del nostro servizio sanitario nazionale.

I numeri delle risorse stanziate parlano ancora più chiaramente: dai 111,304 mld. del 2014 si arriva in previsione ai 117,939 mld. del 2021, con un aumento di poco più di 6,5 mld in otto anni, considerando poi che la cifra del 2019 (114,439 mld.) è per la prima volta minore dell'anno precedente, di poco superato - secondo le previsioni - da quanto sarà stanziato nel 2020.

Nel quadro riassuntivo della tabella, il trionfalismo della Ministro, e del Governo, cede il posto alla preoccupazione sempre crescente di un sotto-finanziamento continuo della salute pubblica che alla fine potrà aggravare le disuguaglianze già esistenti, ampliare i disservizi, peggiorare la destrutturazione del welfare universalistico italiano.

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