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Anestesia per parto cesareo

di Corradino Ignelzi

Sala Operatoria

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Il taglio cesareo (TC) è un intervento addominale maggiore e necessita di un’anestesia specifica in base alle caratteristiche materne e ostetriche, ma soprattutto dal grado di urgenza. Ogni donna prima di un taglio cesareo dovrebbe essere sottoposta ad una valutazione preoperatoria chirurgica e anestesiologica. Quest’ultima dovrebbe comprendere la compilazione di un’anamnesi completa, un esame fisico e predisporre eventuali accertamenti o richieste assistenziali specifiche (come la richiesta di emazie in caso di rischio emorragico elevato) al fine di decidere l’anestesia ideale tra loco-regionale o generale. Non meno importante è la scelta del punto nascita più appropriato per caratteristiche organizzative (Hub e Spoke) ed una équipe assistenziale (chirurghi, anestesisti, neonatologici, radiologi, ostetriche, infermieri) con adeguate clinical competence.

Parto cesareo, le principali tecniche anestesiologiche farmacologiche

Prima dell’intervento generalmente viene somministrata una profilassi antibiotica e una terapia per la prevenzione della nausea e del vomito.

Le principali tecniche anestesiologiche farmacologiche permettono di scegliere se eseguire l’intervento mentre la donna è sveglia (anestesia loco-regionale) o dorme (anestesia generale). Il tipo di anestesia è determinata dalla tempistica tra il momento della decisione e l’esecuzione del TC, dal tipo di paziente, dai fattori anestesiologici e chirurgici.

Anestesie loco-regionali

Le anestesie loco-regionali (ALR) utilizzate sono:

  1. Anestesia subaracnoidea (spinale): si somministra anestetico locale con o senza oppioide, attraverso un apposito ago, direttamente nel liquor cefalorachidiano all’interno delle meningi. Per l’esecuzione dell’anestesia la donna può essere posizionata seduta o in decubito laterale. Tale tecnica è semplice da eseguire, affidabile, agisce velocemente, ha minori rischi di inalazione e riduce l’esposizione fetale ai farmaci. Gli svantaggi sono l’effetto limitato nel tempo (nel caso l’intervento si prolungasse si convertirebbe in anestesia generale), può dare ipotensione, che può essere prevenuta con la somministrazione di vasopressori (efedrina e fenilefrina), associata a nausea e vomito e riduzione della perfusione utero-placentare. È il metodo più usato sia nel taglio cesareo di elezione
  2. Anestesia peridurale (epidurale): si somministra anestetico locale con o senza oppioide, attraverso un sottile tubicino di plastica (catetere) introdotto tramite un apposito ago graduato (ago di Tuohy), tra il legamento giallo e la dura madre. Per l’esecuzione dell’anestesia la donna può essere posizionata seduta o in decubito laterale. Tale tecnica ha minore incidenza di ipotensione materna, permette di prolungare se necessario l'anestesia attraverso il catetere e ha un ottimo controllo del dolore post-operatorio. Gli svantaggi sono la tecnica più complessa e i fallimenti maggiori rispetto alla spinale, i tempi del blocco adeguato piuttosto lunghi e la necessità di grandi quantità di anestetico locale che aumenta il rischio di tossicità. L’analgesia peridurale è utilizzata soprattutto per alleviare il dolore del travaglio mediante soluzioni diluite di anestetico locale e può essere convertita in anestesia in caso di taglio cesare urgente
  3. Anestesia combinata spinale-epidurale (CSE): utilizza entrambe le tecniche sopra descritte, raggiunge un blocco adeguato in breve tempo, permette di prolungare l’anestesia e ha un ottimo controllo del dolore post-operatorio. La CSE è utilizzata anche per alleviare il dolore del travaglio

L’anestesia generale (AG) viene poco utilizzata tranne per situazioni cliniche particolari:

  • ALR non riuscita o rifiutata dalla paziente
  • ALR controindicata per coagulopatie, terapia anticoagulante, sepsi, infezione nel sito di inserzione dell'ago, shock ipovolemico, ipertensione intracranica, specifiche patologie cardiache
  • Insufficiente tempo per eseguire ALR in presenza di severa compromissione materna/fetale (TC emergente)

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