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Terapia Intensiva

Casco per ventilazione non invasiva

di Giacomo Sebastiano Canova

Il casco (o scafandro) è un particolare dispositivo utilizzato in ambito intensivo e semi-intensivo per la somministrazione della CPAP (Continous Positive Airway Pressure). La sua praticità d’uso la rende una delle attrezzature più utilizzate in questo ambito.

Com’è fatto il casco per l’erogazione della CPAP

Il casco per l’erogazione della CPAP è un dispositivo in PVC trasparente, la cui tenuta è garantita da un collare estensibile che si adatta al collo del paziente e viene fatto indossare in modo da circondare l’intera testa.

Il casco è fissato al paziente con due cinghie regolabili che vengono fatte passare sotto il cavo ascellare ed ancorate all’anello rigido.

Oltre che per la CPAP, questo dispositivo può essere impiegato anche per la Non Invasive Ventilation (NIV).

Più nel dettaglio, il fissaggio del casco è necessario in quanto la pressurizzazione dello scafandro determina una costante spinta verso l’alto del presidio. Per questo motivo si possono utilizzare tre accorgimenti:

  1. Fasce ascellari: possono essere posizionate per un massimo di 2 ore (successivamente alle quali possono insorgere decubiti) e qualora la PEEP sia di valori inferiori a 10, superati i quali la forza di spinta è maggiore di 2 kg
  2. Fettuccia di garza con ancoraggio al letto tramite cerotto: questa metodica, tuttavia, limita i movimenti del paziente e di conseguenza ne diminuisce la collaborazione
  3. Sistema a contrappeso: le cinghie non vengono fissate sotto le ascelle, ma vengono fatte passare sopra le spalle del paziente, applicando per ogni lato del paziente pesi di 2 kg (ad esempio i pesi delle trazioni transcheletriche)

Erogazione del flusso di gas

Il flusso di gas può essere erogato all’interno dello scafandro attraverso l’utilizzo di due dispositivi che permettono di conoscere con esattezza la FiO2 erogata: una scatola flussometrica con miscela di aria compressa-ossigeno oppure un sistema Venturi con alimentazione ad ossigeno.

In riferimento alla valvola per l’erogazione della PEEP (Positive End-Expiratory Pressure), ne esistono di due tipologie: meccanica, nella quale la PEEP viene generata da una resistenza applicata con una molla, oppure ad acqua, dove la PEEP viene generata dall’immersione in acqua del tubo espiratorio.

Monitoraggio del paziente con casco per CPAP

L’utilizzo dello scafandro, inoltre, richiede un monitoraggio minimo del paziente. I principali parametri che vanno costantemente monitorati sono:

  • SpO2
  • FC
  • PA in continuo (invasiva o non invasiva)
  • Ristagno gastrico: la pressurizzazione delle vie aeree ottenuta con la CPAP con il casco può determinare una distensione gastrica da ingestione di gas medicale

Tuttavia, il sondino nasogastrico non va posizionato di default: lo sfintere esofageo inferiore si apre a pressioni > 30 cmH2O (non raggiunte con la CPAP) e il sondino stesso determina l’inefficacia dello sfintere.

Uno degli elementi del discomfort del paziente durante la ventilazione con questo presidio è rappresentato dal rumore dovuto alla turbolenza dei flussi d’aria nel circuito. Per questo motivo, al fine di ridurlo, possono essere utilizzati alcuni accorgimenti quali l’utilizzo di tubi con superficie interna liscia, il posizionamento di un filtro HME oppure l’applicazione di tappi per le orecchie al paziente.

Infine, quando si utilizza questo sistema, è necessario il posizionamento nel circuito inspiratorio di un umidificatore attivo per pazienti che necessitano dell’applicazione dell’elmetto per lungo periodo.

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