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COVID-19

Infezione da SARS-CoV-2, lo studio su gravidanza e puerperio

di Redazione

Il 25 marzo 2020 l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), con l’adesione di tutte le Regioni e Province Autonome italiane, ha avviato lo studio osservazionale di coorte “L’infezione da SARS-CoV-2 in gravidanza e in puerperio”. Lo studio si pone l’obiettivo di produrre conoscenza utile alla pratica clinica attraverso la rivelazione e l’analisi dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 nelle donne in gravidanza e in puerperio. È coordinato dal sistema di sorveglianza ostetrica ItOSS (Italian Obstetric Surveillance System) con la collaborazione dei presidi e dei professionisti sanitari che partecipano alla sorveglianza.

Studio prospettico ItOSS su infezione da SARS-CoV-2 in gravidanza

Le donne arruolate a tale studio possono parteciparvi previa acquisizione di consenso informato e solo in caso di diagnosi certa, che sarà confermata mediante tampone naso faringeo e/o positività del sangue periferico materno e/o mediante diagnostica per immagini (TAC, RX del torace). “L’infezione da SARS-CoV-2 in gravidanza e in puerperio” è un progetto costituito da due protocolli:

  1. Di base, al quale parteciperanno tutte le regioni e PA del Paese
  2. Allargato, con la collaborazione della PA di Trento e le Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Campania

Saranno individuati per ogni presidio i referenti che settimanalmente tramite e-mail devono segnalare i casi incidenti previo consenso scritto, indispensabile per l’arruolamento, da parte del/i genitore/i.

Sono arruolabili nello studio

  1. Visita ambulatoriale
  2. Ricovero per complicazioni della gravidanza
  3. Ricovero per assistenza a IVG, aborto spontaneo o travaglio/parto
  • Donne in puerperio (< 42 giorni dall’esito della gravidanza) con infezione da Sars-Cov2 confermata in atto che si ricoverano in un presidio ospedaliero

Tra le varie informative l’ItOSS suggerisce ai responsabili dello studio di prendere confidenza con le definizioni di caso e le procedure dello studio, della nota informativa e dei moduli per la raccolta dei consensi informati e d’informare dello studio tutti i colleghi che possono entrare in contatto con una donna con infezione da SARS-CoV-2 in gravidanza o puerperio (PS, neonatologia, reparto malattie infettive, terapia intensiva per adulti e neonatale, altri colleghi dell’ostetricia).

Mentre per chi segue il protocollo “allargato” raccomanda di condividere con gli operatori sanitari che collaboreranno, le istruzioni per l’allestimento dei campioni biologici, la tempistica e le modalità della loro raccolta, conservazione e invio al laboratorio di riferimento identificato dalla regione, secondo quanto specificato nel documento su “Indicazioni per la raccolta, conservazione e trasferimento dei campioni biologici”.

La comunicazione che accompagna il progetto sottolinea che “in questa fase di incertezza, l’auspicio è che il progetto possa offrire tempestivamente informazioni a sostegno della gestione clinica, organizzativa e logistica della gravidanza complicata da COVID-19 in Italia e nei Paesi che si troveranno ad affrontare l’epidemia nei prossimi mesi”.

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