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Bonus Covid per tutti i sanitari, nuovo accordo Regione-sindacati

di Redazione

Il bonus Covid sarà destinato a tutti gli operatori della sanità pubblica del Lazio. Criteri e assegnazioni saranno definiti attraverso il confronto con i rappresentanti dei lavoratori a livello regionale e di singolo posto di lavoro. È quanto prevede il nuovo accordo tra Regione e Cgil Cisl e Uil sul trattamento economico straordinario finalizzato a riconoscere l’impegno e il sacrificio del personale delle aziende sanitarie e ospedaliere del Ssr durante l’emergenza Covid.

Firmato nuovo accordo tra sindacati e Regione Lazio su bonus Covid

Grazie alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità, oggi abbiamo firmato un nuovo accordo che implementa l’intesa dell’11 aprile scorso con la Regione Lazio: le risorse stanziate saranno destinate a tutti gli operatori. E poi criteri e assegnazioni saranno definite attraverso il confronto con i rappresentanti dei lavoratori a livello regionale e di singolo posto di lavoro.

Così Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini – segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio – dopo che oggi le federazioni di categoria hanno siglato con l’amministrazione regionale il nuovo accordo sul trattamento economico straordinario finalizzato a riconoscere l’impegno e il sacrificio del personale delle aziende sanitarie e ospedaliere del Ssr durante l’emergenza Covid.

La Regione ha finalmente dato piena attuazione all'accordo dell'11 aprile, riconoscendo che tutti i lavoratori hanno comunque contribuito alla tenuta del Sistema sanitario regionale del Lazio. Quest'accordo chiarisce inoltre che sulle risorse le aziende non possono procedere unilateralmente, spiegano i segretari regionali di categoria.

La contrattazione di secondo livello torna al centro, così come previsto dalla legge e dai contratti. I bonus saranno per tutti, a partire da un riconoscimento minimo di 370 euro per chi ha lavorato almeno 20 giorni tra il 10 marzo e il 31 maggio, e saranno graduati in aggiunta a tale somma sulla base di approfondimenti svolti caso per caso in ogni azienda, tenendo conto della realtà concreta come i turni di lavoro o l’esposizione al rischi, con un premio medio di circa 500 euro.

Ma c’è di più: Tutti i 24 milioni stanziati dal cosiddetto decreto “Cura Italia” saranno utilizzati per premiare i lavoratori. Le somme residue dopo l’attribuzione dei bonus, saranno infatti destinate ai fondi per la produttività aziendale e ripartite come una tantum nell’anno in corso, proseguono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini.

Stessa cosa per le indennità infettivologiche: non ci sarà più la limitazione dei profili sanitari beneficiari e la decisione sulle attribuzioni sarà rimandata alla contrattazione. E ancora si rinvia ad una successiva contrattazione la ripartizione delle ulteriori risorse previste dal decreto “Rilancio”, non appena ne sarà verificata la disponibilità nella sua conversione in legge.

Capitolo sanità privata

E poi c’è il capitolo sanità privata: L’impegno previsto dall’accordo dell’11 aprile per sollecitare i datori di lavoro privati a prevedere un analogo sistema premiante per i dipendenti delle aziende accreditate e dei servizi esternalizzati diventa finalmente concreto: la Regione ha messo nero su bianco che entro giugno partirà il tavolo con i sindacati e le organizzazioni datoriali.

Con questo accordo abbiamo rimesso in fila le tante questioni ancora aperte che reclamavano giustizia ed equità per chi si è fatto generosamente carico di una sforzo drammatico e straordinario come la gestione della pandemia, concludono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini. Ora vigileremo sul pieno rispetto degli accordi e tuteleremo il diritto morale e giuridico dei lavoratori al meritato riconoscimento economico per la grande prova collettiva dimostrata in questi mesi.

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