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COVID-19

Telemedicina come supporto nella cura

di Redazione

Il Covid-19 ha causato numerose problematiche lasciando segni indelebili in diverse sfere della medicina. La telemedicina è stata di notevole importanza nel supporto gestionale della pandemia. A marzo 2020, ad esempio, diversi centri di cardiologia hanno scelto di convertire alcune tipologie di controlli ambulatoriali in controlli telematici con l’ausilio di strumentazioni tecnologiche di nuova generazione. Si è iniziato un assiduo monitoraggio di pazienti portatori di device quali pacemaker e defibrillatori consegnando agli stessi degli apparecchi che sfruttando la linea 4G permettono l’arrivo di informazioni alla sede di cura.

Cos’è la telemedicina

La telemedicina coinvolge tre aree scientifico-sanitarie: telecomunicazioni, informatica e medicina

Il termine telemedicina è stato introdotto negli anni ‘70 dallo statunitense Thomas Bird per indicare la pratica della medicina senza l’usuale confronto fisico tra medico e paziente, utilizzando un sistema di comunicazione interattivo multimediale. Una definizione primordiale, che testimonia come l’impulso originario allo sviluppo sia stato di tipo tecnologico, con specifico riferimento alla dotazione strumentale, piuttosto che ai contesti di utilizzo, citati solo in forma generica ed aspecifica.

Nel 1983 Conrath sosteneva che era l'uso della tecnologia delle telecomunicazioni a migliorare i servizi di assistenza in sanità. Infatti, il termine telemedicina è un neologismo derivante dalla composizione di due parole: telematica (ovvero l’insieme delle applicazioni derivate dall’integrazione delle tecnologie informatiche con quelle delle telecomunicazioni, basate sullo scambio di dati o sull’accesso ad archivi attraverso la rete telefonica o apposite reti) e medicina.

La telemedicina coinvolge dunque tre aree scientifico-disciplinari diverse:

  1. telecomunicazioni
  2. informatica
  3. medicina

e determina dunque l’uso delle telecomunicazioni nonché delle tecnologie elettroniche e informatiche a supporto della medicina quando la distanza separa il paziente dal personale medico.

Nel 1990 una Commissione tecnica dell’Unione Europea ha redatto un documento sulle prospettive di sviluppo della telemedicina in Europa (Advanced Informatics in Medicine - AIM 1990) con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi sanitari, facilitare la formazione professionale di medici e infermieri ed ottimizzare il trasferimento qualificato di dati ed esperienze tra i vari Paesi Europei.

Secondo la Commissione Europea, organizzatrice tra l’altro dell’EHTO (European Health Telematics Observatory - Osservatorio delle applicazioni mediche della telematica), la telemedicina è l’integrazione, monitoraggio e gestione dei pazienti, nonché l’educazione dei pazienti e del personale, usando sistemi che consentano un pronto accesso alla consulenza di esperti ed alle informazioni del paziente, indipendentemente da dove il paziente o le informazioni risiedano.

La suddetta definizione è la più completa e comprende anche aspetti generalmente indicati dagli americani come "tele-health": assicurare un’assistenza medica a pazienti lontani dai centri sanitari, ma anche rinnovare radicalmente il sistema sanitario con particolare attenzione ai servizi di emergenza, di organizzazione medica, di formazione ed aggiornamento professionale.

Questi concetti sono alla base anche della definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), secondo la quale la telemedicina può essere descritta come l’erogazione di servizi di cura ed assistenza, in situazioni in cui la distanza è un fattore critico, da parte di qualsiasi operatore sanitario attraverso l’impiego delle tecnologie informatiche e della comunicazione per lo scambio di informazioni utili alla diagnosi, al trattamento e alla prevenzione di malattie e traumi, alla ricerca e alla valutazione e per la formazione continua del personale sanitario, nell’interesse della salute dell’individuo e della comunità.

Nel 2001 la Commissione Ministeriale per la telemedicina, ha definito la telemedicina come una pratica medica a distanza, dichiarando che non si tratta di una nuova medicina, ma della stessa medicina di sempre che si avvale di nuove tecnologie, quali le tecnologie Information and Communication Technology (ICT), che permettono di ridurre in maniera significativa i tempi e le distanze e di ciò ne trae beneficio il sistema sanitario nell’adempiere i suoi obiettivi primari: assistenza e terapia.

La telemedicina non è dunque una nuova disciplina medica, ma una nuova modalità, più efficiente e più rapida, di fare ciò che si è sempre fatto. Qualunque sia la definizione di telemedicina che si preferisce adottare, essa comunque implica sempre l’erogazione di una prestazione sanitaria ed è comunque un atto medico sia dal punto di vista etico, professionale che medico-legale.

La Food and Drug Administration (FDA), ente governativo americano che disciplina le apparecchiature utilizzate in telemedicina, conferisce una definizione ancora più articolata: è l’offerta di cure sanitarie e di servizi di consulenza sanitaria al paziente e la trasmissione a distanza di informazioni sanitarie usando tecnologie delle telecomunicazioni che comprendono: servizi clinici, di prevenzione, diagnosi e terapia a distanza; servizi di consulenza e follow-up; monitoraggio remoto dei pazienti; servizi di riabilitazione, didattica/aggiornamento professionale.

Un aspetto importante che si è inserito in questo ambito è che il paziente è coinvolto nella gestione del suo stato di salute (empowerment). Il cambiamento di vita più importante negli ultimi dieci anni è stata l'introduzione e la rapida adozione di massa di dispositivi digitali mobili wireless.

I modi in cui ascoltiamo e acquisiamo musica, e-mail e comunichiamo tramite telefono e messaggi di testo, accediamo a Internet e leggiamo elettronicamente sono stati tutti radicalmente trasformati. In netto contrasto, i modi in cui le malattie vengono monitorate e trattate sono rimasti pressoché statici. La sfera della medicina è ben nota per essere estremamente difficile da cambiare, anche quando ci sono prove convincenti da rigorosi studi clinici randomizzati che dovrebbero essere adottate nuove pratiche. Esistono già le cartelle cliniche elettroniche personalizzate, ma non è chiaro se queste avranno effetti sostanziali nei prossimi anni.

Telemedicina in epoca Covid-19

Il Covid-19 ha causato numerose problematiche lasciando segni indelebili in diverse sfere della medicina. La telemedicina è stata di notevole importanza nel supporto gestionale della pandemia.

A marzo 2020 ad esempio diversi centri di cardiologia hanno scelto di convertire alcune tipologie di controlli ambulatoriali in controlli telematici con l’ausilio di strumentazioni tecnologiche di nuova generazione. Si è iniziato un assiduo monitoraggio di pazienti portatori di device quali pacemaker e defibrillatori consegnando agli stessi degli apparecchi che sfruttando la linea 4G permettono l’arrivo di informazioni alla sede di cura.

Come già accennato tra le righe sono tantissime le tecnologie presenti che possono essere utilizzate in medicina. Sono in fase di sviluppo l’utilizzo di sensori non invasivi in grado di monitorare continuamente lo stato fisiologico del soggetto, tra cui ritmo cardiaco, pressione sanguigna, frequenza respiratoria, saturazione di ossigeno dell'emoglobina, concentrazioni di glucosio nel sangue, onde cerebrali e molti altri.

Il progresso simultaneo su cinque fronti include l'uso sempre crescente di telefoni cellulari da parte di oltre 4 miliardi di utenti in tutto il mondo, maggiore larghezza di banda con standard internazionali di telecomunicazione mobile di terza e quarta generazione, connettività pervasiva, lo sviluppo di smartphone sempre più potenti e device sofisticati.

La tecnologia medicale wireless prevede generalmente le seguenti caratteristiche: una rete body area è creata da un sensore indossato sul corpo che emette un segnale su alcuni parametri fisiologici che viene trasmesso, tipicamente tramite Bluetooth, a un gateway ricevitore, che assomiglia fisicamente o è uno smartphone. Il segnale viene quindi trasmesso da questo ricevitore a Internet ed elaborato e può essere inviato praticamente ovunque, incluso di nuovo al paziente, a un fornitore di servizi sanitari, ad un operatore sanitario oppure ad una struttura di monitoraggio dedicata.

Oltre al monitoraggio remoto, le area di sviluppo tecnologico in ambito sanitario possono essere utilizzate per monitorare o addirittura somministrare farmaci. Pillole con sensori digeribili, attivati dal succo gastrico per emettere un segnale identificativo, sono già in sperimentazione clinica per testare la compliance al trattamento in pazienti con condizioni quali ipertensione o tubercolosi.

Un'altra tecnologia correlata alla “caspsula” consente l'attivazione wireless della pillola in una parte specifica del tratto intestinale. Un altro esempio è lo sviluppo di un cerotto polimerico adesivo per la pelle che può essere attivato con un dispositivo wireless per somministrare una dose particolare di un farmaco per via transdermica in un momento specifico.

Le scoperte nella tecnologia medica wireless si estendono anche all'imaging. L'immagine ecografica può essere acquisita in tempo reale ad alta risoluzione da dispositivi portatili che assomigliano a telefoni cellulari e quindi trasmessa su Internet. Questa nuova capacità crea il potenziale per l'imaging mobile per una varietà di usi, come il monitoraggio fetale o l'ecocardiografia per il monitoraggio delle malattie cardiache.

Una donna ad esempio con rischio maggiore di cancro al seno può, con tali tecnologie, monitorare sé stessa utilizzando uno smartphone con la capacità di acquisire e trasmettere immagini ecografiche. In cardiologia il monitoraggio wireless remoto può essere utilizzato per rilevare disturbi del ritmo cardiaco precedentemente non diagnosticati ma probabili in individui con elevata familiarità genetica, che possono divenire un rischio di fibrillazione atriale o tachiaritmie ventricolari

Questi dispositivi hanno una promessa eccezionale per cambiare il futuro della medicina grazie alla loro capacità di produrre dati biologici e fisiologici individuali specificamente definiti.

Vantaggi della tecnologia digitale in sanità

Alcuni macro-vantaggi della tecnologia digitale possono essere:

  • Pieno controllo della storia clinica dei pazienti
  • Possibilità di integrare le risorse economiche pubbliche e private nell’interesse e nella cura del paziente
  • Capacità di misurare la qualità e l’appropriatezza di assistenza erogata da enti pubblici e privati
  • Presenza di dati costantemente aggiornati
  • Riduzione del tasso di ospedalizzazione e della mortalità
  • Risparmio aziendale
  • Aumento della compliance e della soddisfazione degli utenti/pazienti
  • Aumento dello sviluppo economico

La conoscenza di dati biologici e fisiologici individuali è una promessa eccezionale per cambiare il futuro della medicina. È una sfida che avrà modo di avere la sua parte soprattutto in previsione della seconda oramai imminente ondata di Covid-19 che sta mettendo in ginocchio l’umanità.

  • Articolo a cura di Arianna Saugo, Infermiera

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