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Patologia

Otite

di Ivan Loddo

L’orecchio è il principale organo del sistema uditivo umano, ma si configura anche come un elemento fondamentale per la sua funzione legata all’equilibrio. Le attività fisiologiche di quest’organo complesso sono spesso minacciate da microrganismi esterni capaci di provocare patologie di gravità variabile, fra queste rientra sicuramente l’otite. L’otite rappresenta un’infiammazione che si sviluppa a livello auricolare, determinata generalmente da infezioni batteriche, virali o micotiche, ad andamento acuto o cronico.

Come viene classificata l’otite

Esame otoscopico

A seconda della porzione di orecchio interessata dal processo flogistico è possibile distinguere tre forme di otite:

  • Otite esterna
  • Otite media
  • Otite interna (o labirintite)

Otite esterna

È l’infiammazione che interessa l’orecchio esterno (padiglione auricolare e condotto uditivo esterno), il quale può infiammarsi fino ad occludersi completamente, con o senza interessamento della membrana timpanica.

Anche detta “otite del nuotatore” è piuttosto frequente in quelle situazioni che espongono l’individuo ad un contatto prolungato con l’acqua (es. tuffi e nuotate frequenti, docce repentine). Per tali ragioni l’incidenza dei casi sembra essere superiore nel periodo estivo, ma non sono chiaramente esclusi gli altri periodi dell’anno.

Sono fattori predisponenti:

  • Freddo
  • Alte percentuali di umidità
  • Secchezza del canale uditivo esterno
  • Sudore
  • Presenza di cospicue quantità di cerume che vanno a formare i classici “tappi”
  • Temperature elevate
  • Lavaggi con detergenti aggressivi (agiscono lesionando la cute e creando una potenziale breccia per l’ingresso dei microrganismi)

Altri fattori che favoriscono l’infezione sono:

  • Diabete
  • Traumi localizzati
  • Immunodepressione

Il contatto prolungato e reiterato con l’acqua può essere responsabile della contaminazione dell’orecchio da parte di microrganismi infettanti la cui azione determina una progressiva macerazione della cute del padiglione auricolare e del canale uditivo esterno, che può progredire fino ad interessare la superficie esterna della membrana timpanica.

La variante di otite esterna più frequente è l’otite esterna acuta, determinata da infezioni batteriche e micotiche. L’insorgenza dei sintomi avviene nel corso di 48 ore.

Il quadro sintomatologico dell’otite esterna comprende:

  • Prurito (generalmente è il primo sintomo)
  • Dolore acuto (segue il prurito)
  • Riduzione dell’udito
  • Edema
  • Iperemia
  • Otorrea

La diagnosi di otite, a cura del medico specialista in otorinolaringoiatria, avviene attraverso un esame otoscopico. Lo stesso medico potrà intervenire dal punto di vista terapeutico attraverso la prescrizione di analgesici e/o cortisonici per curare il dolore e l’infiammazione, antibiotici in caso di infezione batterica, antivirali qualora il processo di infiammazione avvenga ad opera di virus.

Otite media

L’otite media rappresenta l’infiammazione dell’orecchio medio. Tipica dell’età infantile, questa tipologia di otite si manifesta più precisamente a livello dello spazio compreso fra membrana timpanica e orecchio interno.

È una delle patologie pediatriche più frequenti (circa l’85% dei bambini registra almeno un episodio di otite e circa il 46% avrà una forma di otite entro i primi 3 anni di vita, con un picco del numero di casi intorno ai 2 anni).

L’otite media è determinata principalmente da infezioni delle vie respiratorie: il muco nasale carico di batteri diffonde verso l’orecchio medio, passando per la tuba di Eustacchio. L’otite media acuta (la forma più frequente di otite media) si registra principalmente nei bambini per via della conformazione anatomica dell’apparato auricolare in questa fascia di età: le tube di Eustacchio sono infatti più brevi e orizzontali e maggiormente aperte.

Fra i sintomi di otite media più comuni rientrano:

  • Dolore di tipo pulsante e infiammazione dell’orecchio medio
  • Febbre
  • Congestione nasale
  • Tosse
  • Otorrea

La principale complicanza dell’otite media è la perforazione timpanica, la quale, a seconda della gravità registrata, può risolversi spontaneamente o necessitare di un intervento di timpanoplastica nei casi più complicati.

La diagnosi di otite media è eseguita attraverso esame otoscopico da parte del medico otorinolaringoiatra, al quale possono seguire:

  • Timpanogramma
  • Timpanometria
  • TC

Così come per l’otite esterna, la terapia seguirà un approccio strettamente dipendente dai microrganismi responsabili. Allo stesso modo saranno prescritti i farmaci (analgesici, cortisonici, antinfiammatori) per il controllo dell’otalgia e dell’infiammazione.

Otite interna o labirintite

Anche conosciuta come labirintite, l’otite interna è l'infiammazione di una porzione dell'orecchio interno nota come labirinto auricolare, area dotata di strutture anatomiche deputate al mantenimento dell'equilibrio e all'ascolto di suoni.

Le cause della labirintite non sono ancora completamente note, ma nella maggior parte dei casi sono ascrivibili ad infezioni di origine virale o batterica. La labirintite si sviluppa molto spesso in seguito all’infezione delle vie respiratorie, la quale si propaga fino al raggiungimento dell'apparato auricolare.

La sintomatologia della labirintite ha un esordio piuttosto variabile da caso a caso, per quanto tenda a manifestarsi con maggiore frequenza attraverso episodi acuti e violenti.

I pazienti colpiti possono presentare:

  • Vertigini
  • Disturbi dell'equilibrio
  • Nausea
  • Vomito
  • Acufeni (ronzii)
  • Sensazione di pressione e dolore alle orecchie
  • Ridotta capacità uditiva
  • Scialorrea
  • Nistagmo
  • Ansia

Sintomi come vertigini e dolore possono presentarsi in maniera costante o a seconda della posizione della testa del soggetto. In associazione ai sintomi elencati il paziente può manifestare febbre e senso di malessere generalizzato.

Lo sviluppo della labirintite può essere secondario a forti stress, traumi cranici, reazioni allergiche e determina delle problematiche, talvolta invalidanti, che precludono l'equilibrio e, nelle forme più gravi, una riduzione della percezione uditiva.

Anche il fumo e l'abuso di alcolici e bevande ricche di caffeina rientrano fra i fattori di rischio. L'infiammazione si può manifestare con un singolo episodio acuto o volgere verso la cronicizzazione. Quest’ultima forma tende a palesarsi con sintomi più lievi rispetto a quella acuta, per quanto persistano i sintomi classici quali vertigini, vomito e nausea.

La diagnosi medica di labirintite è formulata dal medico specialista in otorinolaringoiatria. L’esame obiettivo è supportato da esami strumentali quali TC e risonanza magnetica per la valutazione delle condizioni dell'orecchio interno.

A questi è spesso associato l'esame audiometrico per la valutazione dell'udito ed eventuali esami colturali per l’indagine dei batteri responsabili.

La labirintite sviluppata in seguito ad un’infezione batterica prevede un trattamento con terapia antibiotica mentre la sintomatologia classica (nausea, vomito, vertigini e dolore) può essere controllata attraverso la somministrazione di antiemetici, anticolinergici, FANS o cortisonici.

Il paziente affetto mostra spesso ansia e agitazione a causa del singolare quadro clinico; il trattamento con ansiolitici e modulatori dell'umore è indicato in quanto migliora la qualità di vita, ma non agisce sulle cause scatenanti.

L'approccio terapeutico farmacologico può essere coadiuvato dalla terapia vestibolare, con esercizi che migliorano l'equilibrio e riducono le vertigini. La terapia chirurgica, nei casi più gravi e complicati, può essere talvolta l'unica soluzione terapeutica.

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