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editoriale

DDL Zan, il riso abbonda sappiamo dove

di Giordano Cotichelli

Mercoledì 27 ottobre, al Senato, viene bloccato il DDL Zan. Il meccanismo usato è quello della tagliola che pone termine a qualsiasi ulteriore discussione e, nei fatti, boccia il disegno di legge, nonostante lo scorso novembre fosse stato già approvato alla Camera. Ai voti dello schieramento di centro-destra si sono aggiunti diversi transfughi provenienti da altri partiti. Il risultato finale è stato sottolineato da grida e manifestazioni di giubilo di ogni genere.

Grida festanti al Senato dopo la bocciatura del DDL Zan

L'esultanza tra i banchi del Senato per la bocciatura del DDL Zan (foto: Roberto Monaldo/LaPresse)

Un comportamento sguaiato dei rappresentanti del popolo che non può non essere sottolineato e costringe a rimandare la discussione in merito ad una legge e ad una questione fatta oggetto delle più svariate, strumentali e bizzarre critiche.

Va considerato quindi pleonastico1 ribadire il portato di civiltà che c’era dietro ad una legge che combatte l’omofobia e la violenza nei confronti di chi considera che la parola normalità può e deve essere declinata nei tanti modi della parola diversità.

Quello che invece va riassunto, sottolineato e commentato è lo spettacolo dato dall’esplosione di giubilo, molto simile ai festeggiamenti per una finale di calcio, o per una vincita alla lotteria, dove i rappresentanti democratici del popolo hanno mostrato di vivere la politica, le scelte da fare per il paese e le prospettive culturali e giuridiche di cui dotarsi, come se fossero una gara di braccio di ferro in cui vincere e sfogare tutta la propria insoddisfazione; specie se ciò avviene a poche settimane da deludenti risultati elettorali.

Le immagini che il Senato della Repubblica ha offerto in questa occasione sapevano dunque molto di un revanscismo2 tronfio di vana gloria della sconfitta dell’avversario. Personalmente ho sempre considerato l’esultanza dei vincitori, ad ogni livello, come il metro della moralità che li contraddistingue: maggiore la prima, minore la seconda.

Alla fine ci si ritrova con l’ennesima dimostrazione dell’esistenza di una classe politica in cui la dimensione etica discutibile e le frustate meschinerie individuali appaiono ogni giorno di più quali doti maggiormente evidenti, pronte a combinarsi in una miscela pericolosa che consente a chiunque di farsi referente dei bisogni della collettività senza dover rispondere a garanzie sociali, elettorali, morali di sorta.

Nulla di strano, si sta parlando di un intero popolino che bivaccando nelle stanze del Palazzo, in questi trent’anni, ha tagliato posti letto e personale sanitario, pensioni e salari, diritti e tutele e che, fino a qualche mese prima della pandemia del Covid, affermava che i medici di Medicina generale non servivano più.

Passato poi l’intervallo delle tragedie dei picchi pandemici è tornato alla carica con affermazioni preoccupanti in tema di… nucleare pulito e, mentre l’esecutivo accelera sulla scomparsa della previdenza pubblica e sugli aumenti incontrollati delle principali utenze, continua, magari dalle stanze europee, a cianciare di termini fantasiosi e antiscientifici come "immunità sterilizzante".

Il brutto spettacolo offerto dai bravi eredi di coloro che sventolavano pendagli di forca alla camera, qualche decennio passato, fa da contraltare ad un paese che è stanco di governi che vanno avanti tagliando diritti sociali, ponendo interventi congiunturali senza che miglioramenti di sorta possano assumere una valenza strutturale, per fare poi elemosine e concessioni che alla prima campagna elettorale sono destinate a scomparire.

Chi ha festeggiato l’affossamento del DDL Zan, se avesse speso un decimo di quanti soldi ha buttato via in campagne elettorali, o si fosse impegnato a recuperare la centesima parte di quanti soldi sono stati evasi in questo paese, le sue grida di esultanza sarebbero state più giustificate.

In realtà bisogna prendere atto che c’è una larga parte di rappresentanti del popolo che si rallegra per la negazione di un diritto, mentre un’altra parte, della questione, ne fa oggetto strumentale di prove di forza governative, intanto che una minoranza, fedele e servitrice dei poteri di sempre, perpetua l’antica arte del bizantinismo di palazzo, sempre utile ai signori del vapore e sempre a detrimento di lavoratori e poveracci.

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Commenti (1)

MaxGen76

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40 commenti

Quanta ipocrisia politica!

#1

Secondo me il problema non è nel bloccare o meno una legge ma nello strumentalizzare! Basti pensare a l’ultima intervista di Di Maio da parte della Gruber, si è sentito denigrato dall’essere additato come gay! Quanta ipocrisia…se voti tale legge non devi essere turbato da come vieni apostrofato! Eppure! Comunque sono dell’idea che chiunque venga offeso, minacciato, picchiato debba essere condannato indipendentemente sia il credo politico, socio culturale e spirituale difronte a tali azioni deve essere usato lo stesso metro di giudizio…la condanna unanime! Accade spesso che la gente venga picchiata in metropolitana e nessuno interviene, al di là se sia gay trans etero ecc ecc basta guardare l’ultimo episodio di violenza a Roma dei no-vax nei confronti di un medico donna! Nessuno ha reagito a difenderla o a sedare gli animi…! Le leggi ci sono ma non vengono applicate! Come nei confronti degli infermieri “tutto fare”, “obbligati” a fare tutto purché gli infermieri! OTA, OSS, ausiliari, portantini, badanti ed infine per il 10% infermieri! Trovatemi un lavoratore che svolge 6 mansioni in 1!!! Demansionati e sottopagati quindi sfruttati! Al di là della bontà dell’articolo io porrei in risalto più la nostra situazione in cui versiamo da decenni…è dal 1985 che NON È PIÙ COMPITO dell’ infermiere assettare il letto porgere padelle pappagalli alzare o abbassare i letti dei pazienti e tutto ciò che riguardano le mansioni igienico-domestico-alberghiere! Siamo prossimi al 2022 ed ancora non c’è nessuno che si preoccupi di applicare tale legge! Per non parlare della conferenza stato regioni del 2001 che VIETA la promiscuità di genere eppure chi deve dare un aiuto agli OSS sono sempre gli infermieri!!! Parliamo più della nostra categoria poi del resto…ci preoccupiamo degli OSS che devono passare da categoria C a B giustissimo, ma quando discutiamo di noi infermieri? Passaggi di fascia, di uscita dal comparto, di inquadramento giusto come QUADRI e non come operai o impiegati!!!