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Rischi per la salute mentale nelle persone colpite da Covid-19

di Giacomo Sebastiano Canova

Alcuni studi hanno dimostrato come durante la fase post-acuta del Covid-19 si corra un rischio maggiore di sviluppare disturbi di salute mentale. Per indagare maggiormente questo aspetto alcuni ricercatori hanno condotto uno studio volto a stimare il rischio di presentazione a lungo termine di disturbi della salute mentale nelle persone con Covid-19, al fine di guidare al meglio le strategie di cura durante la fase post-acuta.

Uno studio per indagare sulla salute mentale dei pazienti Covid-19

È stato recentemente pubblicato sul prestigioso British of Medical Journal un importante studio sviluppato al fine di indagare gli esiti a lungo termine per la salute mentale nei pazienti colpiti da Covid-19. I risultati sono rilevanti, e gli autori sostengono come questi possano guidare al meglio l’assistenza al paziente durante la fase post-critica dell’infezione.

Complessivamente, i ricercatori hanno rilevato un aumento del rischio di qualsiasi diagnosi o prescrizione inerente la salute mentale (HR 1,60; IC 95% 1,55 - 1,66). È stato inoltre dimostrato come il gruppo di pazienti che erano stati colpiti da Covid-19 presentasse un aumento del rischio di presentazione disturbi d’ansia (HR 1,35; IC 95% 1,30 - 1,39). Oltre a ciò, erano più esposti alla presentazione di disturbi depressivi (HR 1,39; IC 95% 1,34 - 1,43), disturbi da stress e adattamento (HR 1,38; IC 95% 1,34 - 1,43) e assunzione di antidepressivi (HR 1,55; IC 95% 1,50 - 1,60) o di benzodiazepine (HR 1,65; IC 95% 1,58 - 1,72).

Oltre a ciò, i ricercatori hanno riscontrato come siano aumentati il rischio di prescrizioni accidentali di oppioidi (HR 1,76; IC 95% 1,71 - 1,81), i disturbi da utilizzo di oppioidi (HR 1,34; IC 95% 1,21 - 1,48) e altri disturbi da assunzione di sostanze non oppioidi (HR 1,20; IC 95% 1,15 - 1,26). Il gruppo guarito dal Covid-19 ha mostrato inoltre un significativo aumento del rischio di presentazione di declino neurocognitivo (HR 1,80; IC 95% 1,72 - 1,89) e di disturbi del sonno (HR 1,41; IC 95%).

È importante rilevare come i rischi degli esiti esaminati sono aumentati anche tra le persone che non sono state ricoverate in ospedale, anche se erano più alti tra coloro che erano stati ricoverati in ospedale durante la fase acuta del Covid-19. Inoltre, il rischio di presentazione di disturbi mentali era costantemente più alto nel gruppo Covid-19 per quanto riguarda le persone con Covid-19 non ricoverate in ospedale rispetto a quelle non ricoverate in ospedale per influenza stagionale, ricoverate in ospedale con Covid-19 rispetto a quelle ricoverate in ospedale con influenza stagionale e ricoverate in ospedale con Covid-19 rispetto a quelle ricoverate in ospedale per qualsiasi altra causa.

Il meccanismo o i meccanismi sottostanti all’aumento del rischio di presentazione di disturbi della salute mentale nelle persone con Covid-19 non sono tuttavia del tutto chiari. Attualmente sono in fase di studio diversi presunti meccanismi, tra i quali l’infiltrazione periferica dei linfociti T del parenchima cerebrale, la disregolazione della microglia e/o degli astrociti e i disturbi nella sinapsi dei neuroni eccitatori dello strato superiore.

Difatti, tutte queste presentazioni si sovrappongono generalmente ai fenotipi patologici di varianti genetiche associate a disturbi cognitivi, depressione, e altri disturbi neuropsichiatrici. Altri probabili meccanismi includono un potenziale ruolo della neuroinfiammazione mediata dall’enzima 2 di conversione dell’angiotensina e l’effetto indiretto di una risposta immunitaria disregolata sul sistema nervoso centrale.

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