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Concorso Infermieri

Sos infermieri, chiuso un bando se ne apre un altro

di Redazione Roma

Il sindacato Uil Fpl rende noto che l’Asst Lariana (Como) dopo aver chiuso un concorso ne bandirà subito un altro a garanzia del fabbisogno dei sanitari. Tra le ragioni legate alla carenza di infermieri c’è che molti di loro si spostano nella vicina Svizzera, dove lo stipendio mensile parte da circa 5mila euro lordi.

Sempre più infermieri migrano in Svizzera o scelgono la libera professione

C’è un progressivo spostamento verso le partite iva e la libera professione. Numerosi infermieri preferiscono licenziarsi perché i contratti collettivi o di settore non sono abbastanza remunerativi afferma la sindacalista Patrizia Bologna

Se è vero che gli esami non finiscono mai, lo è altrettanto che gli infermieri, quanto a numeri, sono sempre insufficienti, tanto che in Lombardia può capitare che il medesimo giorno nel quale si chiude un concorso per infermieri ecco che l’ospedale si prepara ad indirne immediatamente un altro. Perché la carenza di professionisti sanitari riguarda tutto il Paese (e non solo).

In data odierna – riporta una delibera dell’Asst Lariana con data 24 agosto – è stata approvata la graduatoria per la copertura di infermieri a tempo indeterminato. Costituita da 35 candidati tale graduatoria è stata completamente escussa. Nel fabbisogno risultano ancora vacanti, tra gli altri, 30 posti da infermiere. Si ritiene pertanto di indire un nuovo pubblico concorso sempre per infermieri.

Restando sui numeri, il concorso appena concluso ha visto l’adesione di 299 candidati. Di questi, agli scritti si sono presentati in 68 e agli orali in 48. Agli ultimi due concorsi per infermieri banditi dall’Asst Lariana prima del Covid si erano candidati, rispettivamente, 2mila e 3.500 professionisti sanitari. L’Asst Lariana fa sapere di aver subito bandito un altro concorso a garanzia del fabbisogno di professionisti. Secondo l’Azienda socio sanitaria territoriale Lariana la carenza di infermieri nel Comasco è in linea con i dati regionali e nazionali ed è determinata, come è inevitabile, da più fattori. Non ultimo, ad esempio, ad impattare è il carattere attrattivo della vicina Svizzera.

Tradotto: sempre più infermieri lombardi nel Ticino, dove lo stipendio parte da circa 5mila euro lordi al mese. Insomma, anche al netto di tasse e spese è molto di più rispetto a quello offerto dal sistema sanitario nazionale. Spiega Massimo Coppia della Uil Fpl del Lario, Como e Lecco (che già si era espresso sul tema): I nostri ospedali devono coprire la pianta organica e fanno una fatica gigante. Tra pensionamenti e dimissioni volontarie, verso la Svizzera e verso gli altri ospedali, i nuovi assunti non bastano mai. La carenza di questi professionisti è però lampante tanto negli ospedali quanto nelle Rsa del territorio, che per assicurare gli standard qualitativi e non chiudere dei posti letto arrivano a reclutare sanitari dall’estero.

Particolarmente interessante il punto di vista della sindacalista Patrizia Bologna: C’è un progressivo spostamento verso le partite iva e la libera professione. In sostanza, numerosi infermieri preferiscono licenziarsi perché i contratti collettivi o di settore non sono abbastanza remunerativi, succede soprattutto nelle Rsa. Quindi scelgono una tassazione minore e chiedono in autonomia anche 35 euro all’ora considerato che sono molto ricercati e ambiti. Così però rinunciano a malattia e ferie, a un lavoro stabile di lunga visione. Anche gli Oss cominciano a preferire il medesimo meccanismo.

Giornalista
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