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Editoriale

Ucraina, d’inverno si muore

di Monica Vaccaretti

Il Generale Inverno colpisce ancora, stavolta in Ucraina. Così definito per la prima volta da un generale di Napoleone Bonaparte durante la campagna militare verso San Pietroburgo, l'inverno russo è talmente freddo da congelare le ossa e raggelare il sangue. Morire di freddo da quelle parti non è soltanto un'espressione letteraria ed un tremare e battere di denti.

Ancora una volta il Generale Inverno è alleato della Russia

Come si lavora negli ospedali ucraini con scarsità di corrente elettrica, gas ed acqua corrente durante un inverno di guerra?

Le temperature sono talmente rigide da compromettere la salute e minacciare la vita degli sventurati che si avventurano in quei territori desolati ed innevati senza un adeguato equipaggiamento e provviste sufficienti. Ne hanno saputo qualcosa i soldati napoleonici mandati ad invadere l'impero nel 1812, la Grande Armata contava sconfitta poco più di centomila uomini sopravvissuti al grande gelo.

Sentirono i suoi effetti mortali anche gli uomini del fronte orientale nella Prima Guerra Mondiale. E l'orrore bianco decimò, nel corpo e nella mente, italiani e tedeschi mandati a combattere con scarponi di cartone. Si congelarono decine di migliaia di soldati, senza contare i dispersi in quelle lande sconfinate dove non c'è confine tra il cielo bianco e la neve.

Ancora una volta il Generale Inverno è alleato della Russia. Nessun esercito straniero è mai riuscito ad invaderla grazie ad un clima invernale proibitivo. L'inverno diventa così una potente arma letale che sfiacca gli animi, indebolisce ogni resistenza, uccide senza bombe e proiettili.

L'inverno russo è l'ultimo baluardo. Basta aspettare il suo arrivo quando la terra si trasforma in ghiaccio e neve. E quando si scongela, ci pensa il fango ad impantanare gli eserciti. Il clima in Ucraina non è meno rigido, le temperature raggiungono i meno 20°C. Distruggendo le infrastrutture energetiche, la Russia sta usando il freddo come arma militare di distruzione di massa. Con il Generale Inverno si attacca la resistenza del popolo oltre che l'esercito. Lasciare otto milioni di persone senza riscaldamento, luce ed acqua con le temperature sottozero è un chiaro crimine contro l'umanità, ha dichiarato il presidente Zelensky presso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Congelare l'Ucraina significa attentare alla vita non soltanto dei soldati al fronte, ma di ogni cittadino.

Che cosa significa morire di freddo?

In tempi di pace, è la morte che oggigiorno può colpire gli alpinisti sperduti su qualche vetta himalayana o qualche escursionista sprovveduto colto di sorpresa dal cambiamento improvviso delle condizioni meteorologiche in quota. Clinicamente si muore per ipotermia. È la condizione in cui la temperatura corporea scende sotto un determinanto valore soglia che rappresenta il confine della sopravvivenza delle funzioni vitali.

L'assideramento sopraggiunge quando il corpo umano si raffredda attorno ai 24-26°C. Dopo un iniziale tentativo di compensare il raffreddamento producendo calore attraverso il metabolismo e il movimento, il corpo umano rallenta la circolazione sanguigna alle estremità. Si ha vasocostrizione sotto la pelle, alle mani e ai piedi così che la maggiore perfusione viene garantita nelle zone interne del corpo. Si hanno brividi involontari per cercare di aumentare la produzione di calore con il movimento dei muscoli ma la rigidità da freddo impedisce ad un certo punto ai muscoli di contrarsi.

Allora il cuore(LINK) accelera i battiti ma la tachicardia lascia presto il ritmo alla bradicardia e all'ipotensione. L'urina aumenta, si urina troppo e il sangue, perdendo liquidi, si concentra. Poi il pensiero diventa confuso e possono esserci comportamenti paradossali come spogliarsi al freddo. Quando da 36-37°C la temperatura scende tra i 33 e i 35°C compaiono confusione ed amnesia. A 30-33°C si diventa incoscienti ed aritmici. La fibrillazione cardiaca arriva verso i 27-28°C quando non si riesce più a muoversi. Lo stato letargico e il coma precedono la morte. Si muore per scompenso cardiaco da fibrillazione.

Lavorare negli ospedali durante un inverno di guerra

Come si lavora negli ospedali ucraini con scarsità di corrente elettrica, gas ed acqua corrente durante un inverno di guerra? In una nota l'Oms fa sapere che sta aiutando il sistema sanitario ucraino ad affrontare l'inverno nel miglior modo possibile, fornendo strutture prefabbricate, dispositivi di riscaldamento portatili con carburante, coperte di sopravvivenza, generatori diesel ed ambulanze.

Pur sostenendo il ministero della Salute ed elogiando l'eroismo di tutto il personale sanitario ucraino, l'Oms ritiene che in un Paese ridotto in macerie non è comunque sostenibile sostenere a lungo termine un intero popolo con aiuti provenienti dall'estero senza che la salute di milioni di persone sia comunque gravemente compromessa. I servizi sanitari ucraini sono al limite, come le persone che dopo dieci mesi di guerra soffrono di stress acuto, ansia, depressione. Non si possono curare come dovrebbero, sono garantiti i servizi urgenti ed essenziali.

Del resto non si pensa a curarsi, si pensa a sopravvivere. Le precarie condizioni di vita e la minaccia costante di perdere la vita sotto gli attacchi missilistici aggravano il bilancio di salute di ogni persona, sia che viva in città o nelle campagne. Da un'analisi condotta dall'Oms, risulta che circa 10 milioni di ucraini sono a rischio di disturbi mentali.

Il disturbo da stress post traumatico sta interessando anche gli operatori sanitari per i quali l'Oms sta offrendo consulenza mentale con squadre mobili di soccorso. Con un sistema sanitario gravemente colpito, il freddo aumenta i rischi di infezioni respiratorie come il Covid, la polmonite e l'influenza. Sono in aumento anche i casi di difterite e morbillo tra le persone non vaccinate, inoltre servono frigo per conservare i vaccini e le campagne di vaccinazione di massa sono difficili da realizzare in un paese in guerra. Si prevede che 2-3 milioni di persone lasceranno le loro case o saranno evacuate per cercare calore e sicurezza altrove.

Chi riuscirà a scaldarsi con generatori alimentati a gasolio o bruciando legna e carbone, avrà un rischio maggiore di sviluppare problemi respiratori e cardiovascolari a causa dell'esposizione a sostanze tossiche di combustione. Sono previsti aumenti dei casi di ustioni e lesioni accidentali, specialmente tra gli anziani e i bambini, nel tentativo di accendere fuochi. Senza gas nelle case non si può inoltre cucinare, i pasti sono freddi e scarsi. Non c'è illuminazione nemmeno nelle strade.

Si vive sottoterra, nell'umido delle cantine e nei tunnel delle metropolitane, sopra è tutto distrutto. I blackout sono necessari per dare l'energia disponibile alle strutture di primaria importanza come gli ospedali, dove sono stati distribuiti generatori. Nella capitale Kiev sono stati allestiti 528 emergency point, tendopoli che garantiscono riscaldamento ed elettricità per rispondere ai bisogni minimi della popolazione.

Per scaldarsi nelle zone rurali si bruceranno gli alberi. I soldati hanno bisogno di indumenti caldi, stufe e generatori di corrente. Di cibo e di caldo, oltre che di armi, ora che la guerra sul campo a causa delle condizioni climatiche avverse subirà forzatamente una battuta di arresto sino in primavera. L'Unione Europea sta provvedendo ad inviare beni di prima necessità, come giubbotti idonei a vivere all'agghiaccio.

La salute delle persone non può essere tenuta in ostaggio, ha dichiarato il Direttore regionale Oms Europa. La guerra deve finire prima che il sistema sanitario e la salute della popolazione vengano ulteriormente compromessi, è il suo monito che è un grido di allarme. Sono condizioni di vita inimmagginabili fintanto che non si provano empaticamente sulla propria pelle. Il freddo lo sentiamo tutti quando ti entra nelle ossa qualche grado sotto o sopra lo zero. Non so cosa sia a -20°C.

Pensiamo agli ucraini quando sentiamo freddo nel poco tepore delle nostre case, poco riscaldate a causa della crisi energetica e dell'aumento del costo sulle bollette. Abbiamo cibo caldo, coperte per scaldarci e ancora tanta luce anche se le luminarie di Natale sono ridotte e vengono spente ad un certo punto della notte. Abbiamo ancora salute. E per quanto gravemente compromesso dalla scarsità di risorse che vengono assegnate ad ogni manovra di bilancio, il nostro sistema sanitario sta ancora, in qualche modo, in piedi.

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