Riabilitazione in acqua di mare per bambini disabili all'Isola d'Elba

«Lo faccio perché sento che mi renderà felice, è un lavoro nuovo, è un progetto di vita, è una casa e un amore. Mi fido della bontà delle emozioni, che possono rendere la vita migliore, a noi e agli altri».

Queste le parole di Luisa Pia, infermiera (ormai ex) dell'Ospedale di Cittadella, impegnata nel volontariato a favore delle popolazioni bosniache martoriate dalla guerra nell'ex Jugoslavia, che ha deciso di uscire fuori dalle mura, verso il Tirreno: «Lascio il mio vissuto a Cittadella - famiglia, amici, colleghi - per un nuovo e unico mondo di amore e un progetto probabilmente curioso e fragile, ma sicuramente utile: un centro riabilitativo balneare per bambini disabili», dice l'infermiera a Il Mattino di Padova.

L'innovazione sta proprio nella «riabilitazione in acqua di mare, con le sue proprietà», favorita dal clima che offre l'isola.

Luisa guarda al futuro, travolta dalla forza di un progetto intenso e profondamente umano: una realtà che sarà aperta a ogni bimbo con disabilità motoria, che potrà integrare il percorso con pet therapy, musicoterapia e arterapia, il tutto rigorosamente all'aperto.

«Il nostro obiettivo», spiega Luisa, «è sollevare le famiglie, evitando che i bimbi siano costretti a rimanere in casa o in strutture senza contatto sociale».

Lo straordinario clima mite e accogliente dell'Isola d'Elba, unito allo spirito aperto a iniziative sociali dei Comuni del territorio, saranno lo scenario perfetto per l'attuazione di un progetto che ha tutta l'aria di essere un toccasana per tutti.