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Emilia-Romagna

C'è l'accordo: più soldi in busta paga per infermieri e Oss

di Redazione

Busta paga più pesante per i lavoratori del comparto della Sanità dell'Emilia-Romagna. Regione e Cgil-Cisl-Uil hanno siglato un accordo che garantisce ai 56mila tra infermieri, oss, funzionari amministrativi, tecnici non dirigenti e altri professionisti sanitari del servizio sanitario regionale le risorse economiche - 16 milioni di euro -, con valore retroattivo al 1° gennaio 2022, per la copertura del nuovo contratto integrativo e accessorio.

Accordo per salario accessorio, resta mobilitazione sul tema organici

"Tregua" tra regione Emilia-Romagna e sindacati. Ma ora più assunzioni di personale sanitario.

Tregua tra Regione Emilia-Romagna e sindacati sulla sanità. C'è l'accordo sul salario accessorio dei lavoratori del comparto, che arriva al massimo di 16 milioni di euro quest'anno.

I fondi della contrattazione integrativa delle aziende sanitarie saranno quindi incrementati nella misura massima prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto sottoscritto il 2 novembre 2022, con valore retroattivo a partire dall'1 gennaio 2022.

Complessivamente, come segnala la Regione, sono coinvolti oltre 56.000 professionisti del comparto sanitario: infermieri, oss, operatori e funzionari amministrativi e tecnici non dirigenti e altri operatori non medici.

Siamo orgogliosi di annunciare la sottoscrizione di questo accordo - commentano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini - perché ci consente di riconoscere e valorizzare, anche sotto il profilo economico, l'impegno e la dedizione di chi ogni giorno svolge un'attività fondamentale e ha svolto un ruolo decisivo per superare gli anni durissimi della pandemia: professionisti, tecnici, funzionari, operatori.

L'intesa, ricordano Bonaccini e Donini, non era un risultato scontato, visto il contesto particolarmente critico causato dal perdurante sottofinanziamento dei servizi sanitari regionali, ma riusciamo a mettere a disposizione il massimo di risorse possibili, condividendo con le organizzazioni sindacali e l'intero sistema regionale l'obiettivo di rafforzare la sanità pubblica migliorando le condizioni di chi vi lavora.

Riconoscimento più che giusto per chi ogni giorno svolge un’attività fondamentale. Coi sindacati e l’intero sistema regionale per rafforzare la sanità pubblica

Da parte loro, Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil Fpl parlano rispettivamente con Mauro Puglia, Sonia Uccellatori e Paolo Palmarini di un altro passo avanti nell'accordo sottoscritto tra Regione e Cgil-Cisl-Uil sulle risorse a disposizione per la contrattazione integrativa e per le progressioni verticali. Un verbale di accordo importante che apre la strada a una valorizzazione retroattiva all'1 gennaio 2022 per un valore complessivo superiore agli undici milioni di euro.

Verranno infatti incrementate, spiegano i sindacati, le risorse a disposizione per pagare le condizioni di disagio del personale turnista, per la pronta disponibilità e per gli incarichi di organizzazione e professionali che possono essere distribuiti, novità assoluta, oltre che per le ex categorie D/Ds anche alle ex categorie Bs e C dove sono collocati operatori sociosanitari, autisti soccorritori, personale tecnico e amministrativo.

Infine verrà stanziato un budget per le progressioni verticali così come previsto dal Ccnl 19/21 che permetterà a chi oggi svolge funzioni superiori di essere riqualificato. Resta invece aperto il rilevante tema delle dotazioni organiche per il quale continuerà la nostra mobilitazione avviata il 3 marzo nella convinzione che avere più medici, infermieri, personale sanitario e assistenziale, oltre che tecnico amministrativo, sia necessario per garantire accesso ai servizi, recupero liste d'attesa, riorganizzazione dei servizi territoriali.

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