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Frontalieri, una mozione per arginare la fuga di infermieri

di Redazione

Serve un'indennità di confine per incentivare medici, infermieri e professionisti sanitari a rimanere sul nostro territorio e non fuggire in Svizzera. Servono incentivi fiscali per le aziende lariane che soffrono la concorrenza elvetica. Così Angelo Orsenigo, consigliere del Partito Democratico in Lombardia che, insieme alla collega Carmela Rozza, ha presentato una mozione per arginare il fenomeno dell'esodo di professionisti.

Infermieri fuggono in Svizzera, PD Lombardia: serve indennità di confine

Lombardia: il numero di infermieri frontalieri aumenta, molti preferiscono lavorare in Svizzera

Secondo i dati forniti dal sindacato di categoria degli infermieri, Nursing Up, negli ultimi 3 anni sono circa 350 gli infermieri lombardi fuggiti in Svizzera, dove lo stipendio può arrivare fino a 5mila euro al mese (mentre in Italia oscilla attorno ad una media di 1780 euro mensili).

Indennità di confine e contratti che valorizzino le professionalità di medici, infermieri e di tutte le professioni sanitarie: ecco gli strumenti concreti per fermare l'esodo di personale dalle strutture del nostro territorio verso la Svizzera.

Con una mozione che porteremo in Consiglio regionale, chiediamo alla Regione Lombardia e al governo azioni concrete: aspettare senza fare nulla non è più tollerabile. Visto che la Lega festeggia l'approvazione in Senato dell'accordo sulla fiscalità dei frontalieri, la destra che guida la Regione Lombardia dimostri di avere davvero a cuore le aree di confine e ascolti le richieste del territorio e dei lavoratori, accogliendo la nostra mozione dichiarano i consiglieri regionali del Partito Democratico, Angelo Orsenigo e Carmela Rozza, proponenti dell'iniziativa consiliare.

Perdiamo centinaia di addetti all'anno a causa dei salari più competitivi al di là del confine. Ma se i nostri ospedali si spopolano, cosa rimane del servizio sanitario al cittadino? chiedono i Dem. Da tempo il numero di frontalieri aumenta in maniera costante e con loro anche i professionisti del comparto sanitario che preferiscono abbandonare le strutture delle fasce di confine e lavorare in Svizzera. Nonostante sia un problema noto, a Roma e a Milano se ne parla seriamente solo ora. L'assessore Bertolaso, proprio a Como e non meno di qualche settimana fa, ha finalmente posto l'attenzione su un tema che sindacati e opposizione segnalano da tempo. Ci aspettiamo quindi che il Consiglio regionale approvi la nostra mozione e che Palazzo Lombardia prenda una posizione netta sollecitando il Governo ad agire prima che sia troppo tardi.

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Commenti (1)

Donatella7868

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1 commenti

Articolo ...frontalieri

#1

Non serve tanto...serve dare dignità professionale a tutti sanitari ovvero salari europei e progressione carriera ma anche di livelli specie nel privato che entro D e finisci se ti va bene in D2 , non può un infermiere laurea I / II livello master specializzazioni e anni di esperienza nel privato guadagnare 1400/1500..non se ne può più.. ovvio che poi si va via