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oncologia

Infermieri, salvate i nostri bambini e perciò vi dico grazie

di Redazione

Circa 250 gli infermieri che Shelby Skiles ha incontrato negli ultimi 4 mesi mentre era accanto alla sua bambina, Sophie, in lotta contro il cancro. Li ha visti “accarezzare la testolina calva” di sua figlia, li ha visti “abbracciare le mamme che piangevano” e ha voluto ringraziarli. Nel giro di poche, la lettera che ha postato su Facebook è diventata virale e ha fatto il giro del mondo.

Cari infermieri vi scrivo: Grazie per tutte le volte che dite mi dispiace

Una lettera affidata a Facebook che, partita da Dallas, ha commosso il mondo. Cari infermieri pediatrici, vi ho visto. Cercate così disperatamente di passare inosservati ha scritto Shelby Skiles su Facebook, in un post che ha ottenuto una valanga di like.

Ho visto le vostre teste abbassarsi un po' dal dispiacere quando mia figlia vi vede e piange. Provate in molti modi a sconfiggere le sue paure. Vi ho visto esitare a metterle o toglierle dei bendaggi. Dite "mi dispiace" molte più volte al giorno di quanto la gente vi dica "grazie".

Vi ho visto indossare i guanti e le mascherine e cercare di non fare troppo rumore durante la notte. Vi ho visto accarezzare la testolina calva di Sophie e rimboccarle le coperte. Vi ho visto abbracciare le mamme che piangevano quando veniva data loro una cattiva notizia

Alla piccola Sophie – come dichiara la madre in un’intervista all’HuffPost Usa - è stato diagnosticato un linfoma a maggio, quando aveva solo 18 mesi, dopo aver subito un arresto respiratorio mentre era nella sua casa di Dallas. I genitori l'hanno portata immediatamente al più vicino ospedale, dove i medici le hanno diagnosticato un cancro - grosso quanto una palla da tennis - al petto. Da lì è iniziato il suo calvario, con continuo andirivieni tra la loro abitazione e la struttura, dove Sophie è stata presa in cura da medici e infermieri di vari reparti: oltre a quelli del pronto soccorso, anche quelli di radiologia, oncologia e l'intera équipe di pediatria.

Shelby ha così scoperto l’universo degli infermieri pediatrici, di cui prima non conosceva nulla:

Voi mettete da parte la vostra vita durante le 12 ore che spendete per prendervi cura di ogni bambino malato o addirittura morente. Entrate in ogni stanza col sorriso, non importa cosa stia accadendo lì dentro. Le mamme come me non si sentirebbero così sane di mente o ascoltate senza di voi. Voi salvate i nostri bambini e noi non potremmo fare nulla senza di voi

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