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Dott.ssa Rosanna Ferrari: l’esperienza di chi ha informatizzato la somministrazione del farmaco

di Redazione

Rosanna Ferrari

Responsabile dell’Area Socio Assistenziale presso il Centro di Assistenza e Servizi per Anziani “La C.a.s.a.” di Schio (VI) è la Dott.ssa Rosanna Ferrari.

Dott.ssa Rosanna Ferrari

Dott.ssa Rosanna Ferrari

VICENZA. Orgogliosa e soddisfatta di aver raggiunto un grande successo presso gli Istituti che gestisce. La terapia informatizzata. Una necessità comune ad ogni infermiere in servizio. Una scelta senza dubbi portata avanti presso “La C.a.s.a.”, un’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficienza (IPAB) che opera nel campo dell’assistenza anziani in uno spirito di costante evoluzione e diversificazione dei servizi.

L’Ente gestisce a Schio due Case di Riposo che accolgono 300 anziani non autosufficienti, due Case Albergo con appartamenti autonomi e servizi collettivi per una settantina di persone anziane, un Centro Diurno e due Centri Servizi di aggregazione sociale per gli anziani della città.  

Inoltre, per conto dell’Azienda Ulss 4 gestisce, a Montecchio Precalcino/VI, una RSA psicogeriatrica e una RSA per disabili gravi per altri 140 posti letto. All’interno si contano 420 dipendenti tra cui 48 infermieri.

Da cosa e da chi è nata l’esigenza di cambiare il sistema di distribuzione della terapia? 

Abbiamo iniziato a considerare la possibilità di dotarsi di un sistema informatizzato per la somministrazione della terapia ad aprile 2012, principalmente per accogliere la richiesta degli infermieri di operare in una situazione di maggiore sicurezza per la loro tutela professionale e per la sicurezza degli assistiti. Qualche mese prima, avevamo organizzato in sede, un corso specifico sulla responsabilità civile e penale degli infermieri, rivolto a tutto il personale infermieristico e ai responsabili di struttura. Questo evento ha avuto un ruolo importante nel processo di decisione in quanto ha messo in luce il rischio clinico, evidenziando come il ciclo di gestione del farmaco - dalla prescrizione, alla preparazione e alla somministrazione - rappresenta uno dei processi più critici dell’assistenza infermieristica e che le più frequenti fonti di responsabilità per l’infermiere sono date proprio da errori di trascrizione, errori nello scambio di pazienti ed errori di dosaggio; situazioni che quando si verificano si sostanziano nella colpa professionale. 

Non che fosse accaduto mai niente di particolare, fortunatamente, ma dato il forte aumento della complessità assistenziale e sanitaria dei nostri ospiti, sempre più compromessi sul piano della salute, abbiamo sentito forte la necessità di migliorare la nostra procedura mettendo gli infermieri nella condizione di prevenire gli eventi avversi legati alla gestione del farmaco. Nello stesso tempo abbiamo considerato che, attraverso un sistema informatizzato, avremmo potuto semplificare anche altri aspetti, per esempio quelli relativi alla gestione del magazzino cioè alla possibilità di effettuare più correttamente e più velocemente gli ordinativi, oppure quelli relativi alla movimentazione e tracciabilità del farmaco. 

Da quale situazione organizzativa siete partiti prima di introdurre il sistema click?

La nostra situazione all’epoca era quella ancora piuttosto diffusa nelle strutture per anziani e cioè la preparazione anticipata della terapia. L'infermiere del nucleo preparava la terapia e la disponeva nei blister per le somministrazioni necessarie durante l'arco della giornata. Più precisamente questo compito era assegnato ai 2 infermieri in servizio notturno che per 3 o 4 ore la notte preparavano la terapia necessaria per la giornata successiva. Durante il giorno poi, nel piano di lavoro diurno era previsto di eseguire, da parte dell’infermiere, una procedura di controllo dei farmaci prima della loro effettiva somministrazione al paziente. Questa procedura di controllo impegnava l'infermiere per più di un'ora sia al mattino che al pomeriggio.

Quali criticità incontravate?

Nella preparazione notturna potevano verificarsi errori dovuti al calo di concentrazione; il tempo impiegato nel controllo diurno toglieva tempo all’assistenza; poteva anche capitare che l’infermiere non avesse conoscenza diretta dell’ospite per il quale preparava la terapia. In ogni caso vi era la consapevolezza di  non seguire una procedura corretta.  

Quanto tempo avete impiegato a passare da un sistema all’altro?

Vi è stato un periodo di sperimentazione di circa un mese che ha coinvolto un nucleo pilota. Siamo abituati a coinvolgere il personale nelle scelteche riguardano cambiamenti e innovazioni, di solito sperimentiamo la  novità su un nucleo prima di decidere di estendere il prodotto, così abbiamo fatto anche con i carrelli terapia informatizzati.

L’esito positivo ha determinato la decisione di procedere con l’acquisto dei carrelli per tutti i nuclei della sede centrale. A giugno abbiamo inoltrato l’ordinativo e contestualmente ci siamo attivati per predisporre l’implementazione del sistema. Si è reso necessario, per esempio, potenziare le postazioni informatiche negli ambulatori, rapportarsi con l’azienda Ulss per assicurare l’interfaccia del programma, caricare i dati degli ospiti nel sistema, richiedere una fornitura straordinaria alla farmacia Ulss per dotare i carrelli dei farmaci necessari a ciascun ospite, modificare i piani di lavoro del personale. A luglio si è effettuata la formazione al gruppo infermieristico e ai medici  e a settembre siamo passati  al nuovo sistema.

Quali sono state le maggiori difficoltà o resistenza da parte degli infermieri? 

Gli infermieri erano molto motivati all’inserimento dei carrelli informatizzati quindi non abbiamo riscontrato resistenze o difficoltà particolari. Anche i medici hanno apprezzato e sostenuto il sistema e questo ha favorito e facilitato il cambiamento. Alcuni problemi iniziali sono stati per lo più di carattere tecnico informatico, dovuti alla scarsa confidenza con il pc da parte di alcuni infermieri. Questi problemi si sono risolti con ulteriori incontri di formazione e sono stati anche occasione di revisione al software per renderlo maggiormente rispondente alle caratteristiche del lavoro e alle esigenze dei nostri infermieri 

A distanza di due anni quali sono stati i risultati ottenuti?

Il risultato più evidente è che oggi la nostra procedura è in linea con le più recenti disposizioni di rispetto del protocollo per la somministrazione del farmaco. Assicura l’applicazione della famosa regola delle 7 G: giusto paziente; giusto farmaco; giusta ora; giusta dose; giusta via di somministrazione; giusta registrazione; giusto controllo.

E questo è importante sia per gli infermieri che per chi ha funzioni di responsabilità e di direzione. Inoltre:

  • L'infermiere si è riappropriato della gestione completa del ciclo della terapia, che significa  una maggiore conoscenza della patologia dell'ospite, un suo migliore monitoraggio. 
  • Vi è una maggior visibilità dell'infermiere in corsia. Non dovendo preparare la terapia o non dovendo controllarla, l'infermiere permane meno tempo in ambulatorio, è più presente in nucleo e quindi può raccogliere e rispondere in modo più diretto ad eventuali richieste e bisogni assistenziali dell'ospite. A tutto vantaggio quindi della buona assistenza che è l'obiettivo primario del nostro lavoro.
  • Rispettando la procedura sono diminuiti gli errori, la prescrizione della terapia viene inserita nel sistema dal medico stesso, non vi sono trascrizioni da parte dell’infermiere con rischio di errore
  • Vi è più semplicità e facilità nel fare gli ordini alla farmacia territoriale
  • Vi è un archivio della terapia a portata di mano.


Che parere hanno espresso i NAS in merito al nuovo sistema di distribuzione  durante le consuete ispezioni?

Abbiamo avuto proprio lo scorso anno, a giugno, un’ispezione igienico sanitaria dei NAS. Hanno trovato tutto in ordine e in regola; riguardo alla informatizzazione della distribuzione della terapia hanno voluto conoscere il funzionamento dei carrelli e alla fine hanno espresso parere positivo e apprezzamento per il sistema in generale.

Come sono mutati i tempi di distribuzione terapia introducendo il carrello click, passando da una situazione di preparazione anticipata a una di preparazione al momento?

I vantaggi non sono sul recupero del tempo di lavoro dell’infermiere. Questo lo avevamo già verificato nel periodo di sperimentazione. I vantaggi sono altri: la sicurezza, la tracciabilità del farmaco, la migliore conoscenza dell’ospite. Non abbiamo guadagnato sul tempo di lavoro ma nemmeno impiegato più tempo rispetto a prima.

Si ritiene soddisfatta della scelta effettuata? 

Sì e sono gli infermieri per primi ad asserirlo.  La nostra procedura di gestione della terapia andava modificata, resa più sicura e adeguata alla complessità assistenziale che caratterizza oggi le strutture per anziani e il nuovo sistema per noi si è dimostrato la soluzione giusta.

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Commenti (1)

ambernurse

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2 commenti

quando parla di riorganizzazione dei piani di lavoro cosa intende?

#1

l'infermiere che usa questo strumento per la somministrazione della terapia che tipo di impatto ha subito in qualità di tempo dedicato alla tp? al numero di assistiti? in impegno fisico?