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Legge Gelli, battuta d'arresto: slitta il voto in Senato

di Redazione

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Slitta a data da destinarsi la votazione in Senato del Ddl 2224 recante “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”.

L'On. Federico Gelli

Il mancato via libera del Senato

Sembrava essere ad un passo il via libera del Senato al Ddl Gelli per la terza lettura della Camera. Così non è stato.

La responsabilità professionale era stata approvata, in prima lettura dalla Camera dei deputati, il 28 gennaio 2016; per oggi era atteso l'esame totale del decreto da parte del Senato, ma sono stati discussi solo i primi 8 articoli - dei 18 totali - vedendo il dibattito arenarsi soprattutto sulla questione del tentativo obbligatorio di conciliazione.

Dopo il voto di fiducia sul decreto fiscale collegato alla manovra, gli inquilini di Palazzo Madama non sono riusciti ad esaminare l'intero decreto; non è stato raggiunto il numero legale di senatori presenti in aula, nemmeno dopo l'interruzione temporanea della seduta, determinando così il rinvio della seduta stessa a data da destinarsi.

Considerando che la settimana prossima vedrà la pausa pre-referendaria e che successivamente si tornerà a capofitto sulla manovra, del Ddl Gelli se ne riparlerà, con tutta probabilità, a gennaio 2017.

A protestare ufficialmente per questo slittamento è stata la senatrice presidente della commissione Igiene e SanitàEmilia De Biasi, che ha richiamato i colleghi:

Un provvedimento così importante non può essere sottoposto a uno spezzatino di sedute che ne dilazionano sine die l’approvazione

Da qui la richiesta di una calendarizzazione tempestiva delle prossime sedute, con l'auspicio di una loro maggiore concretezza.

L'articolo che ridisegna la responsabilità professionale

Tra gli articoli presentati al vaglio del Senato per il passaggio del Ddl sulla Responsabilità professionale in ambito sanitario, presentato mesi fa dall'On. Federico Gelli, destinato a cambiare la responsabilità dei professionisti sanitari, c'è l'articolo 6, orientato ad inserire una nuova norma nel codice penale: Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario.

La nuova norma è in discussione da mesi e ha il duplice obiettivo di alleggerire la responsabilità professionale - riducendo il fenomeno della medicina difensiva, legata al timore dei professionisti di incorrere in guai giudiziari, fenomeno che spesso li porta a sbagliare o ad evitare trattamenti complessi - e di consegnare al paziente vie più rapide e sicure per ottenere i risarcimenti.

Secondo tale norma, dunque, la responsabilità civile del professionista sanitario diventerebbe “extracontrattuale”, cosa che obbligherebbe la persona che ha subito un danno in ospedale a dimostrare la colpa di chi l’ha curata, mentre quella della struttura sanitaria resta “contrattuale”; in tal caso spetterebbe all’ospedale o alla Asl provare di non avere responsabilità.

Prima ancora di tutto questo, la norma prevede anche l’obbligo di tentare una conciliazione stragiudiziale prima di finire davanti al giudice. Una via per abbreviare i tempi dei risarcimenti e per fare in modo che tutte le strutture sanitarie siano assicurate (cosa non scontata come si potrebbe pensare), permettendo al cittadino di fare un’azione diretta nei confronti della compagnia di assicurazione nel caso in cui non riuscisse ad ottenere il denaro dalla Asl.

Il Ddl Gelli, inoltre, stabilisce la sicurezza delle cure come parte integrante del diritto alla salute, promuovendo la nascita di un centro per il rischio clinico in tutte le strutture sanitarie, affinché si valutino gli errori dei professionisti e si adottino le politiche atte a prevenirli.

Mesi fa Nurse24.it ha incontrato il deputato del Partito Democratico e padre della Legge in fase di approvazione sul Rischio Clinico, che porterà il suo nome. Lo abbiamo incontrato nel suo studio privato a Firenze, a due passi dal Duomo e con lui abbiamo fatto una lunga chiacchierata sul futuro del Sistema Sanitario Nazionale e sul nuovo ruolo degli Infermieri nel campo sociale, economico ed occupazionale dell'Italia renziana.

Si è parlato della Responsabilità Professionale (che riguarderà tutti i professionisti della Sanità) specificando come per il Rischio Clinico si intendano aprire nuove possibilità nella gestione del Risk Management anche per professionalità non mediche, oltre a garantire maggiore sicurezza per il paziente.

La Legge Gelli, grazie anche agli emendamenti apportati dallo stesso relatore, mette in campo una grande sfida ribilanciando il giusto equilibrio nel rapporto medico-paziente e vuole rispondere alle problematiche medico legali cercando di ridurre il brutto fenomeno della “medicina difensiva”.

Si è parlato poi di appropriatezza prescrittiva e organizzativa e di come sia necessario integrare questi due elementi a garanzia di risultati tangibili nei percorsi di salute aumentando la sicurezza di qualità nei servizi erogati ai cittadini.

Ultime, non per importanza, le notizie di assunzioni a breve per Infermieri e Medici in tutta Italia grazie alla Legge di Stabilità e della necessità di regolarizzare il precariato.

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