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Politica Infermieri

Giovanni Falcone, un uomo di Stato

di Redazione

A lui si ispirano in tanti, fra tanti anche alcuni infermieri. Giovanni Falcone, un uomo di Stato. Io come Infermiere ho guidato con i brividi sulla A29 Palermo-Mazzara del Vallo e poco prima dell’uscita di Capaci mi sono fermato, ho spento il motore e con gli occhi lucidi sono sceso dall’auto, mi sono guardato intorno e mi sono sentito un piccolo uomo di Stato.

Chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola

Giovanni Falcone

Uomini di Stato, Uomini che per lo Stato, per i loro figli, per i nostri figli si sono battuti fino alla morte, per la libertà e per la legalità.

Io come Infermiere mi sento uomo di stato, perché per i miei figli, per i nostri figli con la ricerca, con lo studio, con la mia professione mi batto per la salute.

Io, come Infermiere, collaboro con le forze dell’ordine, per garantire a tutti libertà, per contrastare le violenze alle donne, ai bambini.

Io collaboro e loro, quando mi parlano guardandomi negli occhi, mi chiamano “collega”.

Io come Infermiere ho deciso di trattare il prossimo esattamente come vorrei che il prossimo trattasse le persone che amo.

Io come Infermiere non spreco, non perché un dirigente me lo impone; io non spreco per garantire a tutti il livello più alto di assistenza.

Io come Infermiere credo nello Stato, io come Infermiere sono lo Stato.

Io come Infermiere Italiano mi vanto della nostra Costituzione.

Io come Infermiere mi vanto del Servizio Sanitario Nazionale, che garantisce cure a tutti, anche agli indigenti e che afferma che nessuno può essere obbligato a un trattamento sanitario se non per disposizione di legge e che la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Io come Infermiere ho guidato con i brividi sulla A29 Palermo-Mazzara del Vallo e poco prima dell’uscita di Capaci mi sono fermato, ho spento il motore, e con gli occhi lucidi sono sceso dall’auto, mi sono guardato intorno e mi sono sentito un piccolo uomo di stato.

E allora oggi in questo giorno di ricordi mi fermo a pensare che lo Stato siamo anche Noi, gli uomini di Stato che ogni giorno mettono in gioco le proprie conoscenze, capacità, si relazionano con chi soffre, vivono le malattie ogni santissimo giorno e garantiscono, per la propria sfera, la libertà e la salute di tutti.

Un saluto a due Uomini, che onorevolmente hanno fatto il proprio lavoro senza morire di paura, ma vivendo di ideali.

Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola

Un infermiere

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