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Infermiere militare

La Croce Rossa, una bella storia da continuare a scrivere

di Catello Raffone

La Croce Rossa Militare rappresenta la storia stessa del volontariato a livello mondiale e nonostante l’ormai certo smantellamento del “corpo” resterà un punto di riferimento importante per tanti Infermieri, che al suo interno si sono formati.

Quando al giovane svizzero Jean Henry Dunant venne l’idea di creare una squadra di infermieri volontari a supporto neutrale della sanità militare, probabilmente non avrebbe mai immaginato la vasta ed articolata organizzazione internazionale che sarebbe poi diventata negli anni, superando ogni più ambiziosa aspettativa, tanto da valergli nel 1901 il primo premio Nobel per la pace.

Dal Convegno di Ginevra del 1863 nacquero le società nazionali di Croce Rossa e la quinta a formarsi fu quella italiana.

Molti dei principi fondamentali del Movimento Internazionale della Croce Rossa, ovvero: 

    • umanità;
  • imparzialità;
  • neutralità;
  • indipendenza;
  • volontarietà;
  • unità;
  • universalità.

sono assimilabili ai concetti deontologici della moderna professione infermieristica.

Attualmente, in seguito alla recente riforma del 2012, la Croce Rossa Italiana è un’associazione di interesse pubblico ed ha al suo interno una componente civile e due componenti ausiliarie delle Forze Armate: il corpo militare volontario della CRI e le cosiddette Crocerossine, che sono operatrici assistenziali formate con un corso teorico-pratico di due anni.

La Croce Rossa, nonostante la riforma tutta italiana che l’ha vista praticamente smantellare, continua ad affrontare scenari sempre diversi e molto complessi (calamità, guerre, emergenze sanitarie sul territorio, trasporto infermi, ecc.) dove spesso non esistono protocolli operativi e pertanto viene messa alla prova la capacità di risoluzione dei problemi del singolo (problem solving), la perizia nell’utilizzo ottimale delle poche risorse disponibili (efficientamento) e, soprattutto, l’attitudine a lavorare in squadra dandosi un’organizzazione sul campo.

In molte operazioni, alla stregua di una grande famiglia circense, tutti fanno quasi tutto, si viaggia di continuo, si vive assieme in sistemazioni campali, si socializza in fretta con gli altri operatori del soccorso, con gli stessi assistiti e con la cittadinanza del posto.

Qualche decennio fa, Catello, un giovane infermiere della provincia di Napoli, agli albori della propria carriera ebbe la fortuna di conoscere le diverse realtà della Croce Rossa Italiana avventurandosi prima nel filantropico mondo del volontariato ed in seguito negli oneri e negli onori del valoroso corpo militare, nelle vesti di Caporal Maggiore Infermiere.

Probabilmente nemmeno lui avrebbe mai immaginato i risvolti che quei vissuti avrebbero avuto sull’arricchimento umano e formativo della propria professione, tanto da fargli affrontare le successive esperienze lavorative con molta disinvoltura ed eccezionale spirito di adattamento.

Catello non potrà mai sapere se un giorno morirà povero come capitò al famoso Dunant, ma di certo come lui è consapevole di portare sul letto di morte una grande ricchezza d’animo, che nasce dalla gratificazione dei tanti ringraziamenti e dei molti sorrisi restituiti dal valore umano inestimabile.

Con la speranza di non dover rileggere un altro “Souvenir de Solferino” (Dunant), ma di poter sempre ammirare la bandiera con la croce o la mezzaluna rossa, il resto della storia spetta scriverla a noi.

La situazione attuale

Qualche mese fa il Corpo Militare e il Corpo delle Infermiere Volontarie, ausiliari delle Forze Armate, che sono stati tra i fondatori della Croce Rossa Italiana, sono stati destinatari di una radicale riforma che ha portato di fatto alla privatizzazione della struttura.

La possibilità dell'istituzione di una specifica Fondazione destinata ad assolvere le funzioni proprie dell'ausilio alle Forze Armate – si leggeva in un comunicato inviato agli organi di informazione - con il supporto di personale militare dedicato per i prossimi anni, come ancor più ampiamente era stato indicato dal Senato della Repubblica presso le commissioni XII Igiene e Sanità e IV Difesa e dalla Camera dei Deputati presso le Commissioni IV Difesa e V Bilancio, testimonia l'importanza e la valenza dei servizi svolti dal Corpo Militare CRI e dal Corpo delle Infermiere Volontarie CRI.

Palpabile la delusione di determinare e completare nel 2015 la smilitarizzazione del Corpo Militare CRI, che è stato smantellato e cancellato, con un colpo di spugna. La storia, le tradizioni di uomini e donne che da 146 anni sono stati al fianco delle Istituzioni non esistono più. A nulla sono serviti i diversi schieramenti politici e di qualche esponente dello stesso Governo.

Malgrado ciò, si rimane fiduciosi nelle Istituzioni che certamente veglieranno affinché lo svolgimento delle attività proprie dei Corpi non trovino ostacolo nella nuova normativa, anche attraverso il perfezionamento di quest'ultima.

Ciononostante i vertici dei Corpi Ausiliari, si aggiunge nella nota spedita ai mass media, continueranno ad adoperarsi con tutte le energie affinché per il Corpo Militare e il Corpo delle Infermiere Volontarie, a completamento della riforma, siano poste in essere nuove norme concrete ed attuative a salvaguardia del proprio ruolo e della tradizione storica anche dopo il 2015. Intanto lo scorso luglio si è tenuta in Sicilia, ad Acireale, la terza adunanza del Consiglio Direttivo Nazionale della CRI, convocata per il prosieguo dell’analisi e la successiva definizione delle priorità in ordine al piano nazionale delle attività (art. 33.3.b. dello Statuto) ed al piano nazionale delle iniziative formative (art. 33.3.b. dello Statuto).

Il Consiglio, dopo aver rivolto un pensiero a tutti i Volontari C.R.I. della Puglia per l’importante impegno negli aiuti in occasione del recente disastro ferroviario di Corato (BA), ha esaminato i vari punti in discussione, tra i quali le diverse richieste di interpretazione e/o di intervento giunte dai Comitati territoriali.

Il Presidente Nazionale, si legge in una nota diramata alla stampa, ha quindi relazionato in ordine alla documentazione pervenuta dal Ministero della Difesa in ordine alla formazione del contingente di 300 militari di cui al decreto legislativo n. 178/12 ed eventuali provvedimenti conseguenti.

Il Consiglio Direttivo:

  1. ha dato mandato al Presidente Nazionale di trasmettere alla Consulta Nazionale, per il parere di cui all'articolo 45 dello Statuto, i testi del Regolamento sull'istituzione dei nuovi Comitati C.R.I. e sulle competenze territoriali, del Regolamento sull'organizzazione, le attività, la formazione e l’ordinamento dei Volontari, del Regolamento sulla trasparenza degli atti deliberativi, del Regolamento delle Assemblee e dei Consigli Direttivi, degli Obiettivi Strategici della Croce Rossa Italiana, nonché del Regolamento sull'uso di uniforme e distintivi; 
  2. ha avviato un confronto per la redazione di linee guida sull'attuazione nei Comitati del decreto legislativo 231/2001 e per la redazione di Regolamento sulla tutela della sicurezza e della salute dei Volontari;
  3. ha incaricato il Segretario Generale a trasmettere i punti rilevanti per la redazione di un Regolamento relativo alla creazione ed alla partecipazione dei Comitati C.R.I. a Società ed Associazioni Temporanee;
  4. ha incaricato il Segretario Generale ad individuare un Ufficio Centrale e ad organizzare un corso per Volontari idonei, come coadiutori, a gestire il rilascio delle patenti su scala regionale.

Il Consiglio, inoltre, ha approvato il testo del nuovo Accordo tra Croce Rossa Italiana e Istituto Internazionale di Diritto Umanitario di Sanremo, teso a rafforzare e consolidare la collaborazione tra le parti.

Da volontari a giornalisti inviati in aree di crisi

Consiglio, infine, ha preso atto della sottoscrizione della convenzione per il funzionamento del Corso di Formazione Permanente in “Comunicazione e Politica per inviati nelle Aree di Crisi – Maria Grazia Cutuli” , il cui obiettivo è fornire e, laddove già possedute, sviluppare le competenze scientifiche, tecniche e professionali richieste per svolgere attività giornalistica professionale come inviato in aree di crisi.

La convenzione, relativa all'anno accademico 2016/2017, è stata firmata con l’Alma Mater Studiorum - Universitа di Bologna, la Fondazione Maria Grazia Cutuli Onlus e lo Stato Maggiore della Difesa.

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