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Evidence Based Nursing, che cos'è e come metterla in pratica

di Redazione

Con Evidence Based Nursing (Ebn) si intende un processo per mezzo del quale gli infermieri assumono le decisioni cliniche utilizzando le migliori ricerche disponibili, la loro esperienza clinica e le preferenze del paziente, all’interno di un determinato contesto di risorse disponibili.

Ebn per un'assistenza infermieristica appropriata, efficace e mirata

L'Ebn permette di ottimizzare il processo di decision-making assistenziale

L’infermiere è quotidianamente chiamato a prendere decisioni cliniche in risposta a determinate necessità assistenziali.

Se dovesse sussistere una condizione di incertezza o di carenza informativa, le prestazioni erogate risulterebbero difformi e non ottimali esponendo i pazienti a rischi aggiuntivi; la crescita professionale degli operatori, inoltre, subirebbe una forte battuta d’arresto, mentre al contempo si determinerebbero costi ingiustificati.

È in tale scenario che interviene l’Evidence Based Practice (EBP), uno strumento per contrastare gli errori sistematici (bias) che nascono da un processo di decision-making che non si fondi su evidenze scientifiche.

Una declinazione dell’EBP è rappresentata dall’Evidence Based Nursing (EBN): un processo per mezzo del quale gli infermieri assumono le decisioni cliniche utilizzando le migliori ricerche disponibili, la loro esperienza clinica e le preferenze del paziente, all’interno di un determinato contesto di risorse disponibili. (DiCenso A, Cullum N, Ciliska D. Implementing evidence based nursing: some misconceptions [Editorial]. Evidence Based Nursing 1998; 1:38-40).

Con il governo clinico come substrato - in un contesto organizzativo, dunque, in cui clinici e amministratori hanno la responsabilità di portare l’assistenza verso l’eccellenza clinica possibile in base alle risorse disponibili in termini di efficacia e appropriatezza – l’EBN rappresenta per l’infermiere un’ulteriore occasione di apprendimento.

La quotidiana pratica clinica mette il professionista di fronte a situazioni assistenziali che, per loro natura, stimolano a ricercare la conoscenza utile a raggiungere quel particolare obiettivo, a testimonianza di come la ricerca infermieristica debba partire sempre dai problemi rilevati nella pratica.

Importante è non confondere il concetto di ricerca, inteso come indagine sistematica intrapresa con lo scopo di scoprire fatti o relazioni per raggiungere conclusioni con l’utilizzo del metodo scientifico, con l’Evidence Based Practice, che invece consiste in uno strumento tramite il quale il professionista può acquisire conoscenza laddove la ricerca sia stata già effettuata.

Questo vale anche per l’Evidence Based Nursing, una ricerca della letteratura, un recupero sistematico della letteratura su uno specifico tema o che sia utile al raggiungimento di uno specifico obiettivo, che permette al professionista infermiere di erogare un’assistenza più efficace e più attenta al paziente, perché supportata dalle evidenze: risultati validi, dimostrati, generalizzabili, clinicamente rilevanti di uno studio clinico.

La strategia dell’Evidence Based Nursing

Ad innescare il metodo EBN è e deve essere il pensiero critico. Preso questo come assunto di partenza, il contributo dell’Evidence Based Nursing ai processi di miglioramento dell’assistenza passa attraverso 6 fasi di processo:

  • definizione del problema: riflettendo sul problema riscontrato nella pratica si identificano le aree di incertezza;
  • conversione in quesiti clinici ben definiti (sistema PICO: Paziente, Intervento, Controllo, Outcome) delle aree di incertezza riscontrate, tenendo anche in considerazione l’eventualità che il problema possa essere di tipo interdisciplinare e multiprofessionale;
  • ricerca della letteratura: tramite le banche dati si procede con la ricerca di lavori scientifici in base alla gerarchia delle evidenze;
  • valutazione critica della letteratura: si valutano gli studi reperiti, in particolar modo tenendo conto di: qualità metodologica, consistenza, precisione dei risultati;
  • integrazione nella pratica clinica: si procede con l’integrazione tra le nuove conoscenze scientifiche apprese, le esperienze proprie, quelle dei gruppi professionali, le esigenze/preferenze dei pazienti e il particolare contesto organizzativo;
  • rivalutazione: si procede alla rivalutazione continua della performance assistenziale.
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Commenti (1)

Davide Mangialupi

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1 commenti

Articolo eccellente

#1

Articolo eccellente, di grande utilità !