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Legge

Ddl Lorenzin, ecco cosa cambia per gli infermieri

di Leila Ben Salah

Il ddl Lorenzin è realtà. La Camera ha approvato il testo con 215 voti favorevoli e 114 contrari e ora si attende solo l'ultimo passaggio in Senato. Molte le novità anche per gli infermieri.

Ddl Lorenzin, ecco il testo finale

beatrice lorenzin

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin

Ecco tutte le novità del ddl Lorenzin dopo quasi due anni di attesa.

Finalmente ha visto la luce anche alla Camera il ddl che porta il mio nome e che affronta alcune questioni vitali per la vita sanitaria ma anche per la ricerca del nostro paese dice il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, parlando alla Camera subito dopo l'approvazione del ddl sanità. Oggi siamo praticamente alla dirittura finale, mancherà l'ultimo passaggio al Senato - sottolinea - spero che tutto possa avvenire con serenità perché questo ci permetterà prima della fine della legislatura di dare vita a una serie di decreti attuativi, soprattutto nell'ambito della sperimentazione molto attesi dal mondo della ricerca. Cririche dagli ordini professionali? È stato trovato un punto di caduta rispetto al testo di Palazzo Madama ma quando ci sono delle norme come queste che rinnovano fortemente il sistema è evidente che c'è qualche timore per il futuro: gli ordini restano autonomi, esercitando anche un ruolo pubblico all'interno del sistema, conclude Lorenzin.

Ci sono numerose modifiche - dice la senatrice Annalisa Silvestro (Pd) - ed è diventato quasi un disegno di legge obbligato. Tra le novità c'è il fatto che finalmente si dice in maniera molto chiara che gli ordini non possono svolgere funzioni sindacali. Fondamentalmente c’è sempre stata questa ambiguità di base ed è giusto che sia ben specificato. Viene chiarito che gli ordini devono attenersi alle leggi regionali in materia di organizzazione del lavoro. Quindi c'è una netta divisione.

I collegi diventano ordini

È ufficiale i collegi diventano ordini a livello provinciale e interprovinciale, ma si prevedono anche le federazioni regionali, oltre a quella nazionale ovviamente. Quest’ultima sarà composta da 15 membri invece di 7 ed è prevista una quota rosa. Il mandato non durerà più tre anni ma quattro. Introdotto anche il vincolo di mandato. Si tratta di una novità molto importante - dice Silvestro - in pratica sono previsti due mandati successivi in prima applicazione e poi uno solo.

Si cambia anche per i revisori dei conti, che saranno scelti dall’albo.

Arriva il voto online

Cambiano le modalità di voto degli ordini. Si potrà votare anche in più sedi, pure in ospedale e anche online. Per questa ultima modalità è prevista un’indicazione ministeriale che verrà presto emanata per chiarire tutte le modalità. Il presidente di seggio non sarà più il presidente uscente ma sta scelto tra tre iscritti all’ordine selezionati a estrazione. Inoltre aumenta il quorum perché le votazioni siano valide.

Nel testo - dice la senatrice Silvestro - ci sono parti secondo me molto interessanti: la possibilità di avere più saggi aumenta la partecipazione democratica, così come il voto online. Viene finalmente superata l’anomalia del presidente uscente che è anche presidente di seggio e questo rende trasparente le operazioni. Fatto che giudico estremamente positivo. Ho qualche perplessità sui 15 componenti del comitato centrale, perché abbiamo l’abitudine radicata a lavorare in un gruppo più stretto. Ma per il resto mi sembra che si è cercato di venire incontro alle innovazioni degli ultimi anni.

Addio all’infermiere professionale

Altra novità: viene finalmente dopo tante polemiche giuridicamente superato il titolo di infermiere professionale. Di questo - dice la senatrice - me ne faccio vanto, perché ci ho lavorato molto. Adesso si dovrà modificare l’acronimo dell’Ipasvi.

L’oss entra nell’area delle professioni socio sanitarie

Viene istituita l’area delle professioni socio sanitarie, dove vengono inseriti oss, assistenti sociali ed educatori professionali.

Essere nell’area socio sanitaria non vuol dire che gli oss diventano professionisti sanitari- specifica la senatrice - rimangono oss, con il loro percorso formativo che hanno adesso e con le funzioni che hanno adesso. Quello che succederà in futuro dipenderà anche da noi.

Il ddl riscrive la procedura per il riconoscimento di nuove professioni sanitarie, stabilendo dunque un sistema potenzialmente aperto. La procedura, che passerà per il parere tecnico scientifico del Consiglio superiore di Sanità, richiederà l'accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome. Nell'ambito di tale procedura, un percorso semplificato è fissato per gli osteopati e i chiropratici, la cui individuazione è già fissata dalla legge, mentre il percorso per il definitivo riconoscimento passa attraverso l'accordo in Conferenza che definirà l'ambito di attività, le funzioni, i criteri di valutazione dell'esperienza professionale noncheé quelli per il riconoscimento dei titoli equipollenti connessi a tali professioni. Con decreto del Miur, di concerto con il Ministro della salute, saranno, inoltre, definiti l'ordinamento didattico della formazione universitaria.

Esercizio abusivo delle professioni sanitarie

Si interviene sul reato di esercizio abusivo della professione, per inserire un'aggravante quando il reato riguardi una professione sanitaria e per prevedere in tali ipotesi la confisca obbligatoria dei beni utilizzati per commettere il reato. Ed in particolare, quando si tratta di beni immobili, si dispone il loro trasferimento al patrimonio del comune ove sono siti, per essere destinati a finalità sociali e assistenziali.

Aggravante per reati commessi contro persone ricoverate

Viene aggiunta nel codice penale (art. 61) una circostanza aggravante per i reati contro la persona commessi in danno di persone ricoverate presso strutture sanitarie o presso strutture sociosanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, ovvero presso strutture socioeducative.

Dirigenti sanitari del ministero della Salute

Si modifica la disciplina vigente relativa al ruolo della dirigenza sanitaria del ministero della Salute: da un lato, si istituisce un unico livello del ruolo succitato, e dall'altro, ai dirigenti sanitari del ministero si estendono gli istituti giuridici ed economici previsti per la dirigenza sanitaria del Servizio sanitario nazionale.

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