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infermieri

La cura inizia con l’ascolto

di Marco Alaimo

La comunicazione esiste perché c’è qualcuno pronto ad ascoltare il messaggio ricevuto. Non è solo una questione di comprensione: è prima di tutto un modo efficace per avere fiducia nella persona che sta parlando. Ascoltare opinioni differenti, consigli e dritte può aiutarci a comprendere meglio i nostri errori, evitando di farne altri. Ma come si impara ad ascoltare? La natura ci ha già donato questo pregio, dobbiamo solo imparare a metterlo in atto. Il modo migliore per farlo è coltivare l’ascolto, passo dopo passo.

Ascoltare e udire

In medicina la parola “auscultare” (dal lat. auscultare «ascoltare) ha il significato di compiere l’azione dell’ascoltazione, ovvero ascoltare i rumori degli organi interni per individuare quelli anormali, anche con specificazione della persona: il medico mi ha auscultato i polmoni.

L’ascoltazione rientra nel cosiddetto esame obiettivo, che è il secondo dei tre processi utilizzati nella fase analitica del processo diagnostico. Gli altri sono l'anamnesi e gli esami strumentali. Per esame obiettivo si intende l'insieme di manovre diagnostiche effettuate dal medico per verificare la presenza o assenza, nel paziente, dei segni (o sintomi obiettivi) indicativi di una deviazione dalla condizione di normalità fisiologica.

Il sanitario dopo aver correttamente raccolto sintomi (sensazioni riferite dal paziente sulla sua condizione di salute) tramite l'anamnesi e segni (informazioni obiettive sullo stato di conformità o di deviazione dal modello fisiologico) tramite l'esame obiettivo, può cominciare a sospettare la presenza o assenza di determinate patologie e quindi orientarsi nel prescrivere gli accertamenti adeguati per giungere alla diagnosi. L’atto dell’ascolto porta in sé anche altri significati necessari per la “presa in cura” e “in carico” della persona assistita.

Esiste una differenza sostanziale tra ascoltare e sentire. Questi due verbi non differiscono solo nel vocabolario della lingua italiana, ma anche nei modi. Io ascolto quello che mi viene detto, mentre sento la vita che procede intorno a me: con questa frase potremmo siglare la differenza sostanziale tra i due verbi, ma c’è molto di più.

Il nostro udito è sensibile a ciò che viene pronunciato e ai rumori che ci circondano. Questo è sentire. La nostra mente viene coinvolta per captare e capire le parole che ci vengono dette. Questo è ascoltare. Ascolto, dunque sento. Sento, ma non sempre ascolto.

Il nostro sistema uditivo entra in causa in entrambe le azioni, ma con una differenza. Mentre si sente è solo l’udito a essere coinvolto nel processo; mentre si ascolta sia l’udito che le funzioni cognitive vengono coinvolti nell’azione. Ascoltare significa prestare attenzione, pensare e ragionare, in poche parole ascoltare è un processo attivo. Sentire una voce non significa ascoltarla. Per farlo è necessario capire il tono con cui si esprime una persona, captare le differenze nella pronuncia, dare attenzione alle parole scelte per esprimere un concetto.

Mentre sentire è piuttosto facile, ascoltare ed essere ascoltati è più complicato. Si possono sentire le voci, ma non sempre si riesce a capirle. Da qui nasce l’importanza attribuita al saper ascoltare, una qualità che tutti dovremmo sviluppare. Ascoltare è importante. Non ascoltare significa dare nessuna importanza a ciò che ci viene detto. Prova a immedesimarti nella persona che sta parlando: non essere ascoltati può essere davvero frustrante, vero?

Non si rischia di offendere una persona, si rischia anche di non capire ciò che ci viene detto, con conseguenze che possono essere anche molto importanti. Non capire un messaggio può portare a prendere decisioni sbagliate e nessuno vorrebbe mai trovarsi in questa situazione.

Impara ad ascoltare

La comunicazione esiste perché c’è qualcuno pronto ad ascoltare il messaggio ricevuto. Non è solo una questione di comprensione: è prima di tutto un modo efficace per avere fiducia nella persona che sta parlando. Ascoltare opinioni differenti, consigli e dritte può aiutarci a comprendere meglio i nostri errori, evitando di farne altri.

Ma come si impara ad ascoltare? La natura ci ha già donato questo pregio, dobbiamo solo imparare a metterlo in atto. Il modo migliore per farlo è coltivare l’ascolto, passo dopo passo.

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