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Infermieri con doppio lavoro, maxi risarcimento all'Asl

di Redazione

aslverbania

Non sapevano che, in quanto dipendenti, per prestare servizio anche in carcere servisse l'ok dell'Asl

Senza l’ok dell’azienda prestavano servizio anche in carcere: la Corte dei Conti ha stabilito un «rientro» di oltre 120 mila euro.

Hanno avuto per oltre sette anni un doppio contratto da infermieri - dipendenti dell’Asl Vco, prestavano servizio anche in carcere a Verbania, ma non sapevano che per farlo in regola e poter percepire il secondo stipendio, dovevano avere nero su bianco l’autorizzazione del primo datore di lavoro. Una negligenza che è costata loro - due donne e un uomo, tutti residenti a Verbania - la restituzione rispettivamente di 35.721, 24.376 e 65.634 euro.

Importi «scontati» rispetto a quanto in prima battuta avrebbero dovuto risarcire. I giudici della Corte dei Conti ravvisando nel loro agire un profilo di colpa e non di dolo - sebbene nella sentenza abbiano rimarcato la loro negligenza e imprudenza - hanno concesso a ciascuno l’abbattimento del 60% del dovuto: le retribuzioni percepite con quel secondo lavoro per conto del ministero della Giustizia dal 2004 al 2008.

Il loro incarico alla casa circondariale di Pallanza era iniziato nel 2001, ma i primi tre anni rientrano nei termini di prescrizione, mentre per i restanti sono stati interrotti da una prima richiesta di pagamento avanzata dall’Asl nel 2009, a cui è seguita un’ingiunzione, alla quale i tre si sono opposti.

Avessero dovuto pagare per intero - riconosciuti colpevoli di un illecito amministrativo per aver violato l’obbligo di esclusività del pubblico impiego - si sarebbero trovati a versare 89.305, 63.441 e 164.085 euro. Le cifre restituite andranno a rimpinguare il fondo produttività destinato a tutti i colleghi Asl.

Notizia riportata su La Stampa da Cristina Pastore

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