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Caso Mastronardi: è frutto anche del suo partito alla Sanità Italiana

di Angelo

"Cara Mirna Mastronardi, ora che ci è passata anche lei in queste vicissitudini, può essere l’occasione perché si faccia latore delle istanze dei pazienti e delle loro difficoltà. Sbloccare le responsabilità degli Infermieri e creare un tetto alle prescrizioni specialistiche “assennato” potrebbe essere di aiuto a lei stessa e a tutti i pazienti."

Gent.le Direttore,

Mastronardi

Leggo oggi, via web un articolo un articolo che la riguarda la candidata PD, Mirna Mastronardi. Un infermiera, brutta e cattiva, non le avrebbe consentito di prenotare una mammografia? Articolo pubblicato successivamente all’annuncio del decreto con ulteriori tagli alla Sanità, con particolare riferimento al tetto per esami e visite specialistiche.

La Renziana così come viene definita, non è aggiornata circa il profilo normativo che riguarda gli Infermieri, probabilmente? Sempre che la professionista, in divisa, che le ha negato l’appuntamento, per la prestazione richiesta, sia un Infermiera? Capita frequentemente che per tutte le azioni negative vengano additati Infermieri!

Normalmente in sanità ci vengono imposti dei criteri da rispettare per assegnare gli appuntamenti. I posti sono pochi e le richieste sono molte. Normalmente non dovremo essere condizionate dalle richieste degli utenti, sempre che non siano supportate da una richiesta medica.

I tagli, che subiamo da sempre, ci costringono a negare appuntamenti. Le eventuali violazioni, ai rigidi regolamenti, debbono essere accompagnati da note mediche, ben precise! Se una paziente arriva con una mammografia o un ecografia che descrive un cancro, l’Infermiere non può decidere! …Anche se si trattasse di casi semplici. L’erede di Florence Nightingale deve sottoporre il tutto al “cospetto” di un medico. Così non fosse, per la normativa Italiana, l’Infermiere farebbe una diagnosi, quindi esercizio abusivo della professione medica.

Inoltre, spesso i programmi di prenotazione hanno dei “vincoli”, è quasi più facile inviare uno shuttle sulla luna che violare certi obblighi. Nel Lazio, “i medici”, su loro responsabilità, possono inserire pazienti urgenti. Gli Infermieri debbono chiedere l’autorizzazione, o avere a disposizione un protocollo di comportamento come nel caso del triage. Faticosamente ottenuto per le emergenze. Ottenere dei protocolli per i triage e per le urgenze non è stato facile. Secondo la legge Italiana è tutto competenza medica! Anche soffiare il naso ad un paziente è competenza medica. Il medico non si sente gratificato a soffiare il naso al paziente, ma, non rinuncerebbe al ruolo sulla carta.

Tempo fa’ una collega mi racconto di aver ricevuto una denuncia per il mancato posizionamento del materasso antidecubito, fondamentale per alcuni pazienti. La stessa aveva scritto più volte per richiedere il presidio, ma, senza esito. Una volta ricevuta la denuncia, la collega coordinatrice è stata redarguita per non aver posizionato il presidio. Poco interessava se il presidio non fosse a disposizione della stessa.

Hanno riscritto l’ennesimo decreto che mira ai tagli sulla sanità. Troppi gli esami prescritti, ma, è sempre più frequente che taluni pazienti abbiano prescrizioni non trascritte, perché lo specialista dice che deve esser prescritta dal medico curante e lo specialista medico dica il contrario. Il medico dovrebbe avere una cartella e controllare il percorso sanitario del paziente? Invece si preferisce fare un taglio trasversale e/o ‘ndo cojo, cojo.

Una volta ho visto un paziente, sotto il sol leone di Roma, ad agosto, disperato, non riusciva a capire chi gli doveva prescrivere un banale emocromo. Il medico curante diceva che non spettava a lui, il medico oncologo non l’aveva fatto, il radioterapista commosso a compassione prescrisse l’esame. Il paziente per l’esame dovette girare tra medico curante, l’ospedale dove era seguito per la chemioterapia e l’ospedale dove era seguito per la radioterapia. Perché il paziente deve confidare nella compassione di un professionista?

Cara Mirna Mastronardi, ora che ci è passata anche lei in queste vicissitudini, può essere l’occasione perché si faccia latore delle istanze dei pazienti e delle loro difficoltà. Sbloccare le responsabilità degli Infermieri e creare un tetto alle prescrizioni specialistiche “assennato” potrebbe essere di aiuto a lei stessa e a tutti i pazienti.

Le prescrizioni dovrebbero essere fatte sulla base di una “anamnesi” e non di una richiesta fatta alla segretaria del medico curante in assenza del paziente. Così non fosse, si corre il rischio che il medico possa superare un numero determinato di prescrizioni. Quindi ad un certo punto del mese, a prescindere dalle necessità patologiche dei pazienti, il medico non dovrebbe prescrivere più nulla.

Se la Sanità Italiana sopravvive è grazie ai molti professionisti sanitari, Infermieri, Medici ecc., piuttosto che alle decisioni organizzative stilate negli anni. Dobbiamo saperne, sempre, una più del diavolo e/o del legislatore, affinché i pazienti possano essere seguiti e/o curati. Si sappia tutto ciò non è edificante e ci logora! Non è divertente non poter accogliere le richieste dei pazienti. Non è uno spasso negare l’appuntamento per una visita specialistica.

Hanno annunciato che gli utenti potranno usufruire degli ambulatori di sabato e domenica. Hanno, annunciato anche che sbloccheranno il turnover, che assumeranno personale, però, sono anni che lo sento annunciare! Sono anni che siamo sempre gli stessi a lavorare, fatta eccezione dei colleghi, fortunati, che sono riusciti ad andare in pensione. Lo straordinario non è autorizzato e/o pagato. Quindi come garantiranno le visite di sabato e domenica? Solo propaganda?

Ogni volta che pubblicano un nuovo decreto, ulteriori tagli, per gli operatori è una sfida! Riusciranno i nostri eroi a garantire l’assistenza nono stante i nuovi tagli? I pazienti/utenti sopravviveranno ai nuovi tagli? Pazienti e Operatori Sanitari sono i veri eroi di quest’epoca! 

Sindacato NursingUp - Lazio

Mirna Mastronardi: "Ho un tumore ma non mi arrendo". La Renziana confessa: "Per l'infermiera non dovevo fare la mammografia". http://www.huffingtonpost.it/2015/07/27/mirta-mastronardi-tumore-_n_7879980.html

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