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L'Infermiere e l'Alzheimer: l'esperienza assistenziale tra empatia ed affetto

di Giada Bruneo

alzheimer

L'atteggiamento di un infermiere di un nucleo Alzheimer deve essere prima di tutto convalidante, il che vuol dire trovare il modo, le strategie più adatte nel tentativo di gestire al meglio i disturbi del comportamento, che fanno da padrone in questa malattia.

MELEGNANO. Essere infermiere di un centro Alzheimer ti cambia, non come professionista sanitario, ma come persona. In ogni singolo istante di un turno di lavoro ci troviamo di fronte "ospiti", perché è cosi che noi li chiamiamo, che hanno bisogno di essere rassicurati e sopratutto compresi; l'empatia ha un ruolo fondamentale in questo contesto.

Noi infermieri siamo il loro punto di riferimento, la persona affetta da Alzheimer ha perso tutto, perchè i ricordi credo siano la cosa più bella e importante che un essere umano possa avere, e questo dono viene annientato, a volte radicalmente ed altre gradualmente, in quest'ultimo caso rendendosi conto di quello a cui si sta andando in contro, senza avere la possibilità di rimediare.

Stando a contatto con l'Alzheimer per la maggior parte delle ore di una giornata, ci si rende conto dell'annullamento che queste persone hanno subito, tutto ciò che erano è stato distrutto, e rimane solo nei ricordi di chi li ha vissuti e amati.

Nel nostro lavoro dobbiamo confrontarci anche con i famigliari, i quali hanno spesso bisogno di aiuto e comprensione quasi quanto gli ospiti stessi, poichè rendersi conto che la persona che si ama non ricordi più chi tu sia e ciò che vi ha legato, è terribilmente distruttivo.

Spesso non viene accettato e di conseguenza si assume un atteggiamento di rifiuto e di mancata comprensione, sul quale noi abbiamo il compito di intervenire, in modo da evitare il peggioramento del rapporto tra ospite e famigliare.

L'atteggiamento di un infermiere di un nucleo Alzheimer deve essere prima di tutto convalidante, il che vuol dire trovare il modo, le strategie più adatte nel tentativo di gestire al meglio i disturbi del comportamento, che fanno da padrone in questa malattia.

Un altro importante compito che abbiamo è cercare di mantenere le capacità residue dell'ospite, per questa ragione nel nostro centro vengono eseguite delle attività sia di vita quotidiana che ludico-ricreative, provando a coinvolgere nel migliore dei modi tutte le sensazioni ancora vive nei nostri ospiti, e a far rivivere anche quelle dimenticate.

Non è un luogo facile in cui lavorare, molte volte la stanchezza psicologica prende il sopravvento, in particolare dopo la gestione dei numerosi atteggiamenti aggressivi che ci troviamo a dover gestire e che caratterizzano la maggior parte degli ospiti con Alzheimer, ma c'è qualcosa che inevitabilmente ci lega a loro e che ci ha cambiati in profondità.

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