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Mobbing o demansionamento? Occorre collaborare tra Medici, Infermieri e OSS!

di Redazione

infermiere-forense

L'Infermiere ha i propri operatori di supporto (gli OSS), ma gli Infermieri non sono il personale di supporto dei Medici!

RIMINI. Nel Sistema Sanitario Nazionale la parola demansionamento è sempre più utilizzata, ma spesso mal compresa. Appare una cosa naturale per molti colleghi che giudicano "normale" l'affidamento di ruoli che non competono alla nostra professione. Le Aziende Sanitarie a vari livelli spesso convivono con dichiarati e tangibili situazioni al limite, un po' sorrette da dottrine universitarie da rivedere nell'interesse del lavoratore, del suo sapere, del suo volere e della sua coscienza.

Sulla questione se l'assistenza di base compete all'Infermiere o meno c'è ancora in Italia un ampio dibattito, certamente però non sono le attività igieniche, domestiche e alberghiere a pregiudicare l'agire professionale dell'Infermiere.

Tra le azioni, ormai divenute prassi, svolte dall'Infermiere vi è quella di rispondere al campanello che per molti spetterebbe al personale di supporto (ex plurimis Suprema Corte di Cassazione, sezione Lavoro, n. 1078, 9 febbraio 1985).

Secondo una singolare associazione di infermieri forensi (che non citiamo qui per quieto vivere), il campanello o segnalatore acustico, così come si dovrebbe chiamare per rimanere nell'ambito scientifico e giuridico, avrebbe solo la funzione di avvertire il personale sanitario della necessita di cure igienico-alberghiere e domestiche: quindi di competenza degli Operatori Socio Sanitari? E' dubbia questa tesi; non possiamo essere d'accordo su questo principio, anche perché spesso i pazienti richiamano l'attenzione dell'Infermiere o del Medico per questioni che concernono la terapia o la presenza di lesioni o di dolore (per fare solo degli esempi banali).

Gli Operatori Socio Sanitari (OSS) sono tecnici di supporto agli Infermieri; ove necessario, così come recita il nostro Profilo Professionale e ove competenti e/o abilitati, aggiungerei, possono svolgere attività in autonomia, ma relativamente ai bisogni primari dei pazienti.

La collaborazione con i Medici ha una matrice diversa dal rapporto Infermieri-OSS. Non siamo il loro personale di supporto, ma professionisti autonomi dotati di un nostro pensione e di una nostra autonomia d'azione in vari ambiti assistenziali (fatta eccezione ad esempio per la prescrizione di farmaci, per l'utilizzo di macchinari diagnostici invasivi, per le diagnosi di natura medica e via discorrendo). La collaborazione nasce, quindi, sul principio dell'inter-disciplinarietà e dell'inter-professionalità volte ad ottimizzare l'assistenza e la cura del paziente (leggasi Legge 42/99, che ha abrogato il mansionario per gli Infermieri, rendendo la nostra professione non più ausiliaria, ma autonoma).

Dal punto di vista collaborativo le uniche "pretese" dei Medici potrebbero riguardare richieste prognostiche o terapeutiche (corretto rispetto della regola delle 8 G, ad esempio).

Non tutti i colleghi e non tutti i Medici (e tantomeno le Dirigenze Infermieristiche e Mediche) però la pensano così e di fatto assistiamo quotidianamente a fenomeni di mobbing e di demansionamento, finalizzati spesso a strategie aziendali e strutturali.

Molte volte, per concludere, l'Infermiere subisce l'azione coatta dei "superiori" senza riflettere su ciò che gli accade, semplicemente perché il libello culturale dei più non è elevato e la non conoscenza dei propri doveri e dei propri diritti di professionista e di lavoratore fa tutto il resto.

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