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Area medica

Nessuna relazione tra farmaco per diabete e cancro

di Redazione

Diabete

Lo afferma con decisione il presidente della Societa' Italiana di diabetologia (Sid) Enzo Bonora, spiegando che c'e' uno studio TOSCA.IT

ROMA. Non e' stata accertata nessuna relazione tra il farmaco antidiabete Actos, a base di pioglitazone - sul quale la procura di Torino ha aperto un'inchiesta - e il presunto rischio di contrarre il cancro alla vescica.

Lo afferma con decisione il presidente della Societa' Italiana di diabetologia (Sid) Enzo Bonora, spiegando che c'e' uno studio TOSCA.IT finanziato dall'Aifa, promosso e coordinato dalla Società Italiana di Diabetologia (SID) in collaborazione con l'Associazione Medici Diabetologi (AMD) e l'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO).

"Lo studio Tosca non è condotto per vedere se pioglitazone determina benefici cardiovascolari. Quello lo sappiamo già ed è così. Riduce del 50% il rischio di ictus in chi lo ha avuto e del 30% il rischio di un altro infarto in chi lo ha avuto. Questi studi lo dimostrano nei confronti del placebo. Invece Tosca è condotto per capire se in aggiunta a metformina, quando questa non è più sufficiente a controllare il diabete, pioglitazone determina benefici rispetto alle sulfoniluree, usate quasi dalla metà dei diabetici italiani e per le quali esistono sospetti, da provare in via conclusiva, su effetti avversi cardiovascolari. C'è una letteratura sui rischi cardiovascolari delle sulfoniluree molto abbondante e dobbiamo capire. Questa letteratura - prosegue Bonora - è basata su studi osservazionali e non su studi di intervento. Tosca è l'unico studio di intervento al mondo con questo confronto fra sulfoniluree e pioglitazone il mondo sta aspettandone i risultati. O li forniamo noi o non li fornirà mai nessuno. E il rischio è che centinaia di migliaia di italiani continuino a prendere farmaci potenzialmente dannosi (appunto le sulfoniluree). Noi con Aifa vogliamo fornire questa informazione. Per il bene delle persone con diabete".

Secondo l'Associazione dei Diabetologi prevenire le malattie cardiovascolari è lo scopo principale della cura del diabete perché queste sono molto frequenti: "Più della metà delle persone con diabete muore di malattie cardiovascolari. Una piccolissima percentuale muore di tumore della vescica. Ci serve capire quali dei molti farmaci disponibili per la cura del diabete diano i maggiori benefici cardiovascolari. Ecco perché è stato avviato Tosca. Nel report la metà dei 3000 pazienti - spiega all'ANSA Bonora - in esame prende pioglitazone e la metà prende sulfoniluree. Fino ad ora non sono emersi tumori della vescica più frequentemente in chi prende pioglitazone. Esiste un comitato esterno ed internazionale che vigila sullo studio che ha certificato questo".

Il Presidente dei diabetologi chiama in causa anche uno studio piu' recente per dare corpo alla tesi che non esiste nessun nesso tra tumore e farmaco: "lo studio Kaiser recentissimo apparso sulla più importante rivista medica del mondo ha ulteriormente confermato i benefici cardiovascolari di pioglitazone. Dandolo a non diabetici che avevano avuto ictus la probabilità di avere problemi cardiovascolari era più bassa. In questo studio non è stato osservato aumento del rischio di tumori della vescica. Il report permanente che aveva inizialmente segnalato un aumento modesto ma significativo di rischio - conclude il presidente - di tumore della vescica nei trattati con pioglitazone, in una più recente e ampia casistica (centinaia di migliaia di trattati) ha negato l'esistenza di questo rischio".

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