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Testimonianze

Simonetta, Infermiera in Qatar: "qui si vive benissimo e siamo valorizzati!"

di Angelo

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La storia di una collega veneta che ha deciso di lasciare l'Italia per dedicarsi ai pazienti degli Emirati Arabi.

Di Infermieri Italiani che lavorano all'estero ce ne sono oramai a migliaia, ma di colleghi che prestano la loro opera assistenziale negli Emirati Arabi ce ne sono pochissimi e si contano sulle dita di una mano. Nurse24.it ha incontrato uno di loro. Si tratta di Simonetta Dalbon, 43 anni, Staff Nurse in una struttura privata in Qatar (Queen Medical Center, Al Wabb).

Diplomatasi in Infermieristica in Italia nel 1992 (la sua tesi verteva sull'assistenza a pazienti con AIDS). Ha lavorato in varie strutture pubbliche fino al 2004. Successivamente in strutture private. Dal 2007 al 2013 ha esercitato la libera professione, fino alla decisione di lasciare il nostro Paese per recarsi nello Stato monarchico del Qatar.

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Simonetta con un gruppo di colleghe in Qatar.

Simonetta è iscritta al Collegio IPASVI di Verona, dove vive parte della sua famiglia e una sorella che fa anch'essa l'Infermiera.

Le abbiamo chiesto alcune domane, vediamo assieme cosa ci ha risposto.

Dopo 20 anni di lavoro in Italia hai deciso di lasciare il nostro Paese. Come mai hai scelto di trasferirti così lontano?

Dopo 20 anni di lavoro in Italia, di cui la maggior parte presso ospedali pubblici e dal 2007 in libera professione, visto l'aumento continuo della pressione fiscale e la diminuzione del costo del lavoro dato da una grande concorrenza senza regole, ho deciso di trasferirmi in Qatar attratta dagli ottimi stipendi e zero tasse.

Hai dovuto seguire un corso formativo per lavorare in Qatar o è bastata la tua esperienza italiana?

Per lavorare in Qatar è bastato il mio titolo di studio italiano e l'esperienza lavorativa (servono almeno 3 anni di experienza lavorativa continuativa) e ho dovuto superare un test di medicina in inglese.

Immagino che per laborare in Qatar parli anche delle lingue straniere. Quali in particolare? E com'è dal punto di vista assistenziale occuparti dei pazienti in una lingua non tua?

Per lavorare in Qatar è richiesta la lingua inglese che è la lingua ufficiale usata in ambito sanitario. In questo Stato anche I bambini vengono mandati in scuole materne dove iniziano a imparare inglese. Ovviamente non tutti I qatarini o arabi che vivono in Qatar parlano inglese, perciò ho imparato un minimo di arabo utile nel mio lavoro e che sto approfondendo. Di solito qui si lavora sempre con colleghi o altro personale che parla arabo , perciò non ho trovato alcuna difficoltà.

Com'è il trattamento economico in Qatar rispetto a quello in Italia?

Il trattamento economico dipende se si lavora nel privato o nel pubblico. Se si lavora nel privato dipende dalla nazionalita', titoli di studio e ruolo lavorativo, anni di experienza, livello di inglese ed eventuale conoscenza dell'arabo. Nel pubblico di solito non ci sono grandi differenze in base alla nazionalità. Rispetto all'Italia nel settore pubblico si ha uno stipendio 2 o 3 volte superiore con un aumento del 10% annuo. Il datore di lavoro inoltre provvede all'alloggio, trasporto, assicurazione medica, volo di ritorno a casa una volta all'anno, 42 giorni di ferie all'anno piu' le loro festivita' e a fine contratto si percepisce una mensilita' per ogni anno lavorativo. Quello che non si ha in questo Paese sono i contributi per la pensione percio' e' una cosa che bisogna provvedere da soli.

Come vengono considerati dal punto di vista professionale gli Infermieri Italiani in Qatar e com'è l'organizzazione del lavoro nella struttura dove operi?

Premettendo che sono la prima e finora unica infermiera italiana presente in Qatar, basandomi sulla mia personale esperienza posso dire che sono ben considerata e "contesa" da altre cliniche. Qui la maggior parte degli infermieri sono asiatici, indiani o africani; perciò gli infermieri europei sono ricercati e apprezzati dal punto di vista professionale soprattutto nelle strutture pubbliche. L'organizzazione del lavoro si basa su protocolli europei o americani perciò molto simile alla nostra. Una differenza molto importante rispetto all'Italia è che qui è più facile fare carriera.

Per finire, se un collega italiano volesse venire a lavorare in Qatar cosa dovrebbe fare?

Per un collega italiano volesse venire in Qatar ci sono due percorsi da seguire in base se vuole lavorare nel settore pubblico o privato.
Se volesse lavorare nel settore privato dovrebbe andare sul sito del Consiglio Supremo della Sanita' del Qatar e iniziare la prassi per la licenza che di solito e' abbastanza lunga. Le strutture private richiedono almeno il Dataflow e il superamento dei Prometric Exams (il test di medicina per infermieri in inglese). Dopo questa fase possono fare domanda via internet o, se fossero in Qatar, portarla direttamente negli uffici delle risorse umane delle cliniche o ospedali. Se volesse lavorare nello statale deve solo fare domanda via internet nei vari siti delle strutture pubbliche, non c'e' la possibilita' di portare il curriculum direttamente negli uffici delle risorse umane. Il mio consiglio e' di cercare di lavorare in strutture pubbliche in quanto si hanno maggiori tutele e l'organizzazione e' simile alla nostra.

Grazie Simonetta, in bocca al lupo per il tuo lavoro!

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Commenti (1)

Maxstella22

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1 commenti

Informazioni su Qatar e Emirati

#1

Buongiorno, volevo sapere se possibile dall'infermiera intervistata Simonetta Dalbon, come è il mercato degli operatori sanitari (Infermieri, fisioterapisti, logopedisti, osteopati, ostetriche, ecc...) liberi professionisti negli Emirati. In particolare come funziona l'assistenza a domicilio. Quando negli Emirati si ha bisogno di un infermiere a domicilio, a chi ci si può rivolgere? Esiste un'associazione, un albo a cui rivolgersi? o bisogna per forza chiedere a una struttura ospedaliera? Mi piacerebbe mettermi in contatto con Simonetta Dalbon. Grazie.