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Lo Specialist nurse nel "giro letti"

di Marco Previdi

Specialist nurse

E voi come vi prendete cura del vostro paziente? Occorre porsi ancora questa domanda?

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato su Nurse24.it un servizio provocatorio dal titolo Il “giro letti” dell’Infermiere e i 7 falsi miti sul corpo umano, con il quale abbiamo lanciato la sfida a quanti continuano a volersi nascondere dietro ad un paravento trasparente. Era una “boutade” estiva, un servizio molto “free”, un “gioco” ispirato ad un articolo apparso sul mensile Focus, che aveva lo scopo di farci riflettere sui nostri atteggiamenti durante una delle fasi più importanti dell’assistenza infermieristica quotidiana: il prendersi cura direttamente del paziente

L'intento dei due servizi, simili, ma profondamente diversi, è quello di focalizzarsi sul cambiamento culturale della professione, necessario e urgente, per poter dare avvio alla "benedetta" figura dell'Infermiere Specialista.

Oggi riproponiamo la stessa tipologia di servizio, ma in chiave più scientifica, cercando di capire cosa stia realmente accedendo tra noi Professionisti della Salute. Siamo veramente pronti per introdurre lo “Specialist nurse”?

Quello strano paradosso tutto italiano.


Specialist nurse” nel “giro letti”: fare l’Infermiere oggi pare veramente difficile. Difficile dalla scelta iniziale di fare questa professione. Superare un test universitario, affrontare un triennio fra studio e pratica, poi un master (anche due se necessario), infine una magistrale e, perché no, anche un dottorato di ricerca, cercando di approdare ad un lavoro o meglio ad una professione lavorativa stabile (se possibile) e ben retribuita (improbabile).

Tutto questo percorso va ad inserirsi in un “paradosso all’Italiana” che i colleghi (giovani e meno giovani) conoscono bene e stanno vivendo sulla propria pelle, toccando con mano, percependo quella sensazione di continuare a “pedalare” senza mai spostarsi veramente dallo stesso punto e di continua distanza dai colleghi europei.

Ma cerchiamo almeno di capire chi siamo. Chi è l’Infermiere? Già da una semplice domanda si ottiene una risposta complessa. Ad esempio, le ambiguità nella definizione dell’Infermiere è stata data come “una delle ragioni dell’invisibilità della categoria infermieristica nelle analisi effettuate da Robinson & Wharrad (2000)”.

Date le “ampie” variazioni storiche e geografiche e la crescente proliferazione di diversi “titoli”, gli organismi di regolamentazione e le associazioni professionali, come l'Intenational Council of Nurses (ICN) hanno cercato di stabilire una direzione e un controllo della situazione.

Secondo l’ICN: “l’Infermieristica comprende l’assistenza in autonomia e in team degli individui di tutte le età, famiglie, gruppi e comunità, malati o sani e in tutte le situazioni. L’Infermieristica comprende la promozione della salute, prevenzione delle malattie, e la cura dei malati, disabili e morenti. L’Advocacy, la promozione di un ambiente sicuro, la ricerca, la partecipazione nella definizione della politica di salute e gestione dei sistemi di salute, e un ruolo chiave nell'istruzione. (ICN, 2002)”

Partendo da una certezza di definizione su chi siamo, proviamo a fare un passo avanti.

Gli Infermieri quanto sono impegnati direttamente nell’assistenza?


Negli Stati Uniti gran parte del tempo lavoro è dedicato lontano dal letto del paziente spesso per compilare documenti (Advance Healthcare Network per gli infermieri, 2012). Studi coreani confermano che una parte significativa del tempo è utilizzato per interventi infermieristici indiretti (Kim, 2006; Kim & parco, 2010; Parco et al., 2001). Secondo Parco et al. (2001), gli infermieri coreani hanno trascorso il 57.67% (di giorno), il 63.46% (di pomeriggio), e il 53,6% (di notte) per l'esecuzione di interventi indiretti. Nonostante possa sembrare strano questi interventi considerati indiretti sono fondamentali per il successo di quelli diretti.

In Italia abbiamo bisogno di “Specialist nurse”, ma non nel “Giro Letti”, nonostante l’orribile definizione che racchiude un’incapacità di cambiamento organizzativo, è sempre stata un’occasione per assistere in modo diretto e umano la persona. Forse dobbiamo porci anche noi delle domande.

Quanta assistenza diretta e indiretta svolgiamo? Ma soprattutto sviluppa esiti di salute?


Abbiamo bisogno di cambiare i modelli organizzativi e forse anche la nostra mentalità di approccio.

Nel 2013, la European Federation of Nurse Educators (FINE) ha collaborato con le European Specialist Nurses Organizations (ESNO) per condurre un'indagine pilota per descrivere la situazione della formazione infermieristica specialistica in Europa. I ruoli, la regolamentazione e le competenze avanzate sono state ampiamente descritte. Tuttavia, differiscono da paese a paese (e talvolta anche tra regioni all'interno dello stesso paese), determinando confusione (Begley et al 2013;. Donald et al 2010;. McClelland et al 2013;.. Pulcini et al 2010 )

Currie & Carr-Hill (2013, p. 67) hanno sottolineato la necessità di una “normalizzazione” del ruolo per ridurre la confusione a livello internazionale e promuovere una migliore comprensione dell'effetto che gli Infermieri specialisti possono avere sugli esiti dei pazienti.

Per concludere sicuramente è necessaria la figura di un Infermiere specialista ma che sia accompagnata da un cambiamento culturale organizzativo e di mentalità della professione stessa.

Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.” (Martin Luther King)

 

Bibliografia e foto:

  1. Immagine tratta da: DURY C., HALL C., DANAN J-L., MONDOUX J., AGUIAR BARBIERI-FIGUEIREDO M.C., COSTA M.A.M. & DEBOUT C. (2014) Specialist nurse in Europe: education, regulation and role. International Nursing Review 61, 454–462
  2. CURRIE E.J. & CARR HILL R.A. (2013) What is a nurse? Is there an international consensus? International Nursing Review 60, 67–74
  3. DOBROWOLSKA B., MCGONAGLE I., JACKSON C., KANE R., CABRERA E., COONEY-MINER D., DI CARA V., PAJNKIHAR M., PRLIC ́ N., SIGURDARDOTTIR A.K., KEKUŠ D., WELLS J. & PALESE A. (2015) Clinical practice models in nursing education: implication for students’ mobility. International Nursing Review 62, 36–46
  4. Comparison of Indirect Nursing Interventions Performed by Korean and U.S. Nurses Using the Nursing Interventions Classification (NIC) System Eunjoo Lee, PhD, RN and Hyejin Park, PhD, RN y 2016