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Patologia

Artrite reumatoide, patologia invalidante

di Francesca Gianfrancesco

L'artrite reumatoide (AR) è una malattia cronica infiammatoria multifattoriale che colpisce le membrane sinoviali delle piccole e grandi articolazioni. Essa conduce ad una severa disabilità causata dall'erosione nel tempo della cartilagine e dell'osso. È una malattia cronica, ciò vuol dire che il soggetto colpito versa in una condizione che limita le sue abilità nello svolgere le attività di vita quotidiana, richiedendo cure e trattamenti protratti nel tempo.

Artrite reumatoide, tra acuzie e fasi remissive

Le mani di una paziente affetta da artrite reumatoide

L’artrite reumatoide ha un decorso clinico altalenante, con fasi di riacutizzazione e remissione, che hanno un forte impatto sulla vita della persona e dei suoi familiari, influenzando la sfera psico-emotiva e socio-lavorativa dell'individuo, compromettendone la qualità della vita.

Risulta inoltre molto difficile un’adesione costante alla terapia a lungo termine, che sembra raggiungere il 50%.

Segni e sintomi dell’artrite reumatoide

Tra i segni e i sintomi più comuni annoveriamo senza dubbio il dolore articolare (frequente di notte), tumefazione delle articolazioni colpite (inizialmente mani polsi e piedi, successivamente ginocchia, spalle, gomiti, anche, colonna cervicale e articolazioni temporo-mandibolari), calore e rossore, rigidità mattutina e, a seguire, deformità di mani e piedi.

Non è escluso che possano essere colpiti anche altri apparati, come ad esempio quello circolatorio o polmonare.

Può presentarsi febbre, perdita ponderale, anemia e la presenza di noduli sottocutanei (noduli reumatoidi).

La patogenesi dell'artrite

Si stima che in Italia oltre 5 milioni di persone soffrano di malattie reumatiche e di queste circa il 6% è affetto da artrite reumatoide.

L'AR colpisce con maggior prevalenza le donne con esordio tra i 20 e i 30 anni, anche se in realtà può essere coinvolta qualsiasi età, anche quella infantile o senile.

Nonostante le numerose ricerche a tutt'oggi non è ancora ben definita la causa scatenante dell'artrite reumatoide: è sicuramente necessaria una predisposizione genetica, ma gioca un ruolo determinante anche l'interazione di altri fattori, quali:

  • fumo
  • agenti infettivi come virus o batteri (ad esempio il virus di Epstein Barr)
  • stress
  • obesità.

Questi fattori di varia natura attivano il processo infiammatorio a seguito di una disregolazione della risposta immunitaria.

Inizialmente l'ipotetico fattore scatenante viene rilevato come antigene dai macrofagi e dalle cellule dendritiche presenti nella membrana sinoviale e presentato ai linfociti T e B, che iniziano a proliferare all'interno della sinovia. Il passo successivo è la produzione di autoanticorpi e il richiamo di leucociti dai vasi sanguigni alle sedi di infiammazione con conseguente produzione di citochine.

Artrite reumatoide, l’importanza di una diagnosi precoce

Una diagnosi precoce permette di pianificare un trattamento mirato, tempestivo e appropriato che riduca la velocità di progressione dei sintomi e della disabilità.

L'esame obiettivo resta il gold standard nell'individuazione dell'infiammazione della membrana sinoviale, ma l'impiego del Power Doppler risulta essere un ausilio affidabile nella valutazione iniziale e nel successivo monitoraggio.

Le indagini radiologiche di base riescono a documentare le erosioni articolari nei primi 2 anni di malattia nel 70% dei casi, mentre una risonanza magnetica ne individua oltre il 50% nei primi 6 mesi dalla comparsa dei sintomi.

La terapia

Il trattamento farmacologico per l'artrite reumatoide si avvale essenzialmente di 4 categorie di farmaci:

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