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Well Being e il benessere psicologico in Sanità

di Marco Alaimo

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La Dott.ssa Roberta Guerra, psicologa esperta del percorso formativo e professionale proprio di benessere psicologico.

weellVogliamo approfondire un argomento di grande interesse per chi lavora in Sanità, ovvero il benessere psicologico. Questo aspetto si riferisce a diverse prospettive che vanno dal benessere lavorativo a quello relazionale degli operatori sanitari.

Medici, infermieri, ostetriche, tecnici e tutti coloro che in qualche modo entrano a far parte del mondo sanitario dopo anni di esperienza e dopo aver prestato la loro opera di aiuto nei confronti degli altri, spesso sentono la necessità di rivedere il proprio benessere. Sappiamo come il fenomeno del burn-out è largamente studiato quanto poco marginato con momenti di prevenzione e formazione ad hoc di tutto il personale. La Dott.ssa Roberta Guerra, psicologa, ha sviluppato una Tesi di ricerca sul Psychological Well Being in adolescence presso l'Università degli Studi di Bologna.

Cosa si intende per benessere psicologico?

Il benessere è stato studiato secondo approcci diversi. Quando parliamo di benessere psicologico, facciamo riferimento agli studi condotti dalla ricercatrice americana Carol Ryff , la quale attraverso numerosi studi condotti su grandi campioni di persone, ha individuato le aree che lo compongono: Auto-accettazione, relazioni positive con gli atri, autonomia, padronanza ambientale, scopo nella vita e crescita personale.

In pratica possedere alti livelli di benessere psicologico significa avere un atteggiamento positivo verso se stessi, delle buone relazioni sociali caratterizzate da empatia e vicinanza, essere in grado di resistere alla pressione sociale, percepire di avere possibilità di scelta sull’ambiente che ci circonda, avere degli obiettivi e un senso di direzione nella propria vita, essere aperti a nuove esperienze valutandole come fonte di crescita e arricchimento.

Possiamo essere carenti in alcune o in tutte le aree, ma il dato incoraggiante è che possiamo “imparare a stare bene” ovvero esistono delle strategie che ci permettono di potenziare le aree in cui siamo più deficitari. Un esempio in tal senso è la well being therapy, un intervento strutturato e di breve durata messo a punto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna.

Perché è importante potenziare le aree del benessere psicologico?

Come già sottolineato dall’OMS la salute non è solo assenza di malattia, ma anche presenza di benessere. Nella pratica purtroppo questo elemento è spesso poco considerato, nonostante i numerosi vantaggi. Dal punto di vista della salute mentale infatti, ci protegge da possibili eventi avversi ma non solo, svolge un ruolo protettivo rispetto a possibili ricadute in chi ha già vissuto episodi depressivi o alcuni disturbi d’ansia. Non solo vantaggi psicologici, anche la salute fisica ne trae giovamento. Uno famoso studio di Carol Ryff e collaboratori, mostra un’interessante correlazione tra alcune aree del benessere, minor rischio cardiovascolare e minori livelli di cortisolo, solo per citarne alcune.

Qual è l’importanza nell’ambito lavorativo?

In un recente seminario tenutosi dal prof. Robertson alla Leeds University and Business School, è emerso come il benessere psicologico sia correlato a maggiore produttività e minori assenze per malattia. Probabilmente perché persone con alti livelli di benessere mostrano maggiore flessibilità, creatività, rispondono meglio ai feedback negativi, mostrano maggiore impegno e tendono ad ammalarsi meno, con un beneficio quindi anche per la comunità in termini di risparmio.

Prevenzione e formazione possono essere strumenti utili per favorire il benessere psicologico? Quali strategie ci suggerisce?

La prevenzione è fondamentale, ma occorre innanzitutto una maggiore cultura psicologica, ovvero una maggiore attenzione alla salute mentale e ai fattori che la determinano. Serve inoltre a mio avviso un cambio di direzione (che in parte sta già avvenendo) affiancando agli studi e agli interventi preesistenti e agli altri che verranno, un maggiore interesse sui fattori protettivi, su ciò che ci fa stare bene, e su quei fattori che potremmo definire “salutogeni” .

Come abbiamo visto il benessere psicologico si può potenziare, protegge la nostra salute fisica e psichica, quindi mi auguro che maggiori risorse siano investite in tal senso.

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