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Come agiscono le medicazioni antimicrobiche in fibra gelificante

Marangi: evoluzione delle idrofibre, gestiscono meglio l'essudato

Pubblicato il 27/07/2022 di Sandra Ausili

Composta da fibre di alcol polivinilico strettamente intrecciate fra loro, la medicazione antimicrobica in fibra gelificante assorbe il liquido che si forma durante i processi infiammatori (essudato) e, tramite azione capillare, lo drena verso la medicazione secondaria favorendo la guarigione della ferita. Ad illustrare tutti i principali vantaggi delle medicazioni a base di fibre gelificanti di nuova generazione è il Dr. Giovanni Marangi, medico di chirurgia plastica e ricercatore presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma, responsabile dell'ambulatorio ferite difficili e referente delle medicazioni avanzate.

Indicate per il trattamento di lesioni altamente secernenti

Facilità di applicazione, facilità di rimozione, assenza di adesione al letto della ferita e cute perilesionale intatta al momento della rimozione. E ancora: conformabilità, adattabilità, capacità di assorbire l’essudato, capacità di assorbire e trattenere l'essudato e il sangue. Sono tutte caratteristiche di Exufiber®, la medicazione di tessuto non tessuto a base di fibre di alcol polivinilico che si trasforma in gel a contatto con l’essudato ideata da Mölnlycke.

Le fibre gelificanti sono state una grandissima innovazione - spiega Marangi - perché sono delle medicazioni che permettono di gestire l'essudato attraverso la gelificazione della fibra, quindi contenere grande quantità di liquido all'interno della medicazione e, al contempo, sono in grado di rendere idoneo il microambiente alla rimarginazione, alla creazione di tessuto di granulazione valido e di migliorare tutte quelle condizioni che permetteranno la chiusura della ferita e la riepitelizzazione.

Caratteristica peculiare delle medicazioni come quelle prodotte da Mölnlycke è la capacità di assorbire l'essudato in senso verticale verso la medicazione secondaria evitando la diffusione del secreto sulla periferia dell'ulcera, scongiurando il rischio di macerazione della cute perilesionale che, oltre a rappresentare un importante fattore di ritardo nella guarigione della lesione, crea ulteriore discomfort al paziente.

Per quanto riguarda l'utilizzo di questa tipologia di medicazioni è erroneo considerarle indicate esclusivamente per le lesioni cavitarie, perché - sottolinea ancora Marangi - Exufiber® è una medicazione altamente versatile che va bene dalla ferita cavitaria fino alla ferita più superficiale. Lo spettro di interesse è fondamentalmente legato alla ferita che è altamente essudata. La versione contenente minuscoli cristalli di solfato d’argento (Exufiber® Ag+), inoltre, ha dimostrato di essere efficace su un’ampia gamma di agenti patogeni e di contribuire a prevenire la nuova formazione di biofilm.

Una medicazione deve prima di tutto migliorare la qualità di vita di un paziente. La possibilità di avere una medicazione che unisca alla grande capacità di controllo dell'essudato anche la possibilità di avere un effetto batteriostatico diretto locale a bassissimo rischio per il paziente rappresenta sicuramente un'arma importante per chi si occupa della gestione di ferite difficili

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