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Favorire guarigione e prevenzione rischio infezioni del sito chirurgico

Calafiore: dalla preparazione del letto della ferita al risk assessment

Pubblicato il 10/03/2023 di Sandra Ausili

Nonostante l’incidenza delle infezioni del sito chirurgico (SSIs) vari in maniera considerevole in funzione del tipo di intervento, dell’ospedale, del paziente e del chirurgo, dai criteri di sorveglianza utilizzati e dalla qualità dei dati raccolti, le SSIs rappresentano circa il 14% di tutte le infezioni correlate all’assistenza (ICA). In Italia si stima che un'infezione chirurgia - spiega Giuseppe Calafiore, Senior Consultant Chirurgia Protesica anca e ginocchio presso CDC Città di Parma e Humanitas Rozzano - allunghi di circa 15-30 giorni la degenza del paziente, con un impatto economico molto elevato. Da qui l'importanza di implementare un approccio su misura per favorire il processo di guarigione e la prevenzione del rischio di infezioni nell’incision care.

Ferita chirurgica: l’importanza di detersione e scelta della medicazione

Le infezioni del sito chirurgico comportano una significativa morbilità, alti tassi di mortalità e costi assistenziali. Queste infezioni possono essere di tipo superficiale o interessare gli strati profondi della cute, gli organi o i device impiantati.

Il dibattito scientifico volto all'abbattimento delle infezioni chirurgiche è sempre più fitto, perché sono la più grande e la più grave complicanza che possiamo avere nel nostro lavoro - spiega Calafiore - per questo ogni anno ci sono delle Consensus internazionali in cui si vanno a sviscerare le migliori strategie possibili per prevenirle.

Nell’ambito delle strategie da adottare per la prevenzione delle SSis, la detersione preoperatoria rappresenta uno step fondamentale, perché seguire un approccio ben pianificato e sistematico alla detersione delle lesioni - anche di difficile guarigione - e della cute perilesionale permette la riduzione della carica microbica e rende più sicuro il gesto chirurgico, sottolinea Calafiore.

Altro fondamentale fattore nella prevenzione delle infezioni è la scelta della medicazione: deve essere una medicazione anallergica - continua Calafiore -, elastica, con un'ottima capacità di assorbimento e di poter rimanere in situ per più giorni.

In particolare, quando un paziente è ad elevato rischio di sviluppare infezioni chirurgiche - chiosa Calafiore - l’utilizzo del sistema a pressione negativa monouso, erogando pressione negativa al sito della ferita mentre drena l'essudato dalla ferita, permette di velocizzare il processo di guarigione e di abbattere i costi.

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