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COVID-19

Alto Adige, sospesi 115 operatori sanitari no vax

di Redazione Roma

Giro di vite sui sanitari che non si sono vaccinati, con l’Azienda che passa alle vie di fatto. I lavoratori no vax (tutti hanno ricevuto la notifica dell’atto di accertamento di mancata vaccinazione) rischiano di restare senza stipendio. Si proceda e basta, spiega il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.

Azienda sanitaria Alto Adige sospende 115 operatori sanitari non vaccinati

Qualora i sanitari in oggetto decidessero di vaccinarsi, si considererebbero subito revocate anche le sospensioni già notificate

È arrivato il fatidico giorno: da oggi in Alto Adige 115 operatori sanitari dipendenti dell’Azienda sanitaria non potranno presentarsi in reparto per svolgere il proprio lavoro.

I lavoratori sono stati individuati dopo una serie di verifiche nelle scorse settimane e nei giorni precedenti gli operatori sanitari hanno ricevuto la notifica dell’atto di accertamento di mancata vaccinazione. Adesso rischiano la sospensione anche dallo stipendio.

Ai non vaccinati in particolare viene impedito di svolgere prestazioni oppure mansioni che implichino contatti interpersonali oppure comportino in qualsiasi altra forma il rischio di diffusione del contagio da Sars-Cov-2. Allo stato attuale non possono neppure andare al lavoro.

Aspetto rilevante: nell’arco di pochi giorni, si verificherà l’opportunità di trovare al personale sanitario che non intende vaccinarsi una collocazione non a contatto con i pazienti, attraverso lo spostamento a mansioni differenti oppure mediante il ricorso allo smartworking. E nel caso non ci fosse questa occasione? La sospensione, anche dallo stipendio, avrà un effetto retroattivo, dal giorno della notifica fino all’accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale. Allo stato attuale, dunque, gli operatori sanitari che non possono andare al lavoro percepiscono lo stipendio, ma restano in attesa della decisione dell’Azienda sanitaria in merito al loro reimpiego.

In Alto Adige il movimento anti-vaccini è radicato e da questo fenomeno non è esente il personale sanitario. La città di Bolzano era stata definita da parte della stampa “una fortezza no vax” e la stessa Monica Oberrauch, presidente dell’Ordine dei medici di Bolzano, aveva affermato: C’è un atteggiamento di ansia verso i vaccini e una diffidenza estrema contro questo tipo di progresso.

Tornando ad oggi, nel complesso sono 3.967 gli addetti alla sanità che non si sono vaccinati in provincia di Bolzano all’avvio della campagna dedicata: di questi, 1.333 appartengono all’Azienda sanitaria, mentre 2.634 sono dipendenti esterni. Nel frattempo, 1.533 persone si sono fatte vaccinare (501 dell’Azienda sanitaria e 1.032 tra il personale esterno). L'Azienda sanitaria bolzanese sottolinea però che le collaboratrici ed i collaboratori non ancora vaccinati possono decidere di eseguire il vaccino in qualsivoglia fase del procedimento, il che rende subito revocate anche le sospensioni già notificate.

Un gran numero di collaboratrici/collaboratori è già stato vaccinato nelle ultime settimane. Circa 1.500 di loro hanno anche inviato una giustificazione indicando la ragione per il quale al momento non sono ancora vaccinati (ragioni cliniche oppure altre motivazioni oggettive). Ora queste ragioni dovranno essere esaminate e valutate internamente dai rispettivi superiori. Fermo restando che sui sanitari no-vax dobbiamo assolutamente procedere, poiché è inaccettabile che un cittadino che entra in un ospedale per essere curato corra il rischio di essere contagiato da chi dovrebbe curarlo, ha ribadito nei giorni scorsi il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.

Giornalista

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