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COVID-19

La Regione Campania torna in zona arancione

di Pino de Martino

A partire da lunedì prossimo la Campania dovrebbe passare da zona rossa a zona arancione. Lo si evince dai dati del monitoraggio settimanale effettuato dal Ministero della Salute-Iss. I dati sono ora in valutazione da parte della cabina di regia e come sempre saranno valutati dal comitato tecnico scientifico a supporto delle decisioni del ministro della Salute Roberto Speranza che deciderà le ordinanze. Puglia, Sardegna (entrata la scorsa settimana nella fascia di rischio più alta) e Valle d'Aosta rimarrebbero rosse.

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In Campania sono stati vaccinati con la prima dose 881.129 cittadini

Secondo quanto si legge nella bozza dell'ultimo monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell'Istituto superiore di Sanità e del ministero sella Salute, che sarà diffuso oggi, si osserva un'ulteriore diminuzione del livello generale del rischio, con una Regione (Calabria) che ha un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020.

Sedici regioni hanno una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre regioni, Abruzzo, Campania e Veneto (e una Provincia Autonoma, Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso.

Un nuovo vaccine center

Intanto, un nuovo centro vaccinale sarà inaugurato la prossima settimana a Giugliano in Campania. Nella palestra dell'VIII Circolo didattico in zona Lago Patria, si lavora da tempo all’allestimento.

L’inaugurazione c’è stata ieri, presso l’Istituto "Rita Levi Montalcini", in via Antica Giardini, alla presenza del direttore generale della Asl Napoli 2 Nord Antonio d'Amore e del Sindaco Pirozzi. La struttura è immediatamente operativa con la somministrazione fino a 500 dosi al giorno.

No all’Astrazeneca

Sono oltre 6mila i convocati oggi nei quattro centri vaccinali allestiti dalla Asl Napoli 1 Centro nella Mostra d'Oltremare, nel Museo Madre, nella Stazione Marittima e nella Fagianeria del Bosco di Capodimonte.

Alla Mostra d'Oltremare, il più grande hub della città di Napoli, sono convocati 1.144 ultra ottantenni per la seconda dose, 500 over 80 per la prima dose e 1.500 cittadini rientranti nella categoria "fragili". Per tutti quindi è prevista la somministrazione del vaccino Pfizer.

Scongiurata quindi la possibilità che si possano nuovamente verificare situazioni come quella di ieri, quando in molti compresi nella fascia d'età 70-79 anni hanno insistito per avere un vaccino diverso da Astrazeneca e altri iscritti nella piattaforma come "vulnerabili o disabili" hanno rifiutato di firmare l'autocertificazione che li attestava come tali, volendo però comunque ricevere il vaccino e creando così lunghe file, con attese che si sono prolungate anche fino a 3 ore.

Il direttore generale della Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, intervenuto questa mattina a Radio Crc, ha spiegato che molti cittadini della fascia d'età 70-79, ai quali noi dobbiamo somministrare Astrazeneca, con tutti i problemi che ci sono stati su questo vaccino, di comunicazione e non solo, vogliono dimostrare di avere patologie non compatibili con Astrazeneca. I tempi nei box sono spesso raddoppiati, perché nonostante l'attenzione nel corso dell'anamnesi da parte dei nostri medici vaccinatori, le persone continuano a insistere o magari rifiutano il vaccino Astrazeneca e vanno via.

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