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C'è il via libera dal Cdm, ma con modifiche

di Redazione

Pubblico Impiego

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Ti dico sì, ma … È quanto esce, in sintesi, dal consiglio dei ministri del 10 aprile scorso, che ha fatto proprie le osservazioni del Mef sull’ipotesi di rinnovo contrattuale del comparto sanità. C’è il via libera, ma solo se verranno apportate delle modifiche. La palla passa ora al nuovo comitato di settore del prossimo 19 aprile, che dovrà rimetter mano alla bozza.

Il lungo iter del rinnovo contrattuale

In pratica il comitato di settore ha espresso il parere favorevole sul rinnovo del contratto. Perché gli oneri risultano contenuti entro i limiti delle risorse complessive determinate dall’atto di indirizzo. Ma servono dei chiarimenti, altrimenti non c’è compatibilità economico finanziaria. Quindi si potrebbe anche riaprire il tavolo dei sindacati con l’Aran. Ed è quello che sperano soprattutto i sindacati che non hanno firmato lo scorso 23 febbraio.

Il comunicato di Palazzo Chigi

Questa la nota di Palazzo Chigi:

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e della Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha condiviso le osservazioni del Ministero dell’economia e delle finanze, a norma dell’art. 47, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001, in merito alle ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro, per il triennio 2016-2018, relative al personale del comparto funzioni locali, nonché del comparto della sanità, sottoscritte dall’ARAN e dalle confederazioni e organizzazioni sindacali di categoria rispettivamente lo scorso 21 febbraio e lo scorso 23 febbraio.

Insomma, il via libera c’è. Ma ci sono alcune revisioni da fare e il comitato di settore le ha sottolineate. Solo dopo le variazioni, la bozza di contratto potrà finire alla Corte dei conti per il parere obbligatorio.

I sindacati che non hanno firmato

La Fials per bocca del segretario generale Giuseppe Carbone chiede la riapertura del tavolo.

"Basta con le bugie e le ambiguità sull’iter di approvazione definitiva dell’ipotesi del contratto nazionale per i dipendenti del comparto sanità. Il Consiglio dei Ministri non ha dato alcuna via libera all’ipotesi del contratto  della sanità ma ha condiviso, invece, le valutazioni e i numerosi rilievi definiti dal Mef. Per questo chiediamo che si riconvochi al tavolo contrattuale tutte le OO.SS. rappresentative e ribadiamo che spetta all’ARAN affermare la verità sull’iter attuale dell’ipotesi contrattuale."

Anche Nursing Up, come sottolinea il presidente Antonio De Palma, dice che ci sono troppi nodi da sciogliere per parlare di vero e proprio via libera.

"Altro che dettagli formali, altro che via libera. Non c’è stato nessun parere positivo del Governo all’ipotesi di Ccnl del comparto Sanità, sottoscritta il 23 febbraio. Ma anzi il Governo accogliendo nell’ultimo Cdm il parere espresso dal ministero dell’Economia al testo dell’ipotesi di Ccnl ha in sostanza detto all’Aran (e ha chi ha lavorato al contratto) che non è possibile procedere al via libera al nuovo contratto senza accogliere la richiesta di chiarimenti su aspetti importanti del testo. E le modifiche richieste all’Aran sono tutt’altro che formali, riguardano le risorse e vanno alla sostanza dell’ipotesi contrattuale."

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