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Evoluzione dell’assistenza nella professione infermieristica

di Redazione Roma

Approfondire le aree di bisogno/intervento nelle quali l’infermiere ha maggiore autonomia e decisionalità e che impattano sugli esiti dei pazienti. È l’intento del “Trattato di Cure Infermieristiche”, a cura di Anna Brugnolli e Luisa Saiani. Giunto alla terza edizione, il corposo volume torna in una versione aggiornata e si integra con il “Trattato di Medicina e Infermieristica”.

Trattato di Cure Infermieristiche - terza edizione

Giunge alla terza edizione il volume “Trattato di Cure Infermieristiche”, a cura di Anna Brugnolli e Luisa Saiani. Un testo corposo i cui capitoli sono stati aggiornati all’agosto 2020 in considerazione delle più recenti evidenze scientifiche, derivanti da revisioni sistematiche e linee guida evidence based di prestigiose società scientifiche, di nuovi indirizzi legislativi nonché di documenti internazionali.

Nel 2011 con un gruppo di infermieri, docenti e clinici, abbiamo colto la sfida di scrivere due testi per cogliere i progressi più rilevanti – sia sul piano professionale sia su quello scientifico – dell’infermieristica italiana, spiegano le curatrici. Dunque, dopo il “Trattato di Medicina e Infermieristica. Un approccio di cure integrate”, edito nel 2017 e pubblicato come prosecuzione naturale del “Trattato di Cure Infermieristiche”, ecco che quest’ultimo volume torna in una versione aggiornata, per Edizioni Sorbona, realizzato da un gruppo di autori che si è ampliato con l’intento di accrescere ancora di più lo spettro delle competenze cliniche. All’insegna, dunque, della continuità.

Il testo, infatti, si integra con il già citato “Trattato di Medicina e Infermieristica” che affronta 10 problematiche prioritarie di salute, scelte per la loro importanza epidemiologica ed esemplarità assistenziale. Criticità che gli infermieri – superando i confini ospedale-territorio – possono incontrare nei differenti momenti delle loro traiettorie di malattia: nella prevenzione dei fattori di rischio, nelle fasi acute o crisi di riacutizzazione, nelle fasi di compenso e terminale, nella fase avanzata di malattia.

In particolare, accanto all’aggiornamento dei contenuti, questa riedizione del “Trattato di Cure Infermieristiche” intende potenziare l’approfondimento delle aree di bisogno/intervento in cui l’infermieristica denota maggiore autonomia e decisionalità e che hanno un impatto sugli esiti dei pazienti.

Una scelta che non ha alla base ragioni corporative per l’affermazione del ruolo. Piuttosto, il deus ex machina è stato il bisogno di sostenere la riappropriazione, da parte degli infermieri, delle cure fondanti sulle quali possono assumere iniziative e prendersi carico di responsabilità. Gli aspetti relativi al processo terapeutico e diagnostico risultano invece a maggior interdipendenza dal medico, dal fisioterapista, dalla logopedista nonché da altre professioni

La riedizione del “Trattato di Cure Infermieristiche” si chiude con il capitolo “Fondamenti delle cure Infermieristiche: Fundamentals of care” che riporta all’aspetto centrale di questo testo – precisano Brugnolli e Saiani – ovvero “le cure fondanti”, proponendo anche lo stato del dibattito internazionale.

Un volume importante, dunque, la cui imponente mole di lavoro va oltre la pubblicazione stessa. Un percorso che ha determinato, in parallelo, la costruzione di una rete di colleghi, che auspichiamo di mantenere e alimentare per un confronto costante, continuano. Interscambio, appunto, che abbraccia non solo le pubblicazioni ma soprattutto l’insegnamento dell’infermieristica, gli sviluppi della disciplina e della professione.

Giornalista
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